Cianfrocca strapazza la Lega

Il sindaco di Alatri, è indignato per l'insolita alleanza dei consiglieri della Lega con l'opposizione, chiedendo di convocare il Consiglio Comunale su temi come le variazioni di Bilancio e la Ztl. Cianfrocca collega questa azione al fallimento della rielezione alle Provinciali mancate di Giuseppe Pizzuti. E dice Non è assolutamente pensabile che i fallimenti personali (perché è evidente che i fatti del 22 dicembre siano di fatto tali) vengano mischiati con la già complessa vita amministrativa

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Su tutte le furie. Per il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca quello che è accaduto nelle ore scorse è semplicemente inaccettabile. Un affronto politico: non a lui ma alla città. I consiglieri comunali della Lega Denise Zena e Giuseppe Pizzuti hanno firmato insieme alle opposizioni del Pd e del Polo Civico la richiesta per la convocazione del Consiglio comunale. Per affrontare temi controversi: le variazioni di Bilancio e la rimodulazione della Ztl. (Leggi qui: Consiglio, lo strappo della Lega).

Maurizio Cianfrocca usa la sciabola nella sua risposta: “Ma la Lega ad Alatri da che parte sta? Cosa vuole diventare da grande?”. Gli annali dicono che mai nella storia politica alatrense un Partito di maggioranza aveva sottoscritto una richiesta di consiglio comunale insieme alle minoranze. Un fatto politicamente grave e il sindaco non fa sconti.

L’affondo

L’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli tra il sindaco Maurizio Cianfrocca ed il consigliere Giuseppe Pizzuti

Si rimane a bocca aperta nel leggere (perché non ci sono ancora comunicazioni ufficiali e nemmeno il coraggio di riferirle di persona), che i Consiglieri del Gruppo abbiano addirittura firmato una richiesta di Ordine del Giorno da sottoporre al Consiglio Comunale con i compagni di commissione Fabio Di Fabio e Anna Rita Pelorossi”, affonda il colpo il sindaco che poi si domanda. “A questo punto è evidente che l’atteggiamento assunto dai due consiglieri di maggioranza (?) sia solamente strumentale e politico, anche se la politica è ben altro, piuttosto che fermo su questioni amministrative”.

Ma la critica del sindaco va oltre. “Non è assolutamente pensabile che i fallimenti personali (perché è evidente che i fatti del 22 dicembre siano di fatto tali) vengano mischiati con la già complessa vita amministrativa, provando a far ricadere la colpa su chi, al di là delle menzogne messe in giro, non ha fatto nulla per causarli, ma ne è stato solamente vittima” sottolinea.

A cosa si riferisce? Alle elezioni Provinciali del 22 dicembre scorso. Giuseppe Pizzuti era consigliere Provinciale uscente e contava nella possibilità di una rielezione. Che non ha centrato perché gli sono mancati proprio i voti della sua Alatri. I colleghi di maggioranza non hanno fatto quadrato sul suo nome. E lui ha assunto una posizione più rigida.

Il messaggio forte e chiaro

Maurizio Cianfrocca

Il mandato che i cittadini ci hanno affidato è quello di amministrare per l’interesse di ogni singolo cittadino e non per il successo personale” prosegue Cianfrocca. Che poi entra nello specifico: “Per mascherare il desiderio di ripicca si vuole prendere a pretesto la Ztl, questione già oggetto di tante riunioni di maggioranza che avevano portato a precedenti rivisitazioni degli orari (con l’assurda proposta di mantenerla solo nei weekend da mezzanotte!). Per non parlare delle variazioni di Bilancio, portate avanti da chi ha avuto per oltre due anni la delega, l’ha mollata e ora si sbizzarrisce in Commissione: come dire, non sono stato capace prima, scusate!”.  

E cosa si fa quindi? Si decide di proporre delle variazioni di Bilancio concordandole (il riferimento è a Pizzuti NdR) con chi da vice-sindaco (Fabio Di Fabio ndr) ha votato il piano di riequilibrio nel 2017 dopo sei anni di sua amministrazione, portando il comune nello stato di pre-dissesto dal quale stiamo faticosamente uscendo!”.

Il monito

Maurizio Cianfrocca con la sua maggioranza

Il rischio di rottura è dietro l’angolo. Il sindaco non lo nasconde: “Questo vuole la Lega? Bene, ne prendiamo atto confidando però che i consiglieri si assumano tutte le responsabilità, ammesso che si siano resi conto di ciò che stanno facendo nel silenzio totale di chi il Partito dovrebbe coordinarlo”. “Forse – ricorda Cianfrocca – dovrebbero renderne conto per primi ai loro assessori, difesi ripetutamente in questi anni da assalti esterni, a cui però si sono divertiti a tagliare i fondi dei propri rami per spostarli a piacimento su ordine di Di Fabio”. Se confermato sarebbe pesantissimo.

Una reazione perché le elezioni Provinciali non sono andate come potevano, accusando ingiustamente, e ci tengo a ribadirlo, chi non ha fatto nulla per indirizzarle o spostare voti, essendo stato da subito chiaro con coloro che legittimamente avevano scelto di candidarsi”. Cianfrocca non cede di un millimetro. E ricorda a Pizzuti che “tra le altre cose, ci si dovrebbe ricordare che l’onore di essere stato Consigliere provinciale è derivato dall’essere Consigliere comunale della nostra città. Una possibilità per nulla scontata, ma resa possibile grazie a rinunce di altri (e su cui tutta la Lega “dell’epoca” non era d’accordo)”.

Ma ultimamente la memoria è un po’ corta e preferisce prestare attenzione a lusinghe esterne. Detto questo, mi limito a ribadire la domanda iniziale. La Lega da che parte sta? Una risposta chiara serve a evitare inutili teatrini. Sono bendisposto a ricevere ogni tipo di risposta, consapevole delle possibili conseguenze a cui, non tanto il sottoscritto, ma l’intera città può andare incontro”.

E la Lega tace

Dinanzi a questo scontro interno la Lega, che esprime due assessorati pesanti (Roberto Addesse vice-sindaco e assessore ai Lavori Pubblici e Krystalia Papaevangeliu all’Urbanistica) ufficialmente tace. Ma sorgono alcune domande.

Il segretario cittadino e i due assessori erano a conoscenza della richiesta fatta insieme alle minoranze per richiedere un consiglio ad hoc su temi sensibili o anche loro sono stati colti di sorpresa? E se non sapevano nulla vorrebbe dire che la Lega è spaccata.

Al momento nessuna reazione ufficiale. Stessa cosa che accadde dopo le elezioni provinciali del 22 dicembre in cui Pizzuti, se da una parte non ottenne i voti della maggioranza, come sperava, dall’altra non ne ottenne, nemmeno dalla sua Lega nonostante rassicurazioni. Rassicurazioni che non produssero voti.