In questo momento soltanto la leadership di Giuseppe Conte fa salire i sondaggi. Per il resto nella formazione di Beppe Grillo è in atto una vera e propria rivoluzione, quella dell’apertura a governi di coalizione.
Fico
A passi rapidi verso il nuovo governo giallorosso. Il colloquio con il Capo dello Stato. Poi tutto in discesa. La fronda interna. Il si delle sindache. Lunedì vertice a tre Conte – Zingaretti – Di Maio e poi la chiusura
Telefonata Di Maio – Zingaretti. Si rparte da Conte: prendere o lasciare. All’ora di pranzo la svolta in 2 messaggi. Fanno cadere l’ipotesi di Roberto Fico . Si torna alla casella di partenza. I sospetti su Zingaretti
La svolta dalla riunione preparatoria del G7 a Biarritz. Le frasi di Giuseppe Conte. Che demoliscono il progetto di Di Maio. Impossibile il ritorno con la Lega: mancano i numeri. Perché Zingaretti ha commentato “Stanno ancora giocando”. Il via libera a Roberto Fico. Conte può trasformare il M5S in Partito
La crisi apre una serie di regolamenti di conti interni ai Partiti. Nella Lega i nordisti criticano Salvini. Nel M5S la rivincita di Lombardi e Fico su Di Maio. In Forza Italia Berlusconi può fare piazza pulita dei Sovranisti: la resurrezione di Letta. E nel Pd…
INCONFESSABILE RETROSCENA – L’ordine è perentorio: “farla pagare” a Matteo Salvini, cercando di trovare i numeri per un altro Governo. Ce li hanno soltanto Democrat e pentastellati. Il prezzo da pagare sarebbe lo strappo di Renzi e Calenda, ma a quel punto Zingaretti potrebbe allearsi con un’altra forza di sinistra. E se anche non dovesse riuscire il “ribaltone”, ci sarebbe una piattaforma diversa.
Il leader leghista ha varato la campagna d’agosto nel Sud perché vuole capitalizzare il picco massimo dei sondaggi favorevoli. Per il leader del Pd l’obiettivo è togliere il controllo dei gruppi parlamentari a Matteo Renzi. Ecco perché si può fare.
Il presidente del Consiglio potrebbe guidare un esecutivo di unità nazionale. Sul Tav e sul caso Russia ha allargato il solco con Lega e Cinque Stelle. C’è da convincere il Pd, soprattutto Renzi. Ma si può fare. E se Roberto Fico gli dà una mano…
La Lega lavora per elezioni anticipate, i Cinque Stelle sono divisi nella strategia, Pd e Forza Italia valutano il da farsi, il Capo dello Stato non vorrebbe sciogliere le Camere ma dipenderà dagli scenari. L’ipotesi di un Governo tecnico e il possibile “massacro” dei mercati.
Il capo politico sempre più isolato anche in caso di conferma della fiducia. Intanto i quattro incarichi che ricopre contemporaneamente sono troppi. Craxi e De Mita ne avevano soltanto due. Infine, emerge la solita logica dello scaricabarile sull’anello più debole. Vuoi vedere che la colpa è tutta di Rocco Casalino?