Il fuoco d’artiglieria lo apre Marino Fardelli: lungo ed intenso. Preciso e micidiale. Nel mirino ci sono i big dell’ala ‘socialista’ del Pd Francesco De Angelis e Mauro Buschini. Ma pure il vice presidente del consorzio industriale Cosilam Francesco Mosillo che con il loro appoggio si è candidato a sindaco della città. Inducendolo a fare un passo indietro, ritirare la sua di candidatura, e schierarsi per la conferma del sindaco uscente Giuseppe Golini Petrarcone .
Tre pagine su carta intestata Consiglio Regionale del Lazio: è lì il fuoco d’artiglieria. Quelle pagine sono indirizzate al governatore Nicola Zingaretti, al segretario regionale del Pd Fabio Melilli, al segretario provinciale Simone Costanzo ed al presidente provinciale Domenico Alfieri.
Fardelli nel primo capoverso spiega perché ha ritirato la sua candidatura: «Cassino ha bisogno di un progetto vincente e che diventi preponderante rispetto alle aspirazioni particolari e personali. Ritengo che alle esigenze di questa città possa rispondere solo l’unità del centrosinistra. Ho messo da parte la mia ambizione e quella di tutto il mio gruppo convinto che in un’ottica regionale possa essere utile per la mia città ed il mio territorio». E’ solo il lancio dei traccianti per illuminare il bersaglio, preparare il terreno alla salva che parte nel capoverso successivo.
Scrive Fardelli che a Cassino, contro Petrarcone, si sono schierate anche: «forze politiche che non riconoscono l’unità del centrosinistra quale spinta propulsiva per Cassino e per l’intera provincia». Il riferimento è a Francesco Mosillo e la sua aggregazione con pezzi di centrodestra che hanno amministrato nei passati governi di Bruno Scittarelli. Per Fardelli, queste forze politiche «continuano in un percorso di ricerca di aggregazioni improbabili che mirano a distruggere un centrosinistra che a fatica e con spirito di sacrificio in questa città, sta ricostruendo convergenze e obiettivi a medio è lungo termine».
Poi l’affondo: «Registro che attacchi a seguito della mia scelta di unire il centrosinistra provengono proprio da iscritti al Pd, candidati a sindaco in una coalizione che di centrosinistra non ha nulla se non qualche “protezione politica” lontano dalla nostra città decisa a tavolino con i soliti potentati di turno».
Fardelli chiede a Zingaretti di scendere in campo in maniera ancora più diretta. Che ci fosse il governatore del Lazio dietro alla sua decisione di fare un passo indietro a favore del sindaco Petrarcone era evidente. ma nessuna impronta digitale di Zingaretti verrà mai trovata. Ora Fardelli gli chiede di lasciare quelle impronte, mettere mano alla questione. E se né De Angelis né Buschini vogliono mollare il loro candidato a sindaco di Cassino «La invito a partecipare ad una prossima iniziativa politica pubblica alla presenza del sottoscritto, suo consigliere regionale, con la partecipazione del nostro candidato sindaco Giuseppe Golini Petrarcone».
Sarebbe come colpire al cuore l’avversario, centrare la sua Santa Barbara, eliminargli le polveri del centrosinistra, sconfessarlo politicamente. E dire che l’unico candidato di centrosinistra è Petrarcone.
Se Zingaretti risponderà non si sa. E’ molto probabile che non lo farà. Ma a volte è sufficiente un’arma deterrente per indurre il fronte avversario a riflettere.