di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta
Quattro anni con la casacca giallazzurra, appena fresco di un rinnovo che praticamente gli permette di piantare le tende a Frosinone. Danilo Soddimo è senza ombra di smentite il classico genio e sregolatezza della pattuglia storica che ha conquistato tutto quello che cera da conquistare con questa maglia e che ha saputo rialzarsi dopo la caduta dalla serie A.
Romano e romanista di fede, prima di entrare in campo nelle cuffiette rimbomba Grazie Roma di Antonello Venditti. Pochi fronzoli quando davanti a lui ci sono telecamere e taccuini, al contrario di quello che nelle giornate di vena sa regalare in mezzo al campo quando il pallone è il protagonista assoluto dei ghirigori che disegna. Si presenta al tavolo della conferenza stampa con u segno evidente sotto l’occhio destro.
Lui ci tiene a dire che è solo «un segno della battaglia contro lo Spezia » per poi chiarire che non si tratta di nessun incontro ravvicinato con qualche avversario ma solo di un incidente fortuito: «A fine partita sono inciampato in mezzo a due avversari sulla punizione di Kragl, stavo cadendo e uno per reggermi mi ha messo una mano ed mi ha provocato questa escoriazione E mi ha fatto anche male. Però, niente di che, tranquilli. Così però facciamo più paura quando arrivano gli avversari».
Sorride e sicuramente a quello che dice non crede nemmeno lui ma a Soddimo si può perdonare (quasi) tutto, a patto che torni ad illuminare la scena come sa. Due pareggi di fila, con Ternana e Spezia, fanno pensare ad una squadra che magari sta rallentando un po la corsa. Anche se quei 10 risultati utili consecutivi sono uno score di altissimo profilo.
Soddimo riparte dalla partita del Picco e dalle parole già espresse nella mixed-zone dello stadio ligure: «Il calcio è questo, d’altronde. Non sempre vinci, non sempre perdi e qualche volta pareggi. E io non noto nessun calo da parte nostra. Vorrei sempre ricordare che il campo di La Spezia è stato una cosa imbarazzante, ho dovuto cambiare due volte i tacchetti (lo aveva già detto sabato sera dopo la gara, ndr). Noi abbiamo giocato una partita di contenimento e in quel caso devi essere bravo a farla. Come il pugile – prosegue Soddimo – quando è all’angolo e sa che deve incassare i colpi, magari per poi piazzare il suo colpo decisivo. Noi non l’abbiamo piazzato ma il pareggio è ottimo».
«Ripeto – aggiunge – che il fondo del terreno non ci ha aiutato per nulla ma non ha aiutato nemmeno loro. Ho rivisto la partita al ritorno a casa, l’ho rivista fino alle 4.30 di domenica mattina. Lo Spezia ha fatto un tiro con Piccolo nel primo tempo da 35 metri, poi un tiro fuori verso la fine della partita con Pulzetti e quindi una occasione con Cisotti nata da un rilancio sbagliato. Alla fine è stata una partita combattuta, loro sono stati spinti dal pubblico. Hanno avuto normalmente un po’ più di campo a disposizione. Il gol annullato? Secondo me nemmeno lui sapeva cosa voleva fare. Esattamente come i giocatori della Ternana non sapevano cosa avesse fischiato l’arbitro, pensavano ad un calcio d’angolo. Ecco, in quella circostanza ci siamo fatti prendere dalla frenesia. Ma a La Spezia il pari è giustissimo».
Soddimo ripete un concetto che aveva già espresso: lui vede il bicchiere mezzo pieno: «Dall’inizio dell’anno ad oggi abbiamo compiuto grossi passi avanti, stiamo migliorando. E’ normale che ci sono momenti di stand-by. Ma ogni risultato positivo aiuta a crescere».
La prossima avversaria è la peggiore che potesse capitare in questa fase. Anche perché è reduce da un cambio di panchina (da Sannino a Bollini dopo che in estate era stato Inzaghi jr l’allenatore in pectore prima di sedere su quella della Lazio): «Con la Salernitana partita difficilissima. Una squadra tosta, che gioca bene e che a Bari ha scontato qualche episodio non del tutto chiaro. Verranno qui per fare battaglia, conosco come l’ambiente di Salerno carica i propri giocatori. Ma io voglio vincere, poi se ad un certo punto come a La Spezia ti rendi conto che non puoi andare oltre ti prendi il pareggio».
E normale che tra le domande ne spunta una che mette a raffronto il Soddimo con Stellone e quello di oggi «Nel mio nuovo ruolo mi trovo bene. Quando mi trovo a svariare nel campo, con quella che si usa dire carta bianca tra i piedi, lo faccio con maggiore tranquillità anche se si fatica di più. Prima da esterno di centrocampo tendevo a razionalizzare le energie per impiegarle poi nella fase offensiva».
Il tallone dAchille di Soddimo? Non è la fase di non possesso come qualcuno sarebbe propenso ad immaginare bensì la conoscenza degli avversari.
Il fantasista romano lo ammette candidamente di essere ignorante in materia di avversari: «La Salernitana? Io seguo il Frosinone e la Roma, non saprei proprio cosa rispondere nello specifico. E poi la partita contro l’avversario di turno la preparo di settimana in settimana, per il resto confesso che non seguo molto gli altri. Non riesco proprio ad esprimermi sull’organico che hanno i granata. E se la loro classifica è giusta o meno». Alla faccia della sincerità…
Marino ha sempre detto di non guardare al calendario ma ad ogni singola partita. E di non fare tabelle. Soddimo ha sposato la linea del suo allenatore: «Non faccio mai pronostici, tantomeno tabelle da qui alla fine del girone d’andata. Cercheremo di allungare la striscia positiva, questo è chiaro. Con quanti punti? Io spero di farne 12 – azzarda - . E’ normale che più chiudi con un punteggio alto e meglio è. Anche perché il girone di ritorno è sempre diverso, le squadre sanno che i punti pesano il doppio e quindi si chiuderanno di più rispetto all’andata quando incontrano un Frosinone di vertice. Sinceramente ci piacerebbe eguagliare quanto prima il punteggio di 34 punti di due stagioni fa e poi proseguire. Anche per andare al giro di boa con maggiore serenità».
Natale, Capodanno in campo. In Inghilterra è un must e gli stadi fanno il pienone, in Italia sembra quasi che panettone e spumante ci rimangano male perché i calciatori li snobbano: «Nessun condizionamento quanto al fatto di giocare il 24 (con il Benevento in casa) e il 30 dicembre. Sono anni che mi capita di giocare sotto Natale, poi tutti sappiamo che la sosta ti aiuta tanto. Non mi pesa e poi avrò tutti i miei parenti qui a seguire la partita».
Contro la Salernitana senza Daniel Ciofani e Gori. Squalifiche pesanti. Soddimo la vede così: «Io credo che chi sta giocando meno ci sta dando l’opportunità di allenarci bene perché è da stimolo quotidiano. E i compagni che andranno in campo sono convinto che sapranno dare il 200% per raggiungere l’obiettivo massimo».