Cacciagalli, i vini che nascono lì dove i Mille incontrarono il re

Al confine con la provincia di Frosinone c'è una cantina che fa del biodinamico il suo must. Premiata allo Slow Wine 2017 I Cacciagalli porta sul mercato Aorivola ed I Mille, due prodotti autoctoni di assoluto rilievo

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

«Ormai è vicina la Terra di Lavoro,
 qualche branco di bufale, qualche
 mucchio di case tra piante di pomidoro, 

èdere e povere palanche.
 Ogni tanto un fiumicello, a pelo
 del terreno, appare tra le branche 

degli olmi carichi di viti, nero
 come uno scolo. Dentro, nel treno
 che corre mezzo vuoto, il gelo».

Era il 1957 e Pier Paolo Pasolini così parlava della Terra di Lavoro ed è proprio in questi luoghi che fa tappa Nunc est Bibendum di questa settimana.

Siamo appena fuori i confini a sud del Lazio, nel comune di Teano. In aperta campagna, incastonata in un lembo di terra che fa della biodiversità la sua caratteristica principale c’è l’azienda vitivinicola I Cacciagalli. Una cantina moderna, rinnovata nelle tecnologie ma fieramente tradizionale quando si parla di produzione.

 

Il vino biodinamico

Viticoltori che rispettano la natura, ne assecondano i desideri e le evoluzioni.
«Un concetto a mio avviso deve essere chiaro, l’agricoltura biodinamica non è una gara a chi fa il vino più o meno torbido, più o meno chiarificato. Non è una competizione tra vini che “puzzano” di più o di meno. L’agricoltura biodinamica è un concetto molto più semplice ma se vogliamo molto più nobile: fare biodinamico vuol dire identificarsi e rispecchiare in pieno il proprio territorio, se i tuoi vini hanno caratteristiche che a questo non appartengono allora c’è qualcosa che non va“.

Ascoltare Mario Basco parlare della sua azienda è davvero un piacere, soprattutto perchè si percepisce un amore viscerale per le tradizioni di quella che una volta era chiamata “Campania Felix“, un perimetro di storia e cultura che ha attraversato i secoli.

Passeggiando e chiacchierando in aperta campagna è possibile constatare chiaramente la biodiversità delle tenute de i Cacciagalli; vigne ovviamente, ma anche ulivi, alberi di nocciole, patate, pomodori. Insomma un ambiente ideale per far nascere grandi prodotti.

Entrando invece in cantina viene mostrato il fulcro della produzione: vasche in acciaio, vasche in cemento ed il seminterrato con le anfore. Poi, seduti, tra una chiacchiera e l’altra parte l’assaggio di due vitigni simbolo della Campania: La Falanghina ed il Piedirosso.

AORIVOLA

Falanghina in purezza questo vino ti colpisce subito dal colore, giallo dorato, dovuto principalmente dalla macerazione sulle bucce che va dalle 24 alle 48 ore.

Brillante e abbastanza consistente si presenta intenso al naso: i sentori sono i tipici della Falanghina, fruttati e floreali ma non dimentichiamoci che siamo nelle vicinanze di Roccamonfina, alle falde di un vulcano spento quindi i terreni sono calcarei ed argillosi.

Ne derivano marcati sentori minerali ed una certa sapidità. Tuttavia resta abbastanza morbido al palato, intenso ed equilibrato.

Premiato Slow Wine 2017 Aorivola si abbina facilmente con piatti a base di pesce, crostacei o risotti. Io però mi sono portato una bottiglia a casa per berlo in tranquillità, non prima di aver acquistato un’ottima Mozzarella di Bufala Campana DOP in uno dei tanti caseifici nelle vicinanze.

Bevuto ad una temperatura di circa 12° l’ho abbinato con la mozzarella appunto ma, data la sua buona persistenza, l’ho anche provato con un erborinato di bufala che ho trovato per caso nel caseificio stesso. I formaggi erborinati (Gorgonzola, Stilton) hanno una persistenza marcata ed un gusto deciso, ma questo fatto con latte di bufala è nettamente più delicato, quindi l’abbinamento può funzionare.

MILLE

Mille perchè I Mille di Garibaldi proprio in questi luoghi incontrarono Vittorio Emanuele II.

Un prodotto davvero interessante, un blend del sopracitato Piedirosso e piccole percentuali variabili a seconda delle annate di Aglianico e Pallagrello. Dunque già dalle uve si capisce che stiamo bevendo un vino che rappresenta la Campania in ogni suo aspetto.

Mille fa macerazione sulle bucce per circa due settimane, poi viene vinificato ed affinato in vasche di cemento per circa 6/7 mesi.

Rosso rubino, questo blend colpisce al naso: intenso e abbastanza complesso, sentori di frutta rossa sicuramente ma anche vagamente eterei e speziati. Il Piedirosso è un rosso di pronta beva, con tannini molto delicati.

Si può abbinare con diverse tipologie di piatti, anche della tradizione culinaria locale: una parmigiana di melanzane, carni bianche al forno o anche zuppe e pasta con legumi. Tuttavia in questo caso la presenza di una piccola percentuale di Aglianico gli confluisce quella robustezza che permette abbinamenti anche con carni rosse e salumi speziati.

Vino senza dubbio pronto ma sono curiosissimo di assaggiarlo tra qualche anno quando raggiungerà la piena maturazione.

 

La visita all’azienda Cacciagalli è stata davvero interessante, la gentilezza e la disponibilità nel darmi informazioni è pari alla cura che Mario, Diana e Florestano hanno per le proprie “creature”. Vini di qualità ed estremamente eleganti, una biodiversità da prendere come esempio e amore puro per il proprio territorio.

Passeggiando nella tenuta avevo in mente “That’s The Way” dei Led Zeppelin, canzone con la quale consiglio di bere i vini de I Cacciagalli. Quando hai la sensazione che tutto sia al suo posto e pensi… “così è come dovrebbe essere“.

 

Scheda tecnica

AORIVOLA

Uvaggio
Falanghina 100%

Zona di produzione
Località Aorivola, Caianello (Ce), 300 slm.

Metodo di coltivazione
Agricoltura biologica e biodinamica

Tipologia dei terreni
Di natura vulcanica, argillosi, calcarei con buona sostanza organica

Sistema di allevamento
Guyot

Densità di impianto
4.400 piante per ettaro

Resa per ettaro
50-60 q

Epoca di vendemmia
Terza decade di settembre

Raccolta
A mano

Lieviti
Indigeni

Vinificazione
Vinificato ed affinato in acciaio con macerazione di 12 ore

 

I MILLE

Uvaggio
Piedirosso 75% Aglianico 25%

Zona di produzione
Località Cacciagalli, Teano (Ce) su terreni collinari (200 slm)

Metodo di coltivazione
Agricoltura biologica e biodinamica

Tipologia dei terreni
Di natura vulcanica, argillosi, calcarei con buona sostanza organica

Sistema di allevamento
Guyot

Densità di impianto
4.400 piante per ettaro

Resa per ettaro
50-60 q

Epoca di vendemmia
Prima decade di ottobre

Tipo di raccolta
A mano

Lieviti
Lieviti indigeni

Fermentazione e macerazione
Vinificato ed affinato in cemento

 

 

 

 

Recensione a cura di Marco Stanzione
Sommelier di Officine Sannite

 

 

IN COLLABORAZIONE CON I SOMMELIER DI