Acea: e se una volta tanto a pagare fossero i sindaci?

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Si andrà allo scontro nuovamente, in sede di assemblea dei sindaci. Le reciproche aperture tra il presidente dell’Ato 5 Antonio Pompeo e l’amministratore delegato di Acea Paolo Saccani hanno già spaccato il fronte degli amministratori. Tra favorevoli e contrari.

Il punto forte della volontà di un confronto sta nel fatto che Acea continua a vincere in sede giudiziaria e le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, tra conguagli e adeguamenti delle tariffe, vengono pagate dai cittadini. Attraverso le bollette.

I sindaci, tutti, continuano a mantenere una posizione che è anche e soprattutto politica. Sia da una parte che dall’altra. Perché scagliarsi contro Acea “tira” in campagna elettorale e se nel 2016 si vota in 24 Comuni, nel 2017 ce ne saranno altri. Tra i quali Frosinone.

Dopo non aver deliberato la tariffa per anni, aver rifiutato una transazione estremamente vantaggiosa e aver continuato a mostrare i muscoli, il Consiglio di Stato ha reso definitivo il conguaglio di 75 milioni di euro. Aumento medio a famiglia, 120 euro. In vista c’è un altro conguaglio, di 53 milioni di euro. Poi Acea ha presentato altri due ricorsi.

Confrontarsi con il gestore significa arrivare ad un compromesso (magari a vantaggio dei cittadini), ma gli schieramenti in campo si sono spinti troppo avanti. Tornare indietro non sarà semplice, anche perché molti sindaci sono apparsi molto attenti alla linea “dura e pura” dei comitati.

A settembre, scaduto il termine per la diffida ad adempiere, l’assemblea dei sindaci dovrà decidere il da farsi in modo definitivo. Non sarebbe male che in quella sede qualcuno avanzasse la seguente proposta: “Per evitare che siano i cittadini a pagare i nostri errori (se i ricorsi si concludono con delle vittorie sistematiche di Acea vuol dire che le delibere o gli atti hanno dei problemi), cosa si può fare affinché il gestore si rivalga direttamente sui sindaci in caso di vittoria nelle sedi giudiziarie?”.

Qualcosa si può comunque fare, formalmente o sostanzialmente.