La lista delle Provinciali e la battaglia di Alatri

Nel Pd prende quota il dibattito su cosa sia meglio: un’unica lista con il simbolo del Partito o due civiche. Decideranno De Angelis e Pompeo, ma il tema sarà sottoposto anche all’attenzione di Astorre e Fantini. Però attenzione alle Comunali alatrensi: se cade la roccaforte, saltano molti equilibri.

Una lista unitaria o due civiche senza simbolo? Questo è il dilemma. Del Partito Democratico quando si dovrà decidere come procedere per le elezioni provinciali, che, norme alla mano, dovranno tenersi entro sessanta giorni dalle comunali. Cioè non oltre il 3 e 4 dicembre.

La lista delle Provinciali

Nessuno ne parla ma tutti si stanno muovendo per capire il da farsi. Bisognerà mettere in lista un massimo di 12 candidati (il numero dei consiglieri da eleggere), si voterà con il metodo ponderato, che attribuisce più peso al consenso espresso dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni più grandi.

Andrea Turriziani

Antonio Pompeo, presidente della Provincia, sta portando avanti la campagna di adesioni all’associazione Volume, nella quale ci sono già, per esempio, Massimiliano Mignanelli (Cassino), Andrea Turriziani (Frosinone) Antonella Di Pucchio (Isola del Liri) . Ma Pompeo presenterà una sua lista  soltanto se l’area Pensare Democratico di Francesco De Angelis farà altrettanto. Perché altrimenti rischierebbe di precludersi sul nascere la possibilità di una candidatura alle regionali del 2023. (Leggi qui Pompeo punta sui signori del voto ponderato).

A proposito di quella candidatura, dipende tutto da Mauro Buschini. Se l’ex presidente del consiglio regionale sarà in corsa per un seggio alla Camera, allora per le Regionali potrebbe perfino esserci un ticket tra Sara Battisti e lo stesso Antonio Pompeo. Non è fantascienza, anche se le rispettive correnti hanno già accusato fortissimi mal di pancia. Buschini non vuole nemmeno sentirne parlare: dice che se c’è un posto per il Parlamento appartiene di diritto a Francesco De Angelis. Che però potrebbe decidere di restare al timone della sua creatura: il super Consorzio industriale del Lazio.

Lista unitaria o due civiche

Torniamo alle provinciali. Una lista unitaria del Pd, con il simbolo, sarebbe la soluzione più logica. Si tratterebbe, come la volta scorsa, di trovare una formula per pilotare il “pareggio” dei possibili consiglieri eletti: 2 per Pensare Democratico, 2 per Base Riformista. La volta scorsa per l’area di Francesco De Angelis vennero eletti Massimiliano Quadrini e Vincenzo Savo. Il primo non ha intenzione di competere di nuovo, il secondo al Comune di Frosinone potrebbe lasciare spazio ad altri. Dipenderà dal capogruppo Angelo Pizzutelli. Se dovesse concorrere lui, è chiaro che la discussione nemmeno si aprirebbe.

Alessandra Sardellitti

Per Pompeo vennero eletti Germano Caperna e Alessandra Sardellitti: entrambi nel frattempo sono usciti dal Pd, entrambi non hanno intenzione di ricandidarsi.

In questa fase Antonio Pompeo appare propenso ad un’intesa. Ma il punto vero è quello che succederà alle prossime elezioni comunali. A Sora la missione del Pd è coraggiosa: solo Tom Cruise e Luca Fantini l’avrebbero accettata. A prescindere dal risultato finale sarà comunque importante per capire quello che sta succedendo all’interno del Partito.

Ad Alatri non ci sono scorciatoie: se i Democrat non confermano la vittoria nella roccaforte storica (l’ultima peraltro), si aprirà una resa dei conti micidiale. Con effetti imprevedibili. E poco conta la considerazione che  poi ci saranno le Provinciali e poi ancora le Comunali di Frosinone: appuntamenti importanti, per preparare eventuali rivincite.

Ma intanto c’è da sciogliere il rebus delle provinciali: una sola lista di Partito o due civiche diverse? L’argomento sarà sottoposto al vaglio congiunto del Segretario regionale Bruno Astorre e di quello Provinciale Luca Fantini. Anche se sarà di Francesco De Angelis e Antonio Pompeo l’ultima parola.