La sindaca di Roma va avanti con la riapertura di Albano. E Ama sollecita risposte dai due tavoli istituzionali aperti. Sui quali c’è anche il sito di Roccasecca. Il sindaco Sacco: “Se lo riaprono restituisco la fascia”
Virginia Raggi
Dalla corsa al Campidoglio alla scissione dei Cinque Stelle: tutti gli elementi che influiranno in maniera decisiva sulle candidature alla presidenza della Regione. Uno scenario difficile da pronosticare.
Il tema dei rifiuti entra con forza nel dibattito elettorale di Roma. Dove i sondaggi dicono che il voto disgiunto rischia di essere determinante
Il segretario regionale del Pd confida nella competenza dell’ex ministro, archivia l’ipotesi di una candidatura di Zingaretti, bacchetta la destra meloniana e prova a cancellare l’opzione Virginia Raggi. Ben sapendo che a Roma si decide tutto.
Il ruolo del direttore de Il Fatto nell’incastro delle candidature a sindaco di Roma. Ma tra Pd e Cinque Stelle la tensione è addirittura aumentata. Tanto valeva mettere in campo il Governatore. Adesso però Base Riformista potrebbe provare a convincere Letta a cambiare strategia: riprendersi gli elettori che nel 2018 hanno preferito il Movimento.
Il centrosinistra candida Roberto Gualtieri. Nicola Zingaretti resta in Regione. Virginia Raggi blindata da Conte: “ottima candidata, M5S la appoggia compatto”. Lombardi e Corrado: “Forte imbarazzo per eventuale candidatura di Zingaretti”. Ma al Campidoglio sarà il secondo turno a decretare vincitori e vinti. Senza possibilità di rientrare.
La sindaca andrà avanti comunque: non ascolterà Giuseppe Conte e neppure il Movimento. Il Governatore non può “strappare”, ma la domanda comincia ad essere una: l’accordo con i Cinque Stelle ha davvero ragione di esistere per il Pd? Intanto Mancini si dimette da Tesoriere Dem: “Via ad una fase nuova”
Il 25 maggio il Tar del Lazio deciderà sul futuro dei rifiuti della Capitale. Ma entro il 20 maggio il Pd dovrà indicare i candidati alle primarie per le elezioni capitoline. Questo vuol dire che quali che siano le scelte del Governatore, poi non si potrà tornare indietro. E lo scontro sarà frontale.
Zingaretti non ha deciso. Il centrodestra è in alto mare. Calenda resiste. Ma con i Cinque Stelle in difficoltà, è la Raggi la vera variabile. Sia per il Campidoglio che per gli scenari nazionali. Ecco perché.
Giuseppe Conte prova a convincerla sindaca ad un passo indietro, Enrico Letta aspetta di chiamare il Governatore. Fra quelli che lavorano dietro le quinte alle soluzioni c’è Bruno Astorre, segretario del Pd del Lazio e avversario irriducibile di Carlo Calenda.
Tutti vogliono Nicola Zingaretti candidato sindaco di Roma, ma quest’ultimo non può fare campagna elettorale contro i Cinque Stelle dopo averli voluti nella sua giunta. La Raggi l’ha capito benissimo e quindi è intenzionata a resistere al pressing dell’ex premier e del segretario del Pd
Come le vicende della Regione Lazio stanno condizionando la corsa alle candidature a sindaco di Roma. Fratelli d’Italia scatenati, mentre si allontana l’ipotesi di Zingaretti. Pd in difficoltà, mentre Virginia Raggi non molla. La variabile Carlo Calenda.
La sindaca esulta per l’assegnazione a Roma della Ryder Cup di Golf. Ma dalla Regione Ciacciarelli la gela: “Assegnata nel 2015 e ci stiamo lavorando già da 3 anni”
Il presidente della Regione alla sindaca: “Non si ha minimamente idea dei rischi immensi a cui si espone la Capitale. Atteggiamenti polemici e ancora dilatori senza soluzioni sono davvero gravi. Come Regione ci siamo, stiamo lavorando e risolveremo noi anche questo problema”. Si candida lui?
Il laboratorio Lazio rischia di esplodere perché sui grandi temi la sindaca di Roma e il Governatore Nicola Zingaretti sono semplicemente incompatibili. E intanto il Prefetto Ignazio Portelli ammonisce sul fatto che la Ciociaria non può continuare a sopportare le conseguenze ambientali ed economiche perché altrove non risolvono i problemi.
La definizione della candidatura a sindaco di Roma ritarda l’avvento dell’avvocato del popolo. Che non ha fretta. Ma intanto in Ciociaria hanno messo tutti il pilota automatico: da Ilaria Fontana a Loreto Marcelli. Non Luca Frusone, che vuole capire se il vincolo del doppio mandato (che lo taglierebbe fuori) resterà davvero.
Le elezioni comunali di Roma determineranno il futuro scenario della politica italiana per i prossimi anni. La sindaca intenzionata a resistere ma i Cinque Stelle non potranno immolarsi sul suo altare. Però resta prima nei sondaggi. Ed è proprio questo il motivo per il quale i Democrat non potranno che schierare il Governatore.
Ventiquattro voti per la maggioranza e altrettanti per l’opposizione. Virginia Raggi è stata costretta a tornare in Aula per tenere in piedi la sua maggioranza. A destra Tajani e Salvini continuano a bussare da Bertolaso
Il Governatore del Lazio dice ni alla candidatura a sindaco di Roma ma “bombarda” la sindaca pentastellata. L’eurodeputato e ideologo di Piazza Grande archivia l’esperienza dei Cinque Stelle al Campidoglio. E si rivolge alle forze progressiste: è un assist a Zinga.
Il dialogo tra Pd e M5S in Regione Lazio non avrà ricadute su Roma. La posizione del Partito su Virginia Raggi rimane la stessa. E la decisione del MoVimento di appoggiarla per un secondo mandato “preclude ogni dialogo a Roma”.