Il Partito Democratico? Non abita ad Alatri

L'eterno scontro tra Comunisti e Democristiani. Va in scena ad Alatri: come se il partito Democratico non fosse mai nato. Le scintille nel Circolo tra Di Fabio e l'ala degli ex Ds

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Un post sul Diritto alla Vita che riprende il messaggio della Conferenza dei vescovi italiani. Pubblicato per celebrare la 44ma Giornata Nazionale per la Vita. A pubblicarlo è la pagina istituzionale del Comune di Alatri: tanto basta per scatenare due terremoti politici, uno tra maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra, l’altro all’interno del Pd tra le sue due anime divise più che mai.

Lo scontro è ideologico. Come dimostrano i tantissimi i messaggi di contrarietà, apparsi proprio sotto al post. In primis a dire no sono i sostenitori del diritto delle donne di scegliere: l’aborto riguarda direttamente loro come previsto dalla legge 194. E ad infiammare lo scontro è il Segretario del Pd Provinciale Luca Fantini di Alatri che attacca duramente la maggioranza di centrodestra e la pubblicazione del post. Un attacco nel metodo e merito. 

Fabio Di Fabio

La bagarre poi si trasferisce però all’interno dei Democrat alatrensi. Facendo riemerge l’antico scontro tra l’ala democristiana filo vaticanista e conservatrice capeggiata dall’ex vicesindaco Fabio Di Fabio, con quella di sinistra laica e progressista che vede in Luca Fantini e Mauro Buschini i massimi rappresentanti. Il dibattito su quel post ha riacceso la tensione che già era emersa nell’ultima tornata elettorale, culminata con la debacle di Fabio Di Fabio candidato sindaco, mettendo fine a dieci anni di centrosinistra in città.

Il post della discordia

Le persone, le famiglie, le comunità e le istituzioni non si sottraggano a questo compito, imboccando ipocrite scorciatoie, ma si impegnino sempre più seriamente a custodire ogni vita”. Caratteri in stampatello, lisci e morbidi, bianchi su sfondo nero: questo il contenuto del messaggio pubblicato sulla pagina istituzionale del Comune di Alatri. Lo accompagna la foto di un papà che guarda con tenerezza il figlio neonato. È il messaggio dei Vescovi, diffuso dalla Cei e ripreso sul sito comunale. Che apre uno scontro politico che sembrava ormai dimenticato. Perché?

La Cei è l’organismo che riunisce tutti i vescovi cattolici di una determinata nazione. E la Cei ha tutto il diritto di sostenere le posizioni che ritiene più giuste, nel modo che giudica più opportuno ed efficace. Ma nel momento in cui quel messaggio viene copiato ed incollato sul sito di un Comune, la posizione dei Vescovi diventa la posizione di quel Comune. Non proprio opportuno, dal momento che il Comune è un’istituzione laica e plurale, non una succursale dell’Azione Cattolica o un’emanazione della Chiesa italiana.

L’ira di Luca Fantini

Luca Fantini

L’incendio nel Pd è nascosto da un altro post. Quello pubblicato sulla sua pagina personale dal Segretario provinciale Luca Fantini. Perché non è sulla bacheca del Partito Democratico di Alatri?

Partiamo dal testo. “‘Ipocrite scorciatoie’. È questa la citazione utilizzata sulla Pagina Facebook istituzionale del Comune di Alatri in riferimento all’interruzione di gravidanza sancita in Italia dalla legge 194. Una norma che ha posto fine alla piaga dell’aborto clandestino”. Il Segretario provinciale va poi giù duro. “Un argomento così delicato non credo possa essere trattato con tale superficialità. Trovo ancora più assurdo che l’amministrazione comunale si arroghi il diritto di esprimere pareri di parte attraverso uno strumento rappresentativo di tutti i cittadini di Alatri”.

Ma quando sembrava che lo scontro fosse per certi versi naturale tra una maggioranza di centrodestra e una opposizione di centrosinistra ecco il colpo di scena.

Lo scontro si sposta nella chat del Pd

Matteo Recchia e Fabio Di Fabio

Innanzitutto una premessa. Il Pd esprime in Aula di due Consiglieri comunali: Fabio Di Fabio e Matteo Recchia hanno radici ideologiche completamente diverse. Nessuna novità vista la provenienza dei due. Il primo è cattolico, democristiano mai pentito e vicino alle posizioni del Vaticano. Cei inclusa. Il secondo di matrice laica e vicino alle posizioni di Fantini, tanto che nelle sorse Comunali ne ha ricevuto il sostegno convinto. Insomma sul tema pari e patta.

Ma nella chat del Pd lo scontro è diventato al vetriolo. Con l’ala di Matteo Recchia pronta a pubblicare un post di condanna per l’accaduto, mettendo in imbarazzo il Comune; mentre l’ala di Fabio Di Fabio è stata irremovibile nel dire che anche il Pd ha sensibilità diverse e quel post di condanna non andava fatto. Insomma: Di Fabio sulle posizioni cattolicissime del Comune e anche di più.

A superare lo stallo ha provveduto Luca Fantini pubblicando sulla sua bacheca personale il post in cui si esprime la posizione politica. Personale. Non del Circolo.

Ad Alatri occorrono ben altri messaggi

Matteo Recchia

C’è di peggio. Fabio Di Fabio rilancia dicendo che il Circolo dovrebbe fare ben altri messaggi: quelli con cui ricordare le opere realizzate in dieci anni dal centrosinistra di cui lui ha fatto parte. Gli fanno notare che la campagna elettorale è finita da mesi. Evitano di ricordargli che i cittadini si sono già espressi e le sue opere sono state così tanto apprezzate da non eleggerlo e nemmeno farlo arrivare al ballottaggio.

Nonostante il grande lavoro di mediazione del segretario locale Alessandro Torre, il Pd ora si trova di fronte ad un’evidenza. Deve decidere su chi puntare alle prossime elezioni Comunali. Evitando il dibattito che ha preceduto per mesi le elezioni perse a vantaggio del centrodestra lo scorso autunno. Fabio Di Fabio si comporta come se fosse già investito di questo ruolo, parte del Circolo non la pensa così. Il rischio è di arrivare ad una paralisi politica: la stessa che si è determinata ora per un banalissimo post su Facebook.