I parlamentari locali della Lega continuano a confidare nel Capitano, ma la paura di logorarsi all’opposizione c’è. Nei 5S si teme la “nostalgia canaglia”. E nel Pd finalmente si torna a… casa: zingarettiani e renziani, c’è posto per tutti. Da De Angelis a Scalia. In Forza Italia le carte le daranno Tajani e Fazzone. Che fine hanno fatto i “totiani”?
Luca Frusone
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TUTTE LE INDISCREZIONI -Il Carroccio potrebbe fare man bassa nel maggioritario: Zicchieri al Senato, Ottaviani e Gerardi alla Camera. Mentre Ruspandini (Fratelli d’Italia) dovrebbe puntare sul proporzionale. Spazi risicati per Forza Italia e Cambiamo di Toti. I Cinque Stelle dovranno abolire il limite dei due mandati. Nel Pd una certezza: De Angelis nel proporzionale. Poi duello Scalia-Pompeo.
Il segretario provinciale Domenico Alfieri: «All ’onorevole Frusone sta bene la crisi dell’economia». Sottolinea: le scelte del Governo hanno fatto crollare le vendite Fca del 22%
In realtà nessuno le auspica, ma il rischio di un ritorno anticipato alle urne c’è. Ecco allora che tutti si stanno preparando ad uno scenario possibile. Certezze, variabili e veti incrociati.
Nella Lega i parlamentari non sono riconosciuti come Capi dalla base, Fratelli d’Italia non può farcela senza una sponda, mentre in Forza Italia Mario Abbruzzese è tentato dalla strategia renziana del pop corn. Nel Pd restano i veti incrociati delle correnti: servirebbe un segretario vero, uno con il profilo di Bruno Astorre. I Cinque Stelle? Oltre Rousseau, poco o nulla.
Dopo elezioni. Nella Lega si attendono le decisioni del deputato e coordinatore regionale Francesco Zicchieri. Sabato a Casalattico riunione del Movimento Cinque Stelle. Nel Pd manca soltanto il congresso provinciale
Nel caso di accelerazione della crisi di governo, le elezioni anticipate sarebbero imminenti e necessariamente si ripartirebbe dagli uscenti. Con qualche eccezione però. Attenzione a Ottaviani (Lega), Quadrini (Forza Italia), De Angelis e Pompeo (Pd). Il caso Ciacciarelli.
L’analisi. A una settimana dal terremoto nelle urne emergono chiaramente nuovi scenari ed equilibri mutati. La Ciociaria da roccaforte andreottiana e berlusconiana a feudo leghista. Musica diversa alle amministrative
Dopo le europee ci saranno quasi sicuramente le politiche. E si potrebbe riaprire la partita al Comune di Frosinone: i Democrat stanno pensando alla doppia sfida al sindaco leghista del capoluogo. Mentre dai Cinque Stelle nessun segnale.
Salvini non molla Siri, Di Maio insiste. Conte pure. Si va verso lo strappo in consiglio dei ministri alla vigilia delle europee. Ma i parlamentari di questo territorio (sette in totale) sembrano su Marte. A dimostrazione che nei partiti la gerarchia è ferrea.
Francesco Zicchieri e Claudio Durigon si giocano la leadership provinciale alle amministrative. Gianfranco Rufa sotto esame a Veroli, Francesca Gerardi a Cassino. I parlamentari dei Cinque Stelle restano lontani dalla competizione del 26 maggio. La mina Petrarcone sul percorso del Pd.
Il Movimento 5 Stelle mette a nudo i suoi limiti nelle prossime Comunali. In nessuno dei principali Comuni chiamati al voto, ad oggi, risulta che sarà presente. A vuoto l’appello di Luigi Di Maio per patti con le liste civiche locali
Cassino, Veroli, Isola del Liri: i pentastellati possono provare a mettere in campo liste forti e alleanze con le liste civiche. Il livello locale potrebbe rappresentare un terreno dal quale ripartire dopo che a livello nazionale i segnali di arretramento preoccupano non poco.
Il declino politico di Alatri. Dove un tempo si incrociavano i destini elettorali della Provincia.
Il ministro M5S firma l’accordo per la Bonifica della Valle del Sacco. ma nessuno dei parlamentari del suo Partito è presente. Zingaretti: ecco perché è un’intesa rivoluzionaria. Chi gestisce i soldi. Entro quando i risultati
Subito in campo la ‘svolta’ M5S che consente l’alleanza con le forze civiche sui territori. Clima prematrimoniale ad Alatri con le opposizioni al centrosinistra di Morini. Ed al centrodestra in cerca di identità
Luigi Di Maio si chiude nella torre e tenta di alzare una linea di difesa contro gli attacchi alla sua linea fallimentare che ha provocato un’emorragia di voti. Ma la toppa rischia di essere più catastrofica del buco.Una volta calata sui territori. Ecco perché
Il no all’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini snaturerebbe il dna del M5S ma si va in questa direzione. Per la “ragion di Governo”. Però intanto parlamentari e consiglieri regionali locali vogliono dire loro cosa voterebbero? Se la sentono?
Luigi Di Maio lunedì prossimo parlerà ai senatori e ai deputati pentastellati. Con questo imperativo: “Migliorare la presenza del Governo e dei parlamentari sul territorio”. Era ora…
Il sindaco Giuseppe Morini supera gli scossoni dovuti ad un bilancino in bilico. Ma il quadro politico alatrense sta iniziando a muoversi con interesse. Per pianificare le alleanze future