Assopopolari conferma Formisano a guardia della tradizione

L'assemblea di Assopopolari conferma Vincenzo Formisano come vicepresidente. Alla testa di 54 banche, 3793 sportelli, 6,5 milioni di clienti, 213 miliardi di attivo. «Continuerò con forza a difendere i valori e i principi del credito popolare».

«Le piccole banche sono una straordinaria risorsa per il territorio, perché conoscono in maniera accurata il tessuto economico-sociale locale, riescono a parlare allo stesso tempo con le piccole imprese e con le famiglie, cioè coloro che rappresentano la base del sistema economico»: si è lanciato in una difesa a scudi levati del sistema bancario di territorio, il professor Vincenzo Formisano. Nulla contro i colossi della finanza nazionale: ma le banche di territorio sono quelle dove le persone hanno ancora un significato, vengono prima degli algoritmi.

Il presidente della Banca Popolare del Cassinate e titolare della cattedra di Economia e Gestione delle imprese all’Università di Cassino lo ha detto subito dopo essere stato confermato vice presidente di Assopopolari, l’associazione nazionale fra le banche popolari che riunisce 54 banche popolari, cooperative e di territorio, 186 società finanziarie e oltre 256 corrispondenti, con 500mila soci, 3793 sportelli, 6,5 milioni di clienti, 36mila dipendenti e 213 miliardi d’euro di attivo.

Il voto dell’assemblea

Corrado Sforza Fogliani (Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica)

Lo ha eletto l’assemblea. Insieme al professor Vincenzo Formisano è stato indicato anche Mario Alberto Pedranzini della Popolare di Sondrio. I soci si erano riuniti in seduta straordinaria lo scorso febbraio a seguito della scomparsa del presidente Corrado Sforza Fogliani, indicando come suo successore Vito Antonio Primiceri. Ora la votazione dei suoi vice completa la squadra di governo.

Il ruolo di Assopopolari è stato sempre centrale nel difendere il sistema delle banche di territorio. Una scelta che sta nei numeri. Raccontano la forza e la solidità del sistema delle banche popolari in Italia: sui territori rappresentano un punto di riferimento per il mondo economico finanziario locale, le piccole e medie imprese, le famiglie. 

Il professor Formisano lo ha ribadito nel suo intervento: «La tendenza attuale è pensare che le piccole banche siano destinate a finire. Questo sarebbe forse vero se lavorassero da sole, ognuna per proprio conto».

La forza della rete

Foto Bettolini © Imagoeconomica

È la forza della rete a renderle ancora più solide. Come dimostra il successo del progetto lanciato tre anni fa: la creazione della Luigi Luzzatti Spa al quale la Banca Popolare del Cassinate ha aderito insieme ad altre 16 banche popolari italiane che insieme esprimono un’intermediazione sui territori per un totale dell’attivo pari ad oltre 270 miliardi di euro e 264 miliardi di provvista attraverso una rete fatta da migliaia di sportelli. 

Messe insieme possono unire costi che invece da sole farebbero fatica ad ammortizzare: dalla gestione del capitale a quella della tesoreria; lo sviluppo delle piattaforme per i pagamenti; le attività di back office. L’esempio che descrive meglio il tutto: la somma dei crediti deteriorati (ad esempio le rate dei mutui che tardano ad essere pagate) se un solo Istituto provasse a collocare sul mercato i suoi Deteriorati non sarebbe appetibile. Invece la Luzzatti SpA ha esordito lanciando una cartolarizzazione di crediti deteriorati da 826 milioni, che ha coinvolto una dozzina di istituti. La somma è stata collocata con facilità: perché le Popolari sono attente nell’affidare i mutui, spesso basta aspettare e le rate rientrano. Cartolarizzando però le banche incassano subito e cancellano dai bilanci i loro deteriorati.

Difendere valori e principi

La forza sta nel «mettere a fattore comune il proprio sapere e la propria esperienza» ha evidenziato il vice presidente Formisano. «Tutto questo è possibile anche grazie all’azione costante, concreta, efficace dell’Associazione Nazionale fra le banche popolari. Sono particolarmente onorato di poter dare il mio contributo mettendo a servizio dell’intero sistema delle banche popolari la mia esperienza di docente e studioso universitario e quella maturata in tanti anni come consigliere di amministrazione prima e poi vicepresidente e presidente della Banca Popolare del Cassinate».

C’è un ruolo che Vincenzo Formisano si è dato. «Continuerò con forza a difendere i valori e i principi del credito popolare. Avrò il privilegio di poterlo fare da una posizione prestigiosa all’interno dell’associazione».