A Roccasecca l'assemblea Filctem Cgil sul futuro di Grestone. Che traccia un percorso diverso. Il sindacato punta su un discorso di prospettiva. «Il piano di conversione non si tocca, il progetto industriale è già stato discusso e non si discute più. Ora è necessaria una proroga per completare la trasformazione» Prospettiva imprenditoriale
Il cambio di passo lo compie Cgil. Il sindacato esce dalla catena di montaggio e fa un ragionamento più ampio: traccia una rotta industriale. E non rivendica miglioramenti per i lavoratori, non chiede cambiamenti minimi. Stabilisce invece un percorso imprenditoriale. Accade a Roccasecca nello stabilimento ex Ideal Standard oggi Saxa Grestone: un paio d’anni fa fabbricava lavandini e water, oggi è la prima linea del sampietrino green; niente montagne di basalto fatte sgretolare dalla dinamite ma pietra che nasce in fabbrica. Con una formula brevettata e validata da tre università italiane.
La nuova rotta della Cgil arriva nel corso dell’assemblea convocata in fabbrica da Filctem, l’articolazione che riunisce i Chimici ed i Ceramici. Un centinaio i dipendenti che hanno risposto alla chiamata del Segretario regionale Sandro Chiarlitti. Che indica il percorso «Il completamento del Piano di riconversione industriale dello stabilimento Saxa Grestone di Roccasecca è l’unica certezza che vogliamo. Indipendentemente dal fatto che ad ultimarlo possa essere l’imprenditore Francesco Borgomeo da solo o con i nuovi investitori».
Cosa significa?
L’assemblea è stata convocata dopo che è stata segnalata la visita di alcuni advisor internazionali nella sede centrale di Anagni. Sono interessati al progetto di economia circolare che ha trasformato l’ex fabbrica di sanitari in una specializzata nella produzione manufatti in gres porcellanato da esterno (tra cui il famoso sampietrino green).
Cosa significa? Che un investitore ha fiutato il business ora che la trasformazione della ex Ideal Standard è all’85% del percorso, grazie ad un investimento di 70 milioni di euro già messi a terra. Nei nuovi capannoni di Roccasecca c’è il più moderno impianto di macinazione d’Europa. E soprattutto il gruppo Borgomeo è uno degli ultimi ad avere mantenuto la scommessa sugli ‘spessorati‘ cioè lastroni alti anche 5 centimetri che possono essere usati per lastricare le strade nelle aree dove la temperatura raggiunge anche i 50 gradi e l’asfalto si scioglie. Il mercato c’è.
Soprattutto il gruppo Saxa non ha venduto i brevetti e non ha spostato la produzione fuori dall’Europa, resistendo ai tentativi di fare scouting nbel periodo in cui la speculazione sul presso dell’energie metteva in ginocchio le aziende energivore.
Cosa succederà adesso? A cosa mirano gli advisor? Vogliono la fabbrica o solo i suoi brevetti? La risposta della Cgil è stata chiara: «Non può esistere una alternativa a questo processo iniziato nel 2018, con la cessione del sito ex Ideal Standard dopo l’annuncio della cessazione della produzione di sanitari. Dopo 5 anni, nonostante la pandemia, la guerra, l’incremento vertiginoso dei costi energetici e del gas, siamo ancora qua determinati a pretendere dalla società la trasformazione del sito di Roccasecca nell’unica Fabbrica di gres con una componente di ceneri».
Cenere eri, pietra tornerai
Cosa c’entrano le ceneri? Sul punto, Filctem è in totale sintonia con la Uil e la Cisl. Hanno condiviso il progetto. Nato da un’intuizione internazionale in un periodo particolare: la stessa idea, vent’anni prima non avrebbe avuto senso. Perché oggi sulla Terra siamo 8 miliardi e non ci sono abbastanza risorse per tutti. In Europa ed in Nord America i prodotti nati riciclando (anche solo in parte) i materiali ed evitando che vadano in discarica hanno un valore maggiore quando si fanno le gare d’appalto.
Nella formula del grestone c’è una componente di ceneri demineralizzate che finora venivano sotterrate nelle cave; adesso invece vengono vetroceramizzate e contribuiscono a fare una pietra artificiale migliore di quella naturale e senza spaccare le montagne. Una procedura riconosciuta a livello europeo e che in Italia è stata validata dopo un ulteriore periodo di sperimentazione durato 3 anni attraverso 3 università che hanno lavorato indipendentemente tra loro.
Allora dove sta la preoccupazione dei sindacati?
La preoccupazione dei sindacati
La pandemia prima, la speculazione sul gas poi, hanno rallentato il piano di conversione della Grestone. L’ingresso di nuovi soci è sempre un’incognita. Interessi ed obbiettivi vanno a convergere entro la fine del 2023: proprio nel periodo in cui è prevista la scadenza degli ammortizzatori sociali.
Filctem Cgil è chiara: «il piano di conversione non si tocca, il progetto industriale è già stato discusso e non si discute più. Ora è necessaria una proroga per permettere alla società di ultimare il piano di riconversione anche per il 2024».
Il discorso della Cgil è di prospettiva. perché il territorio della provincia di Frosinone «vede la manifattura cedere il passo alla logistica. L’abbandono delle aziende è una costante minaccia, è fondamentale il coinvolgimento delle le nostre Istituzioni per avviare un’attenta riflessione sulla tenuta industriale e sulla condizione economica dei lavoratori e delle famiglie».
Sandro Chiarlitti utilizza un paradosso: «Produciamo Maserati e possiamo permetterci Panda. Se attorno a questo paradosso si vuole costruire il futuro di questa Provincia è nostro dovere di sindacato azionare le leve della mobilitazione e della partecipazione per stravolgere questa Prospettiva».
La sfida per Rocca e Gualtieri
Il Segretario regionale Filctem Cgil va fuori dalla catena di montaggio e sempre più sulla prospettiva del territorio: «Questa Provincia sta diventando più povera anche nelle competenze professionali, per questo l’erosione dei volumi nella componentistica auto, assieme ad un rallentamento produttivo nel comparto chimico farmaceutico, preoccupa non poco la Cgil». È il caso Catalent con la multinazionale del farmaco che stanca di attendere le autorizzazioni dopo due anni ha spostato un investimento da 100 milioni da Anagni al Regno Unito, soprattutto i 100 posti di lavoro per ricercatori d’alta gamma che avrebbero dato spessore alle competenze e lavoro garantito nel tempo.
Nel corso della riunione in Grestone, Filctem Cgil ha detto che «è arrivato il momento di sprovincializzarsi. Basta con la visione limitata al proprio territorio. Questo stabilimento è in grado di dare risposte a Roma città con il suo bisogno di sampietrini e tra poco di collocamento delle ceneri quando accenderà il termovalorizzatere con cui liberare dai rifiuti la città». Un ruolo lo ha la Regione Lazio.
Per il sindacato, Expo e Giubileo sono due occasioni fondamentali. «Occasioni uniche per cambiare il Lazio e la città di Roma con tutte le interconnessioni possibili delle sue province, a partire da infrastrutture e riqualificazione urbana e la conservazione dell’ambiente. Per questo motivo, orientare le scelte verso i materiali prodotti nelle nostre fabbriche, per lo più anche green, potrà dare ossigeno alla occupazione e al nostro tessuto industriale».
In pratica: dovete rifare le città, noi siamo qui a due passi con i nostri materiali. Soprattutto, con una visione: che la politica non ha saputo sintetizzare. I lavoratori oggi hanno dato l’impressione di si.