Un 2023 mai banale per Anagni

Il 2023 di Anagni. Dalla A di Ambiente alla Z di Zerocalcare, si sono susseguite importanti vicende politiche e sociali. Tra i temi caldi figurano l'ambiente, l'incidente della Capretta, la maggioranza ormai monoblocco.

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Dalla A di Ambiente alla Z di Zerocalcare. Con alcune tappe irrinunciabili (possiamo dimenticare la V di Vannacci o la C di Cardinali?), ed altre decisamente più trascurabili (ma non diciamo quali, sennò si arrabbiano). Ecco il 2023 di Anagni, dalla A alla Z.

Dalla A di Ambiente alla C di Cardinali

La A, come detto, è quella dell’Ambiente; uno dei temi più caldi da anni ormai della città dei papi. Che si parli di Sin o di polveri sottili, dello stato delle strade o delle deiezioni lasciate dagli animali in giro, l’argomento è sempre presente. Quello che sembra mancare è la volontà di fare qualcosa di concreto. Ma forse si aspetta il 2024. A, ad Anagni, vuol dire anche Annunci. Quelli con cui il sindaco Daniele Natalia ha (legittimamente) vinto le elezioni. Il 2024 è l’anno che lo obbliga a passare alla realizzazione pratica sul piano amministrativo, se vuole iniziare a costruire un percorso politico che lo porti fuori da Anagni una volta che sarà scaduto il mandato.

Sante De Angelis, Roberto Vannacci e Carlo Marino

B ad Anagni può essere Bonifacio VIII: in questo caso, più esattamente, l’Accademia Bonifaciana del cavalier Sante De Angelis, riuscito nell’impresa di assegnare un premio che parla di pace ad un generale che ha scritto un libro in cui si legittima il diritto all’odio. Misteri della cultura. Ma B è anche Biodigestore; la nomina del funzionario di polizia da poco in pensione Paolo Patrizi ha fatto ripartire il dibattito, con annesso scambio di accuse. Se ne è parlato anche nell’ultimo Consiglio comunale. Perché è sempre più facile rimpallarsi le responsabilità che discutere nel merito.

La C, senza confronto, è quella di Cardinali Alessandro. Il campione dell’andata e ritorno della politica locale; a maggio sembrava il fratello anagnino di Che Guevara; in pochi mesi è ritornato in maggioranza ed  alla corte di GGiorgia. Si potrebbe dire che abbia abbandonando senza ritegno chi aveva creduto in lui? I fatti dicono che l’intero gruppo lo ha seguito. E dalla maggioranza si incide mentre dall’opposizione si ulula. È la politica, bellezza. C anche come Calzatora; la frana più famosa di Anagni continua a far parlare di sé. E sono ormai tre anni. Forse il sindaco la vuole usare come tema per le comunali. Del 2028.

Ma c’è una C più triste; quella della povera Capretta, uccisa a calci da un gruppo di ragazzi alticci che non avevano di meglio da fare. Un fatto che ha portato Anagni, e non solo, ad una indesiderata ribalta nazionale. Scatenando dibattiti, pulsioni animaliste e desideri di gogna. Il peggio del peggio.

Dalla D di Donatello alla G della squadra

Donatello Cardinali

Affollato il recinto della D. Ed allora, tra i consiglieri De Luca, De Lellis, D’Ercole, scegliamo Donatello Cardinali. Per alcuni il vero factotum del comune di Anagni. Presente in ogni dove (anche se nell’ultimo Consiglio non c’era), impegnato dal Muraglione a San Filippo, se ne parla anche per un possibile passaggio a Forza Italia. Si vedrà.

E come Entropia. Quella che rischia il Pd. Non ha fatto in tempo ad eleggere un nuovo segretario in nome dell’unità, che sono ripartite le spinte alla frammentazione. Un vecchio vizio, purtroppo.

F come Fascismo. Se n’è parlato parecchio in campagna elettorale. La mano tesa del sindaco, i toni concitati, i tentativi di aggressione a qualche giornalista; tutto ciò ha fatto pensare che il passato fosse alle porte. Per quello che vale, è bene ribadire; il problema non è Natalia, ma la gente (non tutta) che gli sta dietro.

G come Gioco di squadra; a destra c’è già; decide Daniele e gli altri si accodano. A sinistra non si capisce ancora se ci vorrà un campo largo, uno civico, o una semplice coalizione. La speranza è che ci si decida un po’ prima del 2028. Se si vuole evitare che il decennio di Natalia diventi qualcosa di più. Poi, dipende da quale lato della barricata si guarda la scena.

Dalle Inaugurazioni a Pietrucci

Daniele Natalia mentre cancella le strisce

H come ho visto cose che voi umani… Citazione d’obbligo dopo una campagna elettorale tonitruante, tra accuse feroci ed abbracci immediatamente successivi. Poi dici che la politica non la segue (quasi) più nessuno.

I come Inaugurazioni. Quelle del sindaco Natalia. Che, se ce ne fosse stata l’occasione, ad un certo punto della campagna elettorale avrebbe inaugurato pure il nuovo tubetto di dentifricio del bagno padronale. Ma siccome ha vinto, ha fatto bene.

J come Juventus. Per la seconda volta di seguito i bianconeri, prima della partita col Frosinone, hanno pernottato ad Anagni. Stavolta non c’era la ressa come con Ronaldo, ma è stata comunque la dimostrazione che ad Anagni la Vecchia Signora ha sempre un gran seguito. Che fa bene pure all’indotto.

L come Luigi Pietrucci; il corazziere (nonostante il fisico non eccelso) della maggioranza. Sempre pronto a rintuzzare alle accuse dell’opposizione. Come quando ha ricordato a Luca Santovincenzo che il suo mentore Fausto Bassetta aveva detto che ad Anagni invece del nuovo ospedale bastavano un dietologo ed un po’ di movimento in più. Sempre pronto a cavalcare la polemica. Sennò non si diverte.

