L’esame di antifascismo per essere ammesso nelle file del sindaco uscente Giuseppe Golini Petrarcone sta decidendo in queste ore se sostenerlo. Oppure se non farlo e candidarsi con un altro schieramento. Ma Niki Dragonetti ex Capo di Stato Maggiore delle liste per Marino Fardelli un messaggio lo manda in modo chiaro: «Ricordo a Petrarcone chi ha bombardato e raso al suolo Cassino per un errore strategico militare, non è stato certo Niki Dragonetti ma sono stati gli americani che loro dicono hanno fatto la Liberazione. La storia insegna».
L’affondo arriva nel pieno della riunione riservata con i suoi sostenitori politici. Con loro sta decidendo cosa fare ora che il progetto con per ‘Marino Fardelli Sindaco‘ è naufragato.
L’ipotesi è quella di seguirlo nelle file del sindaco uscente. Ma da lì nel pomeriggio è arrivato un messaggio altrettanto chiaro, per Dragonetti e per l’elettorato: non è in corso una campagna acquisti, non si sta raccattando chiunque possa garantire un pugno di voti.
Petrarcone in mattinata ha ribadito i pilastri della sua politica: lo ha fatto leggendo il messaggio alla Città in occasione del 25 aprile e poi lo ha ribadito con un comunicato, breve e deciso: «Tutti gli accordi politici sono possibili, ma i valori sui quali si basa la nostra Costituzione non si barattano». E Dragonetti viene da una tradizione di destra, che affonda le radici in un fronte che non era quello Partigiano. Non ne ha mai fatto mistero.
Il sindaco e la sua squadra non intendono fare come re Carlo V durante la sua visita ad Alghero nel 1541 quando, secondo alcuni si affacciò alla finestra e proclamò alla folla “Todos Caballeros“: tutti promossi cavalieri.
Il messaggio è di re Petrarcone è di segno opposto. Nel suo discorso, riferendosi a «Antifascismo, progressismo e costruzione di una vera Europa dei diritti (…) su queste tematiche non accettiamo distinguo o visioni alternative e che soltanto chi condivide questi valori può far parte del nostro progetto politico. Ognuno è libero di riconoscersi nella coalizione che maggiormente lo rappresenta. (…) Ci sono valori che non possono e non devono essere oggetto di alcun tipo di contrattazione. Chi non condivide questi valori non può far parte della nostra coalizione».
Sul molo, in attesa di schierare una lista a sostegno di Petrarcone, sono in parecchi. C’è Gabriele Picano ma l’avvertimento non era per lui, nel quartiere generale del sindaco dicono «viene da una tradizione moderata ed antifascista assolutamente indiscutibile, ci hanno diviso per una consiliatura le visioni sul futuro della città, ma è innegabile che la famiglia Picano abbia sempre rappresentato un punto di riferimento per il centrosinistra moderato in città».
Marino Fardelli è talmente di centrosinistra da avere toccato quasi tutte le declinazioni politiche d’area: Democrazia Cristiana, Partito Popolare, Centro Cristiano Democratico, Udc, Partito Democratico.
Non altrettanto Niki Dragonetti. Informato delle dichiarazioni del sindaco, ha detto ai suoi sostenitori riuniti nel comitato elettorale: «Ricordo a Petrarcone chi ha bombardato e raso al suolo Cassino per un errore strategico militare, non è stato certo Niki Dragonetti ma sono stati gli americani che loro dicono hanno fatto la Liberazione. La storia insegna».
Domani non si saprà se si sottoporrà all’esame di antifascismo e transiterà ad appoggiare Petrarcone. Insieme alla suq squadra ha deciso di riflettere per 24 ore. Vuole esaminare il quadro, verificare se il telefono squillerà e chi sarà a chiamarlo. La scelta di Fardelli di ritirarsi? «La terza candidatura a centrosinistra ha frantumato il nostro elettorato, ci si candida per governare i processi di sviluppo, in quelle condizioni non c’erano più i numeri per riuscire. Passerò con Petrarcone? Le critiche che ho avanzato sulla macchina amministrativa ha dovuto riconoscere che non erano infondate quindi ci sono le basi per un dialogo. L’antifascismo? Una cosa è la storia ma altro è la politica contemporanea ed i problemi di Cassino. Di quale delle due cose vogliamo parlare?»