L’ex premier non risparmia un duro affondo ai pentastellato dopo il caos sulla riforma della giustizia. E vuole cancellare il reddito di cittadinanza.
Intervenuto a InOnda – la trasmissione di La7 condotta da Concita De Gregorio e David Parenzo – Matteo Renzi ha fatto ironia sul fatto che i 5 Stelle si riuniranno proprio domenica pomeriggio, in una giornata storica per lo sport italiano. Matteo Berrettini proverà a vincere Wimbledon. Poi in serata seguirà la finalissima di Wembley tra Italia e Inghilterra.
Matteo Renzi ha detto: “Lancio un appello: spostino la riunione che c’è da tifare per Berrettini, l’unico Matteo che va bene a tutti”. Ma al di là delle battute, in queste ore Matteo Renzi ha detto altre cose. Per esempio: “Il Movimento 5 Stelle è politicamente morto, solo che ancora non sono stati avvertiti”. Oppure che a lui non interessa salvare un Movimento che sta messo male.
In realtà Matteo Renzi, che ormai prescinde dai consensi da prefisso telefonico di Italia Viva, ha ottenuto il risultato che si era prefisso quando ha mandato a casa il Governo Conte bis favorendo l’ascesa a Palazzo Chigi di Mario Draghi.
Il caos nei 5 Stelle
Ma obiettivamente il problema è tutto dei Cinque Stelle. Beppe Grillo ha dimostrato ancora una volta di volere l’asse con Mario Draghi, Luigi Di Maio ha imposto la linea governativa. Giuseppe Conte si trova in una posizione paradossale: provare a diventare il leader di tutta l’area dura e pura dei Cinque Stelle, la stessa che lo ha avversato negli anni di permanenza a Palazzo Chigi. Alcuni, come Alessandro Di Battista, addirittura sono andati via.
Ora però Giuseppe Conte vuole provare a far ballare il Governo presieduto da Mario Draghi, ma difficilmente avrà i numeri per poterlo fare. In questo modo però spingerà il confronto nelle aule parlamentari, dove il fuoriclasse assoluto è Matteo Renzi. Capace di mandare a casa Enrico Letta, Matteo Salvini e lo stesso Giuseppe Conte.
Perciò Matteo Renzi a In Onda ha affermato: “Ma quale Vietnam parlamentare…. Il M5s è finito, è morto, non gliel’hanno detto ma lasciamoli fare. La riforma della Giustizia segna la fine di Bonafede e io non mi vesto a lutto. Ieri pensavo che la riforma avesse qualche elemento su cui si potesse discutere, poi ho visto che oggi Bonafede l’ha attaccata a muso duro. Evidentemente è una buona riforma”.
Referendum anti Reddito di Cittadinanza
Poi Renzi ha aggiunto. “Nel 2022, dopo l’elezione del presidente della Repubblica, partiremo con una raccolta firme un referendum abrogativo del reddito di cittadinanza. Vogliamo che siano gli italiani a dire se il Reddito di cittadinanza è diseducativo e va mantenuto o no”.
“Chi di referendum perisce, di referendum ferisce. Io non voglio che in Italia continui a esserci uno strumento con cui si educano i giovani a vivere di sussidi e non di sudore”.
A Matteo Renzi non interessa più del consenso. Ha ancora due anni di Parlamento davanti…