Top e Flop, i protagonisti di venerdì 8 marzo 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 8 marzo 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 8 marzo 2024.

TOP

GIULIA INNOCENZI

Giulia Innocenzi

Ha messo a segno un colpo giornalistico da manuale ed in queste ore la straordinaria potenza del suo lavoro sta facendo riflettere tutti. E stimolando nuove domande, come dovrebbe accadere per ogni inchiesta di rango. Giulia Innocenzi non la dobbiamo spiegare noi: è tenace, metodica e soprattutto è portatrice sana di una pacatezza che qualcuno confonderebbe con la quiescenza.

E sbaglierebbe clamorosamente, perché dietro la calma olimpica della già meritevole pupilla di Michele Santoro c’è una tigna da trattorista della verità. Il lavoro è il documentario investigativo senza Food For Profit. Si tratta di un lavoro che è stato reso possibile grazie anche a gente coraggiosa.

Persone che sul vaso di Pandora dell’industria della carne non ci sono rimaste ad aleggiare sornione, ma che si sono messe in gioco. Per scoperchiare le lobby e quel potere politico che da esse viene foraggiato. In poco meno di 90 minuti anche la stessa Bruxelles, epicentro di una Ue non immune da corruttele, ha dovuto fare i conti con il lavoro della Innocenzi.

Altro che sostenibile: 387 miliardi per l’intensivo
Giulia Innocenzi

E le prime minacce di querela sono già in carnet per scongiurare la presentazione ufficiale prossima. Tutto ruota a 387 miliardi di fondi pubblici che attraverso la Politica Agricola Comune l’Ue l’Europa mette a disposizione dell’industria intensiva. Assieme a Pablo, il film-maker, Innocenzi ha registrato ogni aberrazione, ogni pratica di profitto macellaio ed ignobile, ogni step di una lunga filiera di abbrutimento per uno scopo avido.

Sfruttamento di lavoratori, inquinamento, danni alla biodiversità, uso di antibiotici e OGM, effetti sulla salute dei cittadini: tutto è stato documentato a millesimo. E bene, a volte con una “sceneggiatura involontaria” che occhieggia all’horror in purezza.

Questo fino addirittura ad un falso lobbista che ventila ad un maggiorente di Bruxelles la possibilità di produrre maiali a sei zampe “per aumentare il numero di prosciutti prodotti”.

Non sappiamo se Giulia Innocenzi volesse fare centro fino a questo punto. Fino a scoprire cioè un universo così torbido. Ma ci è riuscita. Benissimo.

Brava Giulia.

ROBERTO CALIGIORE

Roberto Caligiore a Coverciano

«Da quando sono entrato in campo, non abbiamo più preso gol»: Roberto Caligiore è sindaco di Ceccano ma soprattutto è alto un metro e 90 ed ama giocare a calcio come difensore. Lo faceva da ragazzino prima di arruolarsi nei carabinieri: Dilettantistici in Sicilia e Calabria, poi la Serie C2 con la maglietta del Siracusa. A fargli rimettere gli scarpini bullonati è stata la Nazionale di Calcio dei Sindaci.

Roberto Caligiore è stato convocato a Coverciano nella Nazionale italiana formata dai primi cittadini delle varie località d’Italia che sanno calciare bene un pallone. Nel centro federale toscano ha partecipato al primo raduno nel quale decidere le attività della formazione per il 2024 e tracciare un bilancio di quanto fatto nel 2023.

Nella sede della Figc dove si allenano tutte le Nazionali italiane e gli arbitri di Serie A e Serie B si è parlato delle iniziative tenute dalla nazionale Sindaci per beneficenza: “Niente compensi né rimborsi ma lo facciamo per una buona causa”. Nel 2023 la Nazionale Sindaci ha raccolto circa 30mila euro, tutti donati in beneficenza. La formazione è stata campione d’Europa di categoria nel 2023.

