Borsino salvezza: Cagliari, Empoli e Sassuolo aggrappati ai tecnici-totem

A 9 giornate dalla fine, le quotazioni delle rivali del Frosinone in vista della volata finale. Lo stato di forma, il calendario, il punto di forza, i problemi e l’uomo in più. Completano il quadro sardi, toscani, emiliani ed il fanalino di coda Salernitana

Alessandro Salines

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Cagliari, Empoli e Sassuolo hanno un denominatore comune al quale aggrapparsi per sperare di acciuffare la salvezza. Il riferimento è agli allenatori-totem specialisti in imprese difficili, ai limiti dell’impossibile. E così Claudio Ranieri, Davide Nicola e Davide Ballardini rappresentano molto di più di un tecnico per i rispettivi club.

Il fanalino di coda Salernitana invece è in corsa soprattutto grazie alla matematica. La società ha cambiato il quarto trainer (Stefano Colantuono) ma a questo punto servirebbe più che altro un miracolo. Dopo aver quotato Lecce, Udinese e Verona, il borsino-salvezza pesa le azioni delle altre 4 rivali del Frosinone nella lotta per non retrocedere.

Cagliari, 8 punti nelle ultime 5 giornate

Sulemana e capitan Nandez (Foto: Federico Proietti © Ansa)

La squadra sarda si è fermata a Monza dopo 4 risultati utili di fila (2 vittorie ed altrettanti pareggi) che hanno permesso di uscire dalla zona retrocessione. Il ko con i brianzoli ci può stare considerando la forza della compagine di Palladino. Ma gli 8 punti nelle ultime giornate sono un bottino ragguardevole per una formazione in lizza per la salvezza.

Il Cagliari riprenderà la corsa con uno scontro diretto in casa contro il Verona. Tre punti bollenti. Poi 3 sfide da brividi con Atalanta, sempre tra le mura amiche, Inter e Juve. Alla 34^ trasferta a Genova. Altra sfida-salvezza col Lecce e match a San Siro col Milan. Le ultime col Sassuolo a Reggio Emilia ed in casa al cospetto della Fiorentina. Un calendario duro per Ranieri.

Carattere, mal di trasferta e Luvumbo

Makoumbou e Viola

L’arma in più del Cagliari è il carattere che Nandez e soci hanno sempre mostrato in questo campionato al di là dei risultati. Uno spirito che Ranieri ha saputo trasmettere al gruppo sin dalla stagione scorsa. Il Cagliari non s’arrende mai e dopo un girone d’andata complicato si è ripreso guadagnando posizioni. Il tasto dolente invece sono le partite fuori casa. I rossoblu hanno subito la bellezza di 10 sconfitte in 15 uscite con 1 vittoria e 4 pareggi.

Alla ripresa delle ostilità Ranieri recupererà l’attaccante Luvumbo che si era infortunato ad Empoli. L’angolano è un elemento che può fare la differenza grazie ad una velocità superiore alla media. Per i difensori avversari è un bruttissimo cliente ed ora sta imparando a giocare anche per la squadra. Finora 4 reti all’attivo, capocannoniere insieme a Pavoletti.

Empoli, effetto Nicola e calendario tosto

Cancellieri, attaccante dell’Empoli (Foto: Federico Proietti © Ansa)

L’avvento del tecnico sembrava aver risolto i problemi dei toscani. Ed infatti Nicola era partito con 6 risultati utili di fila (12 punti) che avevano tirato fuori l’Empoli dalle sabbie mobili toccando quota 25. Ma le ultime 3 sconfitte consecutive senza segnare hanno riacceso la spia dell’allarme.

Ora Nicola dovrà dare il meglio di sé perché il calendario è durissimo: nelle prossime 4 Inter, Torino, la gara-salvezza a Lecce ed il Napoli. Un percorso in piena salita che proseguirà con Atalanta, Frosinone, Lazio, Udinese e Roma. A questo punto gli scontri diretti dovrebbero fare la differenza in un modo o in un altro.

Polveri bagnate, ma organizzazione e Niang

Marin, centrocampista dell’Empoli, contrastato da Mazzitelli (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il difetto di fabbrica dell’Empoli sono le difficoltà in zona gol. I biancazzurri segnano poco e non è una novità. Ed è così dall’inizio del campionato. Solo 22 reti segnate: peggior attacco del torneo. Nelle ultime 3 giornate è rimasto addirittura a bocca asciutta. Una carenza grave compensata comunque da una buona organizzazione difensiva. Nicola inoltre ha lavorato molto sulla coesione del gruppo e sullo spirito di sacrificio.

