L’eterno scontro tra Comunisti e Democristiani. Va in scena ad Alatri: come se il partito Democratico non fosse mai nato. Le scintille nel Circolo tra Di Fabio e l’ala degli ex Ds
Alatri
Il 2021 per Alatri è stato l’anno in cui è calato il sipario sugli ultimi 10 anni di governo Morini. E non s’è alzato sul suo successore designato. Il palcoscenico è andato al centrodestra. Ma è stata una vittoria con un nome ed un cognome precisi: Maurizio Cianfrocca. I Partiti sono divisi.
Il consigliere leghista di Alatri, dopo il raid fallito per prendersi la presidenza del Consiglio Comunale, mette le mani nelle tasche dei suoi colleghi. E propone la decurtazione del 30% dell’indennità per finanziare borse di studio. Come a Frosinone. In Italia tanti applausi e pochi hanno copiato
Sia ad Alatri che a Sora saranno due settimane di fuoco. Le strategie di Maurizio Cianfrocca ed Enrico Pavia, ma anche quelle di Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni. Complicati gli accordi con partiti o coalizioni, più semplici le intese con i grandi signori del voto.
Centrodestra formalmente unito ma non amalgamato, con i big già proiettati oltre il 4 ottobre. Nel Pd ognuno guarda alla propria corrente e ai suoi referenti. La vittoria avrà molti padri, mentre la sconfitta sarà orfana. E nessuno si sognerà di chiedere il congresso anticipato
Partite che si giocano tenendo presente la possibilità del ballottaggio. Se il centrodestra non arriva al secondo turno a Sora si potrà parlare solo di catastrofe. Come nel caso di una sconfitta del Pd ad Alatri. Ma in generale leader e partiti hanno poco da guadagnare e moltissimo da perdere.
Ancora una volta le comunali diventano anche un banco di prova per misurare l’operato dei big locali. La posta in palio della Lega passa pure per Roma, mentre in Forza Italia è Claudio Fazzone a giocarsi molto. In Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida attende cifre e percentuali. Nel Pd la partita è doppia: la linea Maginot di Alatri e la scommessa di Sora.
La pandemia non consente le adunate oceaniche, ma i candidati stanno intensificando i contatti condominio per condominio in altri modo. E quando sarà il momento non mancheranno neppure i comizi. Per… vaccinati.
La lacerazione del quadro politico e l’imperversare delle liste civiche produrrà inevitabilmente una percentuale rilevante di consenso trasversale. Il rischio è quello dell’anatra zoppa, come recentemente avvenuto alla Regione Lazio. A Sora sarà un elemento decisivo, a Frosinone sarà “assorbente”. Gli scenari.
I fuochi artificiali di Sora hanno relegato in secondo piano le comunali di Alatri, che invece hanno un’importanza politica enorme nel panorama provinciale. Parliamo della roccaforte di Mauro Buschini. Il Pd alla disperata ricerca dell’unità, le manovre di Antonello Iannarilli, le strategie di Enrico Pavia, le coalizioni non granitiche. Può succedere di tutto, ma soprattutto chi perde… perde tutto.
Il centrodestra regionale, assorbito da quanto sta succedendo a Roma, sembra non vedere quello che si sta verificando in Ciociaria: dal modello positivo di Alatri al Vietnam di Sora. E intanto il coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon deve provare a reagire. Vincendo a Latina. Ma anche in provincia di Frosinone.
Le strategie di Luca Fantini, le azioni di Mauro Buschini e Sara Battisti: se a Sora il centrodestra non vince, al Partito Democratico basterà tenere la roccaforte per cantare vittoria. E poi iniziare a lavorare per le comunali di Frosinone e per le candidature a Camera, Senato e Regione. Ma attenzione a Francesco De Angelis.
La roccaforte politica da difendere, poi l’opzione delle due liste (senza simbolo) per l’ente di piazza Gramsci. Infine il capoluogo, dove Francesco De Angelis vuole vincere ad ogni costo. Ma comunque la si metta il partito ha bisogno di unità vera e non esibita. In questo quadro Alatri rappresenta un’occasione. Ecco perché.
Nel Pd prende quota il dibattito su cosa sia meglio: un’unica lista con il simbolo del Partito o due civiche. Decideranno De Angelis e Pompeo, ma il tema sarà sottoposto anche all’attenzione di Astorre e Fantini. Però attenzione alle Comunali alatrensi: se cade la roccaforte, saltano molti equilibri.
Cosa cambia ad Alatri dopo l’annuncio fatto ieri da Roberto Gizzi. Il ruolo di Programma Alatri. Il colpaccio di Fabio Di Fabio: Alleanza sta con lui. I dubbi del M5S. E quelli di Antonello. Ma pure di Ruspandini. Gode il Polo Civico
L’avvocato Enrico Pavia annuncia la sua discesa in campo. Ma a preoccupare è la ‘colazione degli scontenti’. Antonello Iannarilli, Fausto Lisi e Roberto Gizzi possono alterare i progetti di molti,
Non solo Lorenzo Guerini. Il ritorno di Claudio Moscardelli, si rivede Simone Costanzo, Alessandra Sardellitti in prima fila. Ma soprattutto l’opzione Fabio Di Fabio per Alatri e il messaggio di Francesco De Angelis. Il presidente della Provincia prepara la scalata alle candidature che contano.
La strategia del sindaco Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega. Ma c’è il problema dell’unità del centrodestra. E inoltre Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) e Claudio Fazzone (Forza Italia) non gli stenderanno tappeti rossi.
Il coordinatore provinciale della Lega è convinto che questo sia il momento giusto per accelerare su tutti fronti: dalle comunali alle provinciali, passando per gli enti intermedi. Provando a bloccare la costituzione del Consorzio industriale regionale unico.
Le dimissioni di Nicola Zingaretti da Segretario nazionale suonano come un tana libera tutti per le correnti. Pompeo non vuole allinearsi a De Angelis e Buschini: in autunno sarà complicato trovare una sintesi ad Alatri e Sora. Ma il problema vero sta a Frosinone: la terza sconfitta di seguito cancellerebbe i Democrat.