Dalla M di Marino alla N di Natalia

Carlo Marino

M sta ovviamente per Marino Carlo. Il bello della maggioranza, tornato trionfante al Bilancio,  conservando anche la delega alla Cultura. Da un po’ usa giacche con dolcevita nero (o bianco) con occhiale incorporato che fa tanto intellettuale. Ogni tanto qualche strafalcione lo fa ancora (vedi quando ha criticato gli ambientalisti a casa loro, scatenando una polemica di cui non si ravvisava l’utilità). È sinceramente convinto di essere il migliore, e punta alla candidatura a sindaco nel 2028.

Ma la M è anche quella di Mani di Sarta; il capolavoro teatrale del 2023. Andrea Di Palma ha realizzato uno spettacolo che è insieme ricordo personale e denuncia rabbiosa di una realtà (la Valle del  Sacco) tradita dallo scambio tra economia e salute. Meraviglioso.

M anche come Museo. Inaugurato a maggio, e già richiuso. Tanto per non perdere l’abitudine.

N non può che essere Natalia. Lo scorso inverno sembrava finito, tra maggioranza a pezzi e consigli convocati a ripetizione senza numero legale. Poi si è rimesso in carreggiata. Ha basato tutta la sua campagna elettorale sull’usato sicuro. Il suo. Ha avuto ragione.

O come ospedale, R di Rotatoria

Il governatore Francesco Rocca tra il Dg Asl Angelo Aliquò ed il sindaco Daniele Natalia

O come ospedale. La vera spina nel fianco della maggioranza. Perchè hai voglia a dire abbiamo fatto, se poi il Pronto Soccorso diventa la concessione di 14 (forse) posti di oncologia arrivati da Sora (e solo se la Asl sarà d’accordo). Per fortuna non c’è una vera Opposizione a farlo presente. Si, perché con il passaggio di Cardinali e del suo Gruppo in maggioranza, la minoranza si è ridotta a numeri da testimonianza.

P come progetti. Annunciati, a volte strombazzati, sicuramente pubblicizzati. Meno spesso realizzati. Ad Anagni si fa politica anche così.

Q come Quaglia (salto della); non è che non fosse mai successo (Cicconi e De Luca che, all’epoca, passano in maggioranza con Bassetta, per dire); ma che qualcuno (tipo Cardinali ed il suo gruppo) passi prima dalla maggioranza alla minoranza e poi ritorni indietro è effettivamente una bella mossa.

La R è quella di Riccardo Ambrosetti. Il peso massimo della maggioranza; mister preferenze, ras di Fdi e (ma sì, dai) volto maschio della destra locale. Ormai pensa che Natalia governi grazie a lui. Ma in questa lettera c’è spazio anche per la Rotatoria del bivio della ex Winchester. Arrivata finalmente dopo anni. Un risultato oggettivo, non c’è che dire.

S come Santovincenzo

La S è quella di Santovincenzo Luca. L’unico ad essere contento dell’evaporazione della minoranza, sempre più evidente nei fatti e nelle forme (nell’ultimo consiglio era completamente da solo). Perché gli consente di recitare la parte del duro e puro, dicendo a tutti che aveva ragione dall’inizio. Già pronta la strategia della campagna elettorale per le comunali del 2028. Sempre se votare sarà ancora permesso.

Ma S è anche Francesco Sordo, neo segretario Pd con una missione impossibile; far ripartire il Partito. In confronto, le fatiche di Ercole erano un riscaldamento blando pre partita.

T come Tuffi; la ruota di scorta di Fiorito: ha avuto l’ingrato compito di caricarsi sulle spalle (già di per sé non molto forti) una coalizione che doveva avere come punta di diamante l’ex sindaco; ha lavorato onestamente e duramente per recuperare terreno e carisma; ma, diciamolo, non c’è mai stata partita.

T anche come Tagliaboschi; i fratelli hanno (mah..) detto basta alla politica attiva. Sandra si è lanciata nel sociale. Perché quando serve, è sempre meglio saltare un giro.

U come Uanemammamea

Roberto Vannacci

U come Uanemammamea. La satira come laboratorio di analisi politiche. Perchè ridendo si dice sempre la verità

La V non poteva che essere Vannacci. L’uomo del medioevo; il cantore della diversità negata; quello che le donne devono stare a casa, che posso sparare ai ladri, che gli ambientalisti sono proprio gretini. Tutto scritto nel suo libro. E detto anche ad Anagni. ovviamente senza alcun contraddittorio.

La W è quella della zona della ex  Winchester. Ovvero, la sospirata rotatoria anti incidenti, arrivata finalmente dopo anni. Un risultato oggettivo, non c’è che dire.
Ma W sta anche per Willy. Una ferita ancora aperta in città. Se ne è riparlato anche pochi giorni fa, grazie alla presenza di Alessandro Coltrè, che ha presentato un libro scritto con Christian Raimo. Perché di fronte al male non si può abbassare la guardia.

Y sta per yen. Perché tra gli obiettivi dell’amministrazione Natalia (vedi viaggio di qualche mese fa) c’è quello di aprirsi ai mercati orientali. C’è chi fa notare che sarebbe meglio rimettere prima le cose a posto a casa. Ma se lo dici, sei retrogrado.

Z, infine, come Michele Rech, alias Zerocalcare. Il fumettista che ha segnato una generazione è venuto in primavera a parlare ad Anagni, contrada Tofe Pistone, nel quadro della rassegna Pagine di periferia. Perché Anagni non è solo centro storico. Ogni tanto sarebbe bene ricordarselo.

Buon 2024 a tutti