Un Cacciola a Cinque Stelle

Il professore di Filosofia, leader del Fuan negli anni Settanta, ora è vicino al Movimento 5 Stelle. Di lui si è parlato per le selezioni che definiranno i candidati alle Europee.

Un filosofo per il ‘nuovo’ Movimento 5 Stelle. Potrebbe essere il professor Biagio Cacciola il volto del grillismo in provincia di Frosinone dopo la riforma che Luigi Di Maio ha annunciato mercoledì pomeriggio, tra le macerie ancora calde delle elezioni in Abruzzo. L’emorragia di voti ha messo a nudo l’evanescenza del Partito sui territori: a trainare è l’effetto nazionale, sul posto però c’è poco o nulla a dare sostanza. Da qui la decisione di dare il via ad una riorganizzazione.

Serve peso specifico, serve qualità. Il filosofo Biagio Cacciola è uno dei nomi circolati negli ultimi giorni durante alcune discussioni in rete. Ha lasciato la politica attiva ormai da oltre dieci anni. Ma ha una formazione vastissima.

Negli Anni ’70 era il leader del Fuan, il fronte universitario della destra nazionale: faceva parte dell’ala pacifista, contraria agli attentati ed al terrorismo. Per questo era finito nel mirino sia del brigatisti comunisti e sia dei fascisti stragisti: entrambi lo vedevano come un nemico. Una bomba esplosa sotto al letto del suo alloggio da studente a Roma lo ha evitato solo per miracolo (leggi qui 30 settembre 1977, la notte che tentarono di assassinare Biagio Cacciola). A salvarlo, racconta Nicola Rao nel suo volume ‘Trilogia della Celtica” fu l’arresto con l’accusa di ‘partecipazione a banda armata’ e sei mesi di detenzione in un carcere di massima sicurezza, prima di essere assolto con formula piena.

Con gli anni, Cacciola diventa fondatore e animatore del movimento “Socialismo Tricolore”, si candida alle Regionali 2010 con “Alleanza di Centro”, diventa assessore alla Cultura nell’amministrazione comunale di Centrosinistra guidata a Frosinone da Domenico Marzi. Poi solo movimenti pacifisti, contro la guerra e la disinformazione in Siria; iniziative letterarie e culturali, spesso trasversali insieme ai Comunisti di Oreste Della Posta.

Negli ultimi mesi Cacciola si è avvicinato molto al mondo liquido del grillismo. Ha seguito le discussioni prima da osservatore esterno e poi sulle varie stanze di comunicazione in rete. È iscritto ad un meetUp. Non ha mai preso la parola. Di lui si è parlato per le selezioni che definiranno i nomi dei candidati alle prossime Europee nella lista del M5S: un’operazione che mira a ‘tirare dentro’ Cacciola. E verificare se ci sia la volontà di un ruolo più da attivista che da osservatore.

L’obiettivo non è tanto quello di centrare l’elezione a Bruxelles. Ma di iniziare a costruire una classe dirigente ed una intellighenzia strutturata su scala locale.