Il 25 aprile senza Partigiani

Nella giornata del 25 aprile ci sono stati troppi 'non detto'. Dimenticando che questa è la festa della Liberazione dal fascismo

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Libertà è parola difficile, anche solo da pronunciare. Il sindaco di Latina Matilde Celentano durante le celebrazioni ufficiali del 25 aprile ha letto un discorso: l’ha resa molto più vicina alla premier Giorgia Meloni. Non per quello che ha detto. Ma per quello che ha dimenticato di dire.

Un discorso che ha omesso di salutare l’Anpi, poca cosa se non fosse che di partigiani oggi si parlava. Non ha salutato il vescovo: ma questo, da anticlericale la perdono. Ma non posso perdonare che nel discorso non ci siamo state la parole Partigiani, Resistenza, Antifascismo. Dimenticanza che accomuna la sindaca e la premier ma parimenti non si può accogliere: per via della fascia con il tricolore repubblicano che entrambe rappresentano.

Fuori tema

Nel parlare e, per non parlare, la sindaca ha ricordato le foibe che furono una grande tragedia italiana ma… Se fossi stato l’insegnante che sono stato le avrei messo un bel “fuori tema“. Oggi è per gli italiani, e a Latina siamo italiani, la festa della libertà dai nazifascisti, è il giorno in cui le città italiane insorsero per cacciare i tedeschi invasori e i fascisti che ci combattevano insieme. È il giorno dei soldati americani, inglesi, canadesi, neozelandesi, indiani, nepalesi, francesi, ebrei, polacchi e di tutto il mondo libero che morirono per la libertà del mondo.

In casi di amnesie, si può andare al cimitero americano sta a Nettuno che è a dieci minuti di auto da noi. È sufficiente leggere i nomi scritti sulle croci o sotto la Stella di Davide. E leggere la loro data di nascita e la data di morte. Se viene da piangere si sarà capito cosa scrivo.

Non si dica che il fascismo in fondo ... Perché iniziò con la violenza, con l’omicidio, con la negazione di ogni libero pensiero. Si ricordi di Matteotti, socialista; di Amendola, liberale; dei fratelli Rosselli, liberali; e di Gramsci comunista o don Minzoni cattolico. Assassinati tutti. E ci si ricordi dei 500mila ragazzi italiani mandati a morire dall’ Africa alla Russia.

Ricordare è un dovere. Non per la sindaca e non per la premier, che risponderanno alla loro coscienza: ma per quella fascia del Tricolore repubblicano che è antifascista. Questo dovevo alla mia coscienza. Buona Libertà ai liberi che la garantiscono. Anche a chi a ruoli invertiti non ricambierebbe la cortesia.