E il Frosinone trascina la città nella classifica della gente più felice

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il dato è scientifico: Frosinone conquista il record di capoluogo più felice d’Italia. La notizia campeggia tra le colonne dell’autorevole Corriere della Sera. Che nel titolo rassicura: il nostro spread della felicità è 516.

Frosinone è il capoluogo italiano più felice.

E di cosa mai saranno contenti questi ciociari? Cosa sarà mai ad inebriarli e farli sorridere allegramente, mentre scalano la classifica dello spread della italica felicità? Sarà forse lo smog che più di ogni altro in Italia respirano a pieni polmoni quando attraversano le strade di Frosinone?

Oppure sarà il fascino del mistero che li assale ogni volta che salgono a bordo di un treno da una delle nostre ridenti Stazioni Ferroviarie? Passerà o non passerà questa mattina? E il riscaldamento secondo te lo avranno aggiustato? Scommetti un caffè che arriviamo a Roma con meno di mezzora di ritardo?

No, deve esserci qualcos’altro a rendere così felici questi ciociari. Forse è il brivido che ogni giorno attraversa gli oltre 100mila iscritti ai Centri per l’Impiego in attesa di un lavoro. Chissà se stamattina sarà arrivato qualche altro magnate indiano che ci fa un altro bello scherzo come quelli di Videocon, bruciando 1400 posti in un colpo solo? O a prenderci per il culo saranno i lombardi della Marangoni?

Sarà forse il latte sgorgato dalle poppe delle prosperose balie ciociare ad averci resi così allegri e giulivi, mentre con scarponi e piccozza scavalchiamo sorridenti le città che occupavano fino all’anno scorso la vetta di questa insolita graduatoria, noncuranti delle file di sofferenti in attesa dentro le ambulanze parcheggiate davanti ai nostri ospedali. Quelli stipati fino all’inverosimile da quando Renata Polverini li ha chiusi, rimasti tali da quando Nicola Zingaretti assicura di averli riaperti. Sotto forma di Case della Salute, ma riaperti.

Noi di fronte a tutto questo, sorridiamo. Siamo felici. E’ scientifico.

Per fortuna ci viene incontro il sociologo ciociaro Maurizio Lozzi. Il quale ha svelato come la ricerca si basi su un indice preciso: l’indice iHappy.

E’ un rilevatore grazie al quale sappiamo che la felicità è un dato misurabile. Lo si fa attraverso una serie di parametri. Tra i quali il contenuto dei messaggi scambiati, in questo caso, su Twitter. Le piattaforme social raccontano tanto di noi ai sociologi. Per fortuna che ci sono loro, abituati ad analizzare la società partendo da dati che noi comuni mortali spesso trascuriamo. E invece diventano indicatori importanti.

Il nostro indice iHappy è del 60,3%. E l’indice viene fuori dalle interazioni con gli eventi, dalle reazioni alle notizie o al meteo. O ancora al risultato della propria squadra del cuore. Ecco, segnate bene questo parametro.

Secondo posto per Verona e terzo per Bologna. L’ultima città è Aosta. Addirittura?

A mandare in frantumi il sogno arriva quello scassaballe del giovane collega Fabio Cortina: uomo – ancora in tv e tra i più svegli della sparuta nuova nidiata di sedicenti giornalisti. Volendo fare il pignolo ha analizzando i contenuti della rete. E gli è venuto da pensare che il gioco del Calcio,  inserito tra gli indicatori dagli scienziati, abbia una grande valenza in questa scala.

A questo punto l’equazione diventa semplice: a Frosinone c’è una squadra in piena salute, ma c’è poco lavoro. Aosta ha un’ottima qualità della vita, ma non ha una squadra di calcio.

Potrebbe essere una chiave di lettura?

Maledetti giornalisti. Sono sempre loro a distruggere i sogni.

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