Concorsi al Comune di Latina: concluse le procedure, ecco i numeri

Quattromila domande per una ventina di posti messi a concorso dal Comune di Latina. I numeri. E le conseguenze del lungo blocco

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Venti anni e più, che non si bandiva un concorso pubblico a Latina. Ed i risultati si vedono: quattromila domande, suddivise sui sette concorsi pubblici banditi dal Comune di Latina.

La finestra temporale per le domande era rimasta aperta per i canonici 30 giorni, dal 19 luglio al 18 agosto. All’indomani del quale il Servizio Sviluppo e Gestione del personale, guidato dal dirigente Francesco Passaretti, ha svolto una prima somma delle domande giunte. E non sono poche.

I numeri dei concorsi

Il municipio di Latina

In dettaglio: 1.570 sono state quelle per i 4 posti disponibili da Istruttore amministrativo contabile categoria C. 634 per i 4 posti da Istruttore amministrativo direttivo categoria D. 191 per i 3 posti nel ruolo di Istruttore tecnico categoria C. 185 per i 4 posti da Istruttore direttivo tecnico di categoria D. 673 domande sono state depositate per i 3 posti da Istruttore di vigilanza categoria C. 449 le domande per i 4 posti disponibili con la stessa qualifica ma di categoria D (in entrambi i casi si parla di ruoli della Polizia municipale.

Infine per il dirigente amministrativo contabile sono state presentate 128 domande.

Le prove di esame seguiranno tra settembre e ottobre, dopo che sarà stata svolta la procedura di verifica e controllo di requisiti e caratteristiche di coloro che avranno accesso al concorso; si valutano le prime assunzioni entro la fine dell’anno.

L’organico dell’amministrazione comunale del capoluogo è fortemente sottodimensionato, ben al di sotto delle 500 unità. Per una operatività regolare dovrebbero essere almeno 2-300 di più. Le criticità si avvertono in ogni settore: da quelli tecnici, ad esempio Lavori pubblici e decoro, a quelli più a diretto contatto con la cittadinanza, come l’Anagrafe. Fino all’organico degli stessi Vigili urbani. Con problemi per l’utenza di non poco conto, come i diversi mesi necessari per ottenere una nuova carta di identità con procedura ordinaria presso la sede centrale.

Le conseguenze del blocco

Foto: F1Digitals / Pixbay

Per questo, poco dopo il loro insediamento e dopo avere preso coscienza della situazione, alcuni assessori della decaduta giunta, come Pietro Caschera o Laura Pazienti richiesero immediatamente nuove risorse. Caschera ne chiese 25 per i Lavori pubblici e altrettanti per il Decoro. Così come la Pazienti fece immediata richiesta, una volta che fosse stato approvato il Bilancio, per almeno 10 unità interinali da immettere subito nell’Anagrafe. Più ulteriori unità a tempo indeterminato tramite concorso.

La situazione che si è venuta a creare in piazza del Popolo è in parte dovuta al blocco delle assunzioni imposto nei decenni dalle norme nazionali. Le norme sulla spending review hanno imposto di non superare alcuni limiti di spesa. Nel contempo però, pensionamenti e cessazioni non si sono fermate. E nell’arco di una ventina di anni il Comune ha perso forza operativa. Una perdita poco compensata dalle assunzioni tramite scorrimento di graduatorie di altri Comuni o comandi.

Ora, dopo più di venti anni (gli ultimi risalivano ai tempi del sindaco Ajmone Finestra), i nuovi concorsi. Entro l’anno gli assunti saranno 23, inclusi anche dirigenti; ma le assunzioni proseguiranno nei prossimi due anni, per un totale di una novantina di nuove unità. Al di là dell’effetto immediato, il Comune otterrà così anche la formazione di graduatorie proprie, da cui attingere in futuro.