Da Dakar a Ferentino sognando CR7: la storia di “Momo”, bomber giramondo

L’attaccante senegalese Accracchi subito decisivo per le sorti del club ciociaro. A 17 anni è arrivato in Italia, ha sfiorato la Serie A con la Lazio ma una serie d’infortuni lo ha bloccato. In compenso però ha trovato l’amore e si è costruito una bellissima famiglia. Tra i dilettanti è diventato un top-player ed ha militato in diverse squadre segnando sempre tante reti

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Famiglia, gol e CR7. Potrebbero essere i segni particolari sulla carta d’identità di Mouhamed Lamine “Momo” Accracchi, bomber giramondo, partito dal Senegal da ragazzino per inseguire il sogno di diventare un calciatore. Oggi a 30 anni gioca e segna nel Ferentino in Eccellenza dove è stato subito decisivo: 2 reti in altrettante gare neanche complete che hanno permesso agli amaranto del patron Antonio Ciuffarella di conquistare 4 punti.

“Momo”, malgrado non abbia sfondato nel calcio, ha trovato in Italia il suo eldorado: una famiglia, un paese che ora ama ed una carriera nei dilettanti dove è un giocatore che può fare la differenza. Come ha fatto in questo primo scorcio a Ferentino. E domenica sul campo del Torrenova vuole incidere ancora. Una storia d’immigrazione andata a buon fine con il calcio come filo conduttore.

Lo Sporting Lisbona e il sogno spezzato della Lazio

“Momo” Accracchi

“Momo” Accracchi si è formato in Portogallo allo Sporting Lisbona. Una scuola importante, un paese di grandi tradizioni calcistiche. “Sono nato a Dakar in Senegal dove ho iniziato a giocare a calcio da piccolissimo – ha ricordato l’attaccante del Ferentino – Poi fortunatamente i miei genitori mi hanno consentito di andare in Portogallo nell’Accademia dello Sporting Lisbona dove ho imparato molto”.

Poi l’Italia e la Lazio dove ha accarezzato il sogno di conquistare la ribalta del calcio che conta. “Ho seguito mia madre e dopo un breve periodo di ritorno in Senegal mi sono stabilito in Italia a quasi 17 anni – ha continuato il centravanti amaranto – Qui ho fatto un provino con la Reggina e successivamente sono stato alla Lazio dove però, a causa di infortuni non sono riuscito a sfondare. Da lì è iniziata di fatto la mia lunga carriera nei dilettanti”.

La famiglia prima di tutto

L’attaccante Accracchi

In Italia non è diventato un campione ma in compenso ha trovato l’amore della sua vita e ha costruito una bellissima famiglia. Il suo grande orgoglio. La vittoria più importante che ha conquistato.

Non avrei mai pensato di venire a vivere in Italia, ma debbo dire mi piace molto – ha aggiunto Accracchi Nel 2013 quando giocavo nel Cassino, ho conosciuto mia moglie e nel 2017 con la nascita di nostra figlia ci siamo stabiliti a Roma. Noi senegalesi siamo molto devoti alla famiglia. Quando non mi alleno faccio il papà a tempo pieno anche perché mia moglie facendo l’ufficiale medico negli ultimi 2 anni a causa della pandemia è stata spesso fuori casa”.

Il Ferentino ultima tappa

Francesco Pippnburg, allenatore del Ferentino

Accracchi ha una lunga militanza nei campionati dilettanti. Ferentino è solo l’ultima tappa di un percorso che spera sia ancora lungo e ricco di soddisfazioni. “Ho giocato in tante squadre: dalla Pro Roma al Torrenova, dall’Audace al Terracina – ha sottolineato il bomber senegalese – Al Ferentino mi sto trovando benissimo. La società è solida e siamo una formazione forte con il mister Francesco Pippnburg che è di un’altra categoria. Sono nel pieno delle mie forze e voglio dare tutto per cercare di fare anche più di un gol a partita come piace a me”.

Il futuro lo vede in campo: “Voglio continuare a segnare e vincere magari qualche campionato. Poi mi piacerebbe restare nel calcio in altri ruoli ma devo studiare e acquisire dei titoli”, ha puntualizzato “Momo”.

CR7 e Drogba i suoi idoli

Cristiano Ronaldo, idolo di Accracchi

Il centravanti del Ferentino ha nel colpo di testa e nella forza fisica le sue armi migliori. I suoi modelli sono Drogba, Eto’o, Diouf e soprattutto Cristiano Ronaldo, cresