Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 25 ottobre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 25 ottobre 2023

TOP

JAGO – JACOPO CARDILLO

Jago – Jacopo Cardillo

È l’umiltà a rendere grandi. Non il successo, non gli appuntamenti in agenda in giro per il mondo. E l’umiltà passa nel non dimenticare le proprie radici, non scordare mai da dove si viene e dove si è partiti. Jago è uno scultore di fama universale osannato in tutto il mondo che a ragione lo considera il nuovo Michelangelo. Lui non dimentica però da dove viene ed oggi è stato ad Anagni nella Sala della Ragione del palazzo comunale.

Ha risposto all’invito dell’Università della Terza età e del professor Gaetano D’Onofrio che anni fa nella scuola media Vinciguerra fu l’insegnante dell’alunno Jacopo Cardillo oggi conosciuto come Jago.

Ha richieste da New York, Berlino, Parigi, Singapore: gli chiedono una mostra o una presenza ai quattro angoli del pianeta. Lui ha trovato il tempo per tornare lì dove sta una parte delle sue radici, dei suoni e dei profumi che lo hanno accompagnato mentre diventava grande.

Per raccontare segreti e aneddoti sulla sua crescita: sia artistica che umana. Perché i grandi sanno farsi anche piccoli.

Oltre Michelangelo.

FELICE GRANISSO

FELICE GRANISSO CEO TEATEK TEA TEK

Una conferma che fa piacere veder campeggiare in questo slot. Ed è conferma sulla quale avevamo avuto sentore dei “sintomi”, perché che Felice Granisso fosse meritevole di riconoscimenti era evidente. Il Ceo di Tea Tek Group ha infatti ricevuto a Roma il premio Solar Italy Awards 2023.

Il riconoscimento gli è stato assegnato “per il suo impegno tangibile per il settore, optando per investire nella produzione di componenti fotovoltaici. Questo “dimostrando una visione lungimirante e un innegabile fiducia nell’innovazione sostenibile. Si legge sui media specializzati che la giuria del premio ha voluto così sottolineare “la centralità del manager per il comparto delle rinnovabili e la transizione energetica”.

Ma quale era stata la vicenda chiave che ha dato la stura al riconoscimento? La conosciamo bene perché proprio a proposito di quella mettemmo già Granisso in griglia “Top”. E’ la vicenda ex Whirlpool di Napoli. Granisso è il fondatore della newco Italian Green Factory – controllata di Tea Tek – che ha rilevato il sito dismesso per un progetto di reindustrializzazione legato alle rinnovabili.

E il Ceo ha detto: “Ricevere il premio Solar Italy rappresenta un punto di partenza per le sfide che aspettano il nostro gruppo. Abbiamo pensato il nostro nuovo investimento in Italia per il reshoring di attività produttive legate alle rinnovabili”.

Attività “che oggi sono allocate all’estero, con i rischi e le problematiche che tutto ciò può comportare: un investimento che consentirà la ricollocazione di 312 lavoratori”. In tempi di Stati Generali della Provincia di Frosinone ci sta, e tanto.

Salva cose ed è pure bravo.

FLOP

VITTORIO SGARBI

Vittorio Sgarbi al Gonfalone di Arpino

Vero o falso, a questo punto lo stabilirà la magistratura. O perché è vero quello che ha scritto Il Fatto Quotidiano e cioè che il sindaco di Arpino Vittorio Sgarbi sia indagato perché deve all’Agenzia delle Entrate un totale di circa 715 mila euro. Oppure perché è falso quanto è stato scritto ed il sindaco / sottosegretario procederà per diffamazione.

La vicenda è nata nei giorni scorsi quando il quotidiano diretto da Marco Travaglio ha rivelato che Vittorio Sgarbi svolge attività a pagamento parallele alla sua funzione di Sottosegretario. Il che non è concesso: tanto per fare un esempio, se l’avvocato Nicola Ottaviani avesse dovuto fare il sottosegretario si sarebbe dovuto cancellare dall’Albo degli Avvocati.

Una bomba, stando alle dichiarazioni attribuite in queste ore sempre dal Fatto Quotidiano al ministro Gennaro Sangiuliano. “Sono indignato dal comportamento di Sgarbi, va bene? Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose. Ho subito avvertito chi di dovere e segnalato il fatto a Giorgia Meloni”.

Fin qui l’aspetto giuridico. Ma c’è un aspetto politico ancora più grave. E che getta un’ombra anche sulla scelta di candidarlo ed eleggerlo come sindaco di Arpino. Fatta nella speranza che ne valorizzasse il ruolo in Italia. Infatti il ministro della Cultura, parlando di Sgarbi dice al Fatto Quotidiano: “Va in giro a promettere cose irrealizzabili. E io poi dopo devo andare a spiegare ai giornali che questa cosa non esiste, che non si può fare. Che c’è una procedura, che bisogna rispettare le leggi, che tutto va fatto con l’Agenzia del Demanio. Se faccio l’elenco delle cose che lui dice che bisogna comprare tocca spendere 1 miliardo che lo Stato non ha”.

Vittorio Sgarbi nega e dice che l’intervista al ministro Sangiuliano è falsa. Lo ha detto a margine di un incontro in Prefettura a Bologna. Sgarbi ha letto ai giornalisti
un messaggio ricevuto dal ministro che recitava: “Non ho rilasciato alcuna intervista, ho solo detto di non sapere di cosa si parlasse“.

Sindaco ingombrante.

DAFNE MUSOLINO

Dafne Musolino e Cateno De Luca

Non è stata una qualunque a scegliere che le sue idee fossero traghettate da “nave più grande”. Dafne Musolino è una “pasionaria a 24 carati”. Lo è stata di Cateno De Luca, il vulcanico fondatore di Sud chiama Nord che come sindaco di Messina si era fatto conoscere per il carattere schietto e la verve quasi da “grillino della prima ora”.

La Musolino ha lasciato Sud chiama Nord come senatrice per passare ad Italia Viva. E in punto di perfetta legittimità ha motivato. Ecco come: “Ho scelto di lasciare il movimento Sud chiama Nord per aderire ad Italia Viva. Una scelta che faccio in continuità del progetto di cambiamento in nome del quale sono stata candidata ed eletta”. Poi il disegno diligente sul terreno fertile perché la sua decisione attecchisse e maturasse. “Con Italia Viva si sono create le condizioni per un progetto politico di ampio respiro, il Centro, che possa dare risposte a tutti gli elettori che non si riconoscono nella polarizzazione dei partiti a cui stiamo assistendo”.

“Ringrazio Cateno De Luca per il percorso fatto insieme, non rinnego il passato e continuerò a dare voce al territorio e a combattere molte delle battaglie che ritenevo e ritengo siano cruciali per colmare il gap fra cittadini e Parlamento”. Si va di chiosa rassicuratoria: “La mia attività parlamentare proseguirà nel nuovo gruppo al fianco di Matteo Renzi con il consueto impegno”. Specie ora che Renzi ha separato motu proprio i gruppi parlamentari del Terzo Polo formato con l’ex amico-sodale Carlo Calenda.

Tutto bene tranne quel famoso particolare che vale per tutti: Musolino inclusa. Se si prendono voti con la formazione X ed in virtù di quei voti si è eletti, poi passare alla formazione Y una volta eletti non è il top. Non lo è e non lo sarà mai. Perché significa avere sbagliato tutto: non avere capito che la formazione in cui si stava, le sue idee, il suo progetto politico erano sbagliati. Peggio ancora: quelle cose sbagliate che il candidato ha capito solo dopo, le ha spacciate per buone ai suoi elettori convincendoli a votarle. Cambiare è legittimo. Ma l’elettore è d’accordo? Perché alla base c’è un fallimento che è anche di chi cambia.

Sara Simeoni scansati.