Due funerali, un Pride mancato e Ato 4: tutti i “guai” di Matilde

Celentano, i Consigli comunali e i lutti. Mercoledì in aula Pride, commissioni e Acqualatina. Con un invito alla sindaca a dialogare di più

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Una coincidenza, ovvio. Tragica. Ma è un dato per la nuova amministrazione di Latina di Matilde Celentano il doversi confrontare con lutti, nazionali e cittadini, in ogni Consiglio comunale fin qui convocato. Due finora: il primo, quello di insediamento, caratterizzato dal lutto nazionale per la scomparsa dell’ex premier, Silvio Berlusconi. Il secondo, quello di mercoledì, con la concomitanza del lutto cittadino indetto per la scomparsa dell’ex calciatore della Lazio, Vincenzo D’Amico. Lutto per il quale la famiglia ha organizzato doppia camera ardente e doppia cerimonia funebre: a Roma e a Latina.

A Latina, dove il calciatore era nato e cresciuto, le esequie si svolgeranno alle ore 10. E il Consiglio comunale, inizialmente convocato per le ore 9.30, è stato spostato alle 11. Un lutto cittadino che la sindaca, Matilde Celentano, aveva inizialmente fissato per il 4 luglio, giorno delle esequie nella Capitale. Per poi prontamente spostarlo al giorno dopo, in occasione di quelle pontine.

Dal Cav a D’Amico: i lutti in assise

Damiano Coletta

La concomitanza di funerale e lutto nazionale in occasione della prima seduta di Consiglio della nuova amministrazione finirono al centro di polemiche politiche d’aula. (Leggi qui: Lutto ma non a Latina: il Consiglio si deve riunire).

Seduta ovviamente già convocata da tempo e non rinviabile in quanto al limite dei venti giorni indicati dal Testo unico degli enti locali per lo svolgimento. (In teoria, le figure istituzionali dovrebbero astenersi dalle attività legate alla funzione, in caso di lutto nazionale). La maggioranza di centrodestra intenzionata a chiudere la seduta per assistere (televisivamente) ai funerali. E l’opposizione, che avrebbe voluto proseguire il dibattito con un intervento dell’ex sindaco Damiano Coletta sulle cose fatte e quelle da fare. Polemiche che difficilmente si potranno ripetere.

Ma c’è un dato. Sono stati aggiunti dei punti. Tra questi figura la mozione “Patrocinio Lazio Pride 2023”, presentata dai consiglieri del Pd Valeria Campagna, Daniela Fiore e Leonardo Majocchi. Mozione che non potrà non sollevare un acceso dibattito. Alla luce della palese incertezza mostrata dalla sindaca Celentano in queste ore, che ha prima concesso e poi ritirato il patrocinio del Comune alla manifestazione di sabato prossimo. (Leggi qui: Caro Tiziano abbiamo scherzato: ritirato il patrocinio al Pride).

La questione Pride e il monito dell’Udc

E a gettare benzina sul fuoco, oggi c’è anche una forza di maggioranza, l’Udc. Che, con le parole del suo Segretario provinciale Alessandro Paletta, ribadisce il «pieno sostegno alla sindaca». Ma sottolinea anche come sia «necessario fare un momento di riflessione e crescita sugli incidenti di percorso. Siamo, come Udc, eredi di una tradizione politica, quella democratico popolare, che anche quando era ampiamente maggioritaria nel Paese ha accolto e incluso differenze e affrontato punti di vista differenti».

«È nel nostro dna il dialogo, la discussione la condivisione. Il rispetto delle libertà con attenzione particolare non alle maggioranze ma alle minoranze. Nella coscienza di trattare chi è diverso da noi come vorremmo essere trattati noi a ruoli invertiti. La vicenda del Pride ha proprio in questo, crediamo, mostrato il suo lato debole. Il sindaco si è trovato a gestire in solitudine un problema che è enorme, importante e riguarda aspetti come la coscienza e la libertà di espressione».

Poi la chiosa: «E su questi temi dentro la nostra maggioranza l’approccio non può essere univoco, ma occorre trovare una sintesi».

Per questo, secondo Paletta, “sarebbe stato necessario coinvolgere tutte le componenti della maggioranza. Affrontare il tema con franchezza in tutti i suoi aspetti. Per arrivare a una sintesi capace di non generare equivoci tra i cittadini e i nostri elettori. Solleviamo il bisogno di confronto, e la necessità di essere tutti coinvolti in uno spirito costruttivo”. Insomma, sostegno in maggioranza, ma in questa coalizione bisogna parlare e la sindaca non può fare tutto da sola. 

Una maggioranza in cui parlare tutti

E non è finita. Tra i nuovi temi posti all’ordine del giorno, anche la mozione del capogruppo M5S, Maria Grazia Ciolfi. E’ controfirmata dal resto della minoranza ed è sulla cessione delle quote del socio privato di Acqualatina, Veolia, a Italgas. Tema che nelle prossime settimane diverrà centrale – in tutti i Comuni dell’Ato 4 – per il futuro dei prossimi 10 anni che mancano alla scadenza della convenzione di servizio. Centrale, in questo caso, l’articolo della convenzione che pone in capo ai rappresentanti dei Comuni il gradimento sulla cessione delle quote. Già nel 2017, all’atto del tentativo di vendita delle quote ad Acea, i sindaci espressero parere contrario. (Leggi qui: Acqualatina torna italiana, Italgas compra la quota francese).

In agenda anche l’approvazione della delibera sull’istituzione delle commissioni consiliari, che darà il via libera definitivo all’operatività della nuova amministrazione, e quella sui fondi Pr-Fesr Lazio 2021-27 con approvazione della Strategia territoriale del Comune su un primo pacchetto di interventi da 11 milioni di euro, da appaltare entro un massimo di 18 mesi.