Comincia l’epoca Sordo: tutte le sfide per rianimare il Pd

Inizia la gestione di Francesco Sordo come Segretario del Partito Democratico di Anagni. La prima sfida sarà unire il Partito. E superare l'assenza di un riferimento diretto in Aula

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Comincerà ufficialmente la prossima settimana l’era di Francesco Sordo come Segretario del Partito Democratico di Anagni. La data esatta non è ancora stata stabilita, ma dovrebbe esserci al massimo entro sabato prossimo la convocazione del primo Direttivo ufficiale dal giorno in cui è stato eletto dal Congresso cittadino (leggi qui: Il Pd di Anagni torna nel solco dell’unità: nel nome di Sordo).

La prima missione impossibile sarà quella di pacificare un Partito che anche ad Anagni sembra avere perso la capacità di fare la sintesi e mantenere l’unità. Come ha dimostrato una campagna congressuale che in alcune circostanze ha raggiunto toni molto duri; come aveva già detto pochi mesi prima una campagna per le Comunali in cui è stato più facile dividersi tra due fronti che unirasi su un candidato unitario.

È proprio per questo che il Pd ha richiamato ad Anagni l’ex Cincinnato di Acuto, l’uomo che era stato già Segretario del Partito Democratico della città dei papi all’epoca della famosa frase sul “mercato delle vacche” che aveva segnato il ritiro della delegazione del Partito Democratico dall’allora governo Bassetta (aprendo di fatto la strada al ritorno del centrodestra in città).

Primo problema, la logistica

La necessità di tempi piuttosto lunghi per arrivare al primo passaggio concreto della nuova gestione del Partito Democratico in città è stata legata anche a motivazioni di carattere logistico. Ovvero, alla necessità di trovare una nuova sede in cui poter discutere (più o meno) tranquillamente.

Così è stato. E sarà in un immobile lungo il centralissimo Corso Vittorio Emanuele che sarà possibile riunirsi. Lì si potrà architettare la strategia di un possibile ritorno al vertice della città. Per quanto riguarda l’Ordine del Giorno, sarà ovviamente quello dell’insediamento del Direttivo vero e proprio. Un organismo sulla cui composizione, almeno a sentire gli uomini vicini al segretario cittadino, non sono state registrate troppe fibrillazioni.

Inizialmente sembrava che potesse esserci una qualche schermaglia dialettica  tra il segretario e l’ex sfidante Angela Manunza. Nulla di ciò è successo e, almeno a quanto sembra, non dovrebbero esserci complicazioni di sorta da questo punto di vista. Anche se, almeno a sentire qualche bene informato, permane ancora qualche fibrillazione di nicchia. C’è qualche mal di pancia residuale da parte soprattutto dei puristi del Partito.  

La fase operativa

Luca Santovincenzo

Il problema è ora quello di passare dalla fase istituzionale a quella operativa. La realtà infatti dice che il Partito Democratico non ha un vero e proprio referente all’interno del consiglio comunale. E questo, tra le altre cose, crea tutta una serie di difficoltà.

Ad esempio, il Pd non ha potuto partecipare ufficialmente all’ultima commissione Sanità. Quella che si è tenuta a proposito dell’annuncio dell’arrivo dei 14 nuovi posti di oncologia nell’ex Ospedale di Anagni. Una commissione durante la quale a far sentire la propria voce contraria ai toni trionfanti della maggioranza di Natalia è stato solo il consigliere di LiberAnagni Luca Santovincenzo.

E il problema è proprio questo. Il Pd targato Sordo rischia di essere fatalmente a rimorchio della figura del consigliere comunale Santovincenzo. Almeno in questa prima fase. Un segnale, questo, della necessità di risalire in fretta la china politico-istituzionale del paese. Sulla vicenda sanità Sordo si è limitato a ribadire che “quella del sindaco e dell’amministrazione regionale, per adesso, sembra essere la continuazione della politica agli annunci. Cioè quella che è stata fatta negli ultimi anni dal centro-destra in città”. Ma per recuperare consensi a livello elettorale l’atteggiamento dovrà essere decisamente più aggressivo.