In un anno sono stati avvicendati Kristalia Papaevangeliu, Fabio Forte e Carmelo Palombo. Oltre ad altri dimissionamenti eccellenti. Chi se la sente oggi di accettare il ruolo? Intanto Nicola Ottaviani aspetta che non sia rimasto più nessuno…
Carmelo Palombo
Sul territorio non possono essere i parlamentari a condurre le trattative nei Comuni e a livello locale. Ad oltre un anno dal successo del 4 marzo 2018 il Carroccio fatica a prendere in mano la situazione in Ciociaria. Eppure un coordinatore politico c’è: Carmelo Palombo. Intanto però “cresce” il sindaco di Frosinone.
Operazione targata Durigon-Zicchieri. Il prolungato silenzio del coordinatore provinciale Carmelo Palombo, la tranquillità di Domenico Fagiolo, la fase di studio di Carmine Tucci, Carlo Gagliardi e Rossella Testa. E il ritorno al futuro di Giampiero Fabrizi e Mariarosaria Rotondi.
I “franchi tiratori” che hanno impallinato Tommaso Ciccone hanno sconquassato la coalizione. Adriano Roma fa esplodere la santabarbara dopo le dichiarazioni di Carmelo Palombo a Teleuniverso: “Ho una notizia per lui: Forza Italia non ha 10 consiglieri tra Frosinone e Cassino. I cecchini sono nelle file degli alleati”. Tensione alle stelle.
Lega e Forza Italia non si sopportano più. Come dimostra l’antipatia totale tra Carmelo Palombo e Mario Abbruzzese. E nonostante gli sforzi di gente come Adriano Piacentini e Alfredo Pallone tenere insieme i pezzi è complicato. Però sul piano dei voti il centrodestra resta molto forte.
Le vecchie ruggini tra Mario Abbruzzese e Carmelo Palombo sono riaffiorate. Le gerarchie interne di Forza Italia si capiranno a Fiuggi, individuando chi sul palco sarà seduto alla destra di Antonio Tajani.
Il coordinatore Carmelo Palombo ha assegnato le deleghe: Domenico Fagiolo e Lara Capitanio i “vice”. Kristalia Rachele Papaevangeliu portavoce, Antonio Vitale segretario dell ’organizzazione sul territorio
Il neo segretario organizzativo del Carroccio tra prestigio per il nuovo incarico e possibili emorragie se il generale andasse per sé. I segnali che arrivano da Viterbo. Ed i rischi di un ‘effetto Fusco’
La lunga caccia ai portatori di voti. Lo scontro tra Lega e Forza Italia nei Comuni. In vista delle Europee. Dove gli azzurri puntano ad abbassare la media del Carroccio per chiudere la strada di Bruxelles a Mario Abbruzzese. E continuano a puntare all’assessorato della Lega in Regione Lazio
Come anticipato la settimana scorsa i due candidati sindaco di Cassino blindano le loro liste chiudendole a figure troppo distanti. Fardelli e Calvani con Salera: con una motivazione chiara. L’assenza da decifrare
Tensioni interne marcano la riunione del coordinamento di Fratelli d’Italia a Cassino. Accuse reciproche tra Abbatecola e Bevilacqua. La proposta di Peppe Di Mascio di ridurre il numero dei candidati a sindaco non passa. Gianrico Langiano opziona le primarie: è il possibile punto di convergenza.
La Lega sta perdendo posizioni strategiche nel Lazio. Colpa delle tensioni interne. Il punto di rottura è l’addio di Tripodi e la possibile uscita di Cangemi. La fine del modello Fusco e l’abbandono di Viterbo.
Gli album di famiglia non mentono. I vertici che guidavano Forza Italia cinque anni fa sono gli stessi che oggi governano la Lega. Come ci sono riusciti. Perché lo hanno fatto. E cosa accadrà in futuro.
Il consigliere di opposizione Fontana non si dimette più. Torna sulla scena politica l’avvocato Di Mascio: aderisce a Fratelli d’Italia. Con Picano o Maura? “Qui in FdI mi sento a casa”
Nella città martire il centrosinistra poteva permettersi la spaccatura al primo turno, nel capoluogo è molto più di un azzardo. Resta il mistero della mancata celebrazione delle primarie.
Nicola Ottaviani nel mirino dei parlamentari locali. Da Papaevangeliu a Forte, da Palombo alla stessa Gerardi: storia di un ruolo politico che più precario non si può. Con una sola eccezione (all’inizio): Umberto Fusco.
L’amarezza dell’ex sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro dopo le parole di Claudio Fazzone. “Dimentica di essere stato uno, ma non l’unico, artefice della mia caduta”. Chi c’era dietro la caduta: “Volevano surrogarmi. Ma i piani non sono andati come più di qualcuno sperava”.
Il soccorso democristiano dell’Udc di D’Ovidio è stato provvidenziale, ma dopo il 3 e 4 ottobre scatterà una resa dei conti nella quale non saranno fatti prigionieri. Nella Lega duello all’arma bianca tra Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli. In Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini deve decidere il da farsi una buona volta. E intanto mette nel mirino Cambiamo di Mario Abbruzzese. Vittorio Di Carlo e l’alibi perfetto di Forza Italia di Claudio Fazzone
Quanto successo a Sora dimostra che nessun partito considera prioritaria la coalizione e quindi le alleanze. La Lega non trova mai il bandolo della matassa, Fratelli d’Italia non riesce a convincere i compagni di viaggio, Forza Italia si smarca, Coraggio Italia ribalta il tavolo. Adesso ci sarà una soluzione last minute che però non potrà cancellare il disastro
Il centrodestra sta affondando nella palude della manovre democristiane di Abbruzzese, nell’impossibilità di Ottaviani a governare la Lega. Poi ci sono gli imbarazzi di Forza Italia e le manovre trasversali che arrivano da tutte le parti. Ma questo è il risultato di anni di silenzi e guerre intestine nel centrodestra. E Fratelli d’Italia non riesce a prendere la leadership. Tana libera tutti nel Pd