A Coverciano ha giocato la sua prima partitella, amichevole tra i sindaci divisi in due formazioni. È finita in parità: 3-3. Ma la sua soddisfazione è una: «Da quando sono entrato in campo, non abbiamo più preso gol».

Difensore sul campo, attaccante in Comune.

FLOP

SAMUELE PISCINA

Samuele Piscina

Eco era una ninfa e come tutte le ninfe sopravvive alla sua morte. Cioè aleggia ancora dopo ore dalle sue epifanie. E non sono sempre apparizioni gioiose, come ad esempio l’eco meschina delle esternazioni del consigliere comunale milanese Samuele Piscina.

Il giovane amministratore non ci ha messo molto ad entrare nella “hit” dei tipi a cui si possono anche concedere svarioni, ma con riserva fermissima. Quella della assoluta gravità dello svarione di specie. Piscina, che è anche segretario provinciale della Lega, è stato protagonista di un intervento finito su tutti i media.

E memorabile per la sua connotazione di barbara intolleranza. Il politico locale era intento a commentare i fatti avvenuti il giorno prima nella zona di via Padova. A cosa ci si riferisce?

A quelli che AdnKronos ha definito “i tafferugli tra manifestanti dei centri sociali e polizia, durante una protesta per una fiaccolata sulla sicurezza promossa dalla Lega”. L’occasione, il motivo o il movente erano quelli della presentazione del libro dell’eurodeputata del Carroccio Silvia Sardone.

La querelle su via Padova e la replica

Un esponente del centrosinistra aveva indicato quella via Padova come “un modello di integrazione”. Poi era partita la replica di Piscina: “Considerare via Padova un modello di integrazione é un’aberrante mistificazione della realtà. In via Mosso una amministrazione a guida Lega e centrodestra ha voluto una cancellata.

Cos’è esattamente una “cancellata”? Piscina non lo ha spiegato, ma ha spiegato benissimo perché a suo parere si sarebbe resta necessaria: “L’abbiamo dovuta imporre perché c’erano i transessuali che sputavano sangue infetto alle forze dell’ordine. Questo era quello che succedeva. C’erano spaccio e prostituzione”.

Sì, avete letto bene: “sangue infetto” in combo eziologica con i transessuali. Ce li avevamo, altri tre righi secchi per commentare, ma non li useremo.

Preferiamo il silenzio.

Cade in… Piscina.

ALTOBELLI – CASCHERA – MEGLIO

Federico Altobelli con Massimiliano Bruni

Non essere d’accordo è legittimo. È il vero sale della democrazia. Perché ci sono stati angoli del mondo nei quali le decisioni si prendevano sempre all’unanimità o con percentuali talmente larghe da caratterizzare quelle aree geografiche per la devozione ad un potere che era imposizione autocratica e mai scelta democratica. Per questo hanno fatto bene ad alzarsi e non votare una cosa nella quale non erano convinti i Consiglieri comunali di centrodestra di Sora Federico Altobelli, Lino Caschera e Salvatore Meglio.

A tutto però c’è un limite. A cosa hanno detto no i tre esponenti dell’opposizione, espressione rispettivamente di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia? Ad una mozione presentata dal loro collega civico Luciano Conte. Una mozione sapientemente depurata da toni polemici e propagandistici, quasi ecumenici. Una mozione per il cessate il fuoco nelle zone in guerra e per auspicare l’avvio di serie trattative di pace.

Una mozione che per il suo equilibrio è passata all’unanimità. Ma senza il voto dei tre esponenti del centrodestra. Eppure, i loro Partiti non sono schierati in una posizione guerrafondaia.

Forse ha prevalso la riflessione che ha reso celebre una delle pellicole di Nanni Moretti, l’indimenticata Ecce Bombo: “mi si vede di più se vengo o non vengo?”. In questo caso: mi si occupa di più se voto o non voto. Ma sulla Pace non c’è strategia di visibilità che tenga.

Ecce sbombo.