Cassino ora si rigenera: «Il suo Piano è una best practice»

Via ufficiale del Piano di Rigenerazione Urbana a Cassino. Con l'assessore regionale Valeriani. Cosa cambia. E perché viene considerato una 'best pratic'

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Cassino si rigenera. È finito il tempo delle varianti urbanistiche, delle espansioni e del consumo del suolo. La Rigenerazione Urbana adesso è realtà. È lo strumento urbanistico con il quale si andrà a ridisegnare la città di Cassino. È l’obiettivo più importante raggiunto nei primi due anni e mezzo di amministrazione Salera.

Un traguardo che il sindaco ha voluto sottolineare ospitando l’assessore regionale Massimiliano Valeriani. Un modo per evidenziare che anche politicamente non era facile portare il progetto a termine senza intoppi. Per informazioni chiedere a Carlo Maria D’Alessandro che proprio sulla Rigenerazione Urbana iniziò a scivolare verso la fine anticipata della consiliatura sotto il fuoco amico della sua maggioranza.

Troppi interessi, troppi tiri di giacca, troppi che vogliono troppo sistemando quelle regole.

Cosa cambia

Cosa cambia, nella sostanza, per i cittadini? Lo ha spiegato in parole semplici Angelo Massaro, presidente dell’Ance l’Associazione dei Costruttori Edili. L’ha fatto intervenendo al convegno di oggi pomeriggio in sala Restagno a Cassino in cui è stato illustrato il progetto di Rigenerazione Urbana.

Angelo Massaro ha spiegato: “Faccio i complimenti al sindaco che ci dà la possibilità di rigenerare le nostre case e spazi della città”.

Molto importante è stato il gioco di squadra: ha consentito di portare a termine un iter nient’affatto scontato in partenza. “In linea con il documento preliminare di indirizzo dell’urbanista Vezio De Lucia, che era stato dimenticato di chi ci ha preceduto nell’amministrazione di questa città – ha detto Salera – abbiamo inserito il concetto di limitazione del consumo del suolo. Abbiamo inserito quello di riqualificazione delle aree degradate. E quello della valorizzazione del patrimonio idrico e dello spazio rurale. La Rigenerazione urbana deve essere da sviluppo per tutto il territorio e il rilancio dell’edilizia può garantire alti livelli occupazionali”.

Cassino come modello

Il consigliere regionale Mauro Buschini ha detto che Cassino ha aperto una strada. “Il modello Cassino può aiutare altre amministrazioni“. Perché? Può essere un esempio di best Cassino ora si rigenera: «Il suo Piano è una best practice»: è stato un percorso complesso ma è arrivato a destinazione, in una città complessa e variegata come Cassino; e per Buschini questo lo rende un modello da tenere a mente per altre operazioni simili.

Festeggiamo oggi, a distanza del primo incontro di due anni fa una storia di buona amministrazione” ha detto l’assessore regionale Massimiliano Valeriani. Ed ha aggiunto che oggi, grazie anche al Piano Territoriale Paesaggistico Regionale approvato dalla Regione Lazio, esiste un piano di tutela e tutti gli amministratori sanno ora cosa si può fare e cosa no. “Il vostro progetto – ha chiosato – dà merito alla serietà operativa e oggi possiamo raccontare che c’è un progetto di sviluppo per la città”. (Leggi qui: Cassino imbocca la via della Rigenerazione).

Il sindaco con il collare

Enzo Salera ha partecipato al convegno indossando un collare e con non pochi dolori. Consegenze del tamponamento subito dall’auto su cui viaggiava mercoledì mentre tornava da Montecitorio.

Nella Jeep del Comune di Cassino guidata dal vice comandante della polizia locale tamponata poco dopo l’uscita del casello autostradale di Cassino c’era anche dom Luigi Maria Di Bussolo. Con il sindaco erano andati a Montecitorio per una proposta di legge che Comune e Abbazia stanno facendo in vista dell’anniversario della Battaglia di Cassino.

Via ai lavori, stop ai lavori

Il rendering di piazza Labriola

Intanto, a proposito di “rigenerazione” della città, lunedì è prevista la partenza dei lavori in piazza Diamare: è il primo step per il rifacimento del centro, c’è già un finanziamento regionale di oltre 400.000 euro.

Milioni di euro sono arrivati dal Ministero anche per altre opere: tra cui il rifacimento dello stadio, la Colonia Solare e gli interventi alla villa comunale.

Ma adesso che ci sono i fondi ed è terminata l’emergenza Covid, c’è un altro freno che rischia di causare un blocco: la crisi dell’edilizia. L’azienda che sta realizzando i nuovi loculi al cimitero di San Bartolomeo avrebbe già chiesto un aumento in termini economici. “Si è creato uno sbilanciamento insostenibile tra cifra di aggiudicazione dell’appalto e cifra effettiva per la realizzazione dell’opera – spiega Salera – . Siamo in contatto costante con il governo perché ci copra quanto meno la differenza sullo sbilanciamento altrimenti rischiamo di non aprire i cantieri“. (Leggi qui: Edilizia verso il blocco, si va verso lo stop dei cantieri).

Rendering di Piazza Diamare

Parole, quelle del sindaco, che fanno eco al grido d’allarme lanciato da Giustino Gatti, segretario generale della Filca-Cisl Frosinone. In una nota diramata ieri ha spiegato: “Anche in Ciociaria l’aumento dei costi energetici e delle materie prime rischia di comportare una perdita del margine delle aziende, che va dal 30% al 50% a seconda dei contratti stipulati. Ad oggi per fortuna non si hanno notizie di aziende che si stanno fermando con richieste di cassa integrazione, ma la preoccupazione è altissima”.