L’attaccante senegalese Niang, arrivato a gennaio per sostituire la “stellina” Baldanzi, è il giocatore che per esperienza e qualità può dare quel quid in più. L’ex Milan ha realizzato già 3 reti e soprattutto ha dimostrato di poter regalare tante soddisfazioni ai tifosi. Sfruttando ad esempio il gran lavoro di Cambiaghi. 

Il Sassuolo ci crede malgrado il penultimo posto

Bajrami e Zortea nella sfida tra Sassuolo e Frosinone (Foto: Serena Campanini © Ansa)

Gli emiliani (23 punti) confidano nell’esperienza del neo tecnico Davide Ballardini e in una rosa che vale molto di più della classifica attuale. Qualche segnale positivo c’è stato come la vittoria (l’unica nel girone di ritorno) contro il Frosinone anche se la domenica dopo è arrivata la sconfitta (immeritata) a Roma.

Le prossime 4 partite saranno indicative. Il Sassuolo disputerà 3 scontri diretti: affronterà l’Udinese in casa, poi sarà impegnato a Salerno e riceverà il Lecce dopo la trasferta a San Siro col Milan. Serviranno punti pesanti per sperare. Dopodiché Fiorentina, Inter e Genoa rappresenteranno un mini-ciclo tutt’altro che semplice. Cagliari e Lazio segneranno il finale di stagione.

L’assenza di Berardi, i gol di Pinamonti

Pinamonti e Matheus Henrique (Foto © Federico Proietti © Ansa

Il grave infortunio del capitano neroverde è stato una mazzata in tutti i sensi. In primis dal punto di vista tecnico e poi sotto l’aspetto psicologico. Ma il Sassuolo potrà contare su un attacco da centro classifica (33 reti segnate) che fa ben sperare. Inoltre Ballardini proverà a lavorare sul carattere e sulla solidità difensiva che finora è mancata.

Senza Berardi, il destino del Sassuolo sembra affidato ai gol di Andrea Pinamonti. Già a segno 9 volte, potrebbe raggiungere la doppia cifra per la seconda volta in carriera dopo i 13 sigilli con l’Empoli nelò 2021-2022. Se l’attaccante ex Inter e Frosinone,  crescerà sul piano della personalità potrebbe diventare l’uomo-salvezza del Sassuolo.

La Salernitana appesa al filo della matematica

L’ex canarino Kastanos marcato da Barrenechea (Foto: Massimo Pica © Ansa)

Con 14 punti, 2 vittorie, 8 pareggi e 19 sconfitte i granata sono ultimi e con più di un piede in Serie B. Ma fin quando la matematica non la condannerà, la Salernitana non s’arrenderà. La società ha esonerato il terzo tecnico (Fabio Liverani), chiamando Stefano Colantuono, responsabile del settore giovanile. Una mossa della disperazione per una squadra che nel girone di ritorno ha raggranellato appena 2 punti con 8 sconfitte.

Per la salvezza servirà un miracolo: almeno 7 vittorie in 9 partite.  La ripresa sarà proibitiva con la trasferta a Bologna per sfidare una formazione in corsa per la Champions. La settimana dopo lo scontro diretto col Sassuolo da vincere assolutamente. Dopodiché Lazio, Fiorentina, Frosinone, Atalanta, Juventus, Verona e Milan.

Niente calcoli, Candreva non vuole arrendersi

Il trequartista Candreva (Foto: Massimo Pica © Ansa)

La Salernitana si trova attualmente in una situazione strana. Il gruppo ci crede ancora? La squadra granata potrebbe cedere e abdicare. Il rischio è forte anche se l’arrivo di Stefano Colantuono dovrebbe almeno di primo impatto garantire una scossa. Ma c’è pure il rovescio della medaglia. I campani non hanno più nulla da perdere, difendere e possono giocare il tutto per tutto senza alchimie di vario genere. Diventando quindi una sorta di mina vagante.

In lacrime dopo la sconfitta interna col Monza, l’eterno Candreva non vuole alzare bandiera bianca. E quando il trequartista romano è in forma si fa sentire sfoderando colpi di alta scuola e trascinando i propri compagni. Colantuono per tenere viva la fiammella della speranza deve affidarsi all’ex Lazio ed Inter.