Staff del sindaco, la Corte dei Conti dice no

Niente staff per il nuovo sindaco. Sulla sua amministrazione cala la mannaia dei conti da risanare. Decisa dall'amministrazione precedente. Ma entrata in vigore con l'arrivo del nuovo inquilino del palazzo comunale

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Il Comune di Alatri è in predissesto: significa che ha preso tutti i debiti accumulati nel passato e li ha spalmati sui prossimi anni, impegnandosi ad una rigorosa procedura di rientro e riordino della sua spesa. Sul rispetto di quel percorso vigilano il Ministero dell’Interno e la Corte dei Conti. La procedura è stata decisa dalla scorsa consiliatura del sindaco Giuseppe Morini ma la mannaia si è abbattuta sulla nuova amministrazione del sindaco Maurizio Cianfrocca.

In pratica, la cura da cavallo sui conti e le spese inizia ora. La passata giunta si era salvata, come recita la legge, perché l’ingresso nella procedura si era avuto in corso d’opera. In pratica? Il sindaco Cianfrocca non potrà contare su un Capo di Gabinetto, figura negli ultimi anni assunta ad un ruolo importante di supporto e di fiducia. Non potrà avere nemmeno un addetto stampa. Persone sempre scelte all’esterno della macchina ammnistrativa e che al di là del colore politico hanno sempre avuto un ruolo non indifferente.

Una notizia che forse non dispiace molto al primo cittadino e vi spieghiamo il perché.

La novità

Il municipio di Alatri

La notizia era nell’aria da qualche giorno. Perché, nonostante il crescente montare di curiosità sui nomi che sarebbero stati scelti, da ormai oltre un mese non si era avuta nessuna novità. Il perché ora è ufficiale. E lo dice la legge. In sintesi quei Comuni che si trovano in disequilibrio finanziario o predissesto non possono assumere persone esterne per questi ruoli.

E se vogliono creare uno staff dovranno ricorrere a persone presenti in pianta organica (come ha confermato il delegato al Bilancio Giuseppe Pizzuti che ha una bella gatta da pelare). Ma in organico al Comune di Alatri c’è ben poco: la pianta è ridotta all’osso ormai, con molti dirigenti e dipendenti che nell’ultimo quinquennio hanno scelto di fuggire verso altri lidi. Chi per avere maggiori soddisfazioni professionali chi per maggiori gratificazioni economiche.

La riflessione

Non è una notizia di poco conto perché è ormai evidente che per poter funzionare, una città di medie dimensioni come Alatri ha bisogno di un minimo di staff. Nelle precedenti amministrazioni è sempre stato creato. La comunicazione costante e giornaliera è pane per un sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza. Non è tanto una questione di visibilità ma è proprio la riforma Bassanini che da anni ormai ha stabilito come la Comunicazione dell’ente non sia più un fattore residuale ma vada considerato principale.

Cosa significa? Che se il Comune di Alatri realizza un piano per azzerare la spesa sui rifiuti ma nessuno dei cittadini viene a saperlo tutto quel lavoro è come se non fosse stato fatto. E per farlo sapere occorre chi abbia le competenze e le capacità di relazione. Un’esigenza diventata più stringente con l’esplosione dei social.

Il Consiglio di Alatri

Insomma per adesso si naviga a vista. Con qualche comprensibile sbavatura. Come è accaduto con la pubblicazione di locandine infarcite di errori, come quella per la ricorrenza del 25 novembre per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Poi rimossa e corretta: ma già il fatto evidenzia quando sia necessario questo ruolo.

Per adesso sarà su base volontaria, se si troveranno volontari. Poi si vedrà se nell’organico si potranno trovare figure per queste specificità. Anche perché qualche assunzione si potrà comunque fare per altri settori e magari si potrà giocare anche di fantasia.

Tre castagne in meno sul fuoco

I collaboratori di Staff vengono assunti con appositi contratti: durano fino a quando il sindaco è in carica. L’assunzione è a 36 o 18 ore in base alle esigenze e le disponibilità dell’ente: nella passata amministrazione erano prima tre e poi ridotti a due.

In questi tempi non è poca cosa. Tanti ci aspiravano. E si erano dati da fare in campagna elettorale ritenendo di avere le referenze giuste per ambire. Proprio per questo, sotto sotto, il sindaco Cianfrocca non è tanto dispiaciuto e tira un piccolo sospiro di sollievo. La legge gli è venuta incontro e gli ha tolto, almeno per ora, l’imbarazzo della scelta. Perché di scelta si sarebbe trattato con più delusi che intenti a festeggiare.

Insomma per il Capo di Gabinetto e addetto stampa il sindaco non sfoglierà la margherita, la legge glielo ha impedito e a lui non dispiace affatto. Nicola Ottaviani a Frosinone è sopravvissuto tranquillamente per dieci anni con il piano di rientro sulle spalle e senza staff ad affiancarlo.

Potrà giustificarsi nella non scelta grazie alla normativa. E non si tratta di un supporto di poco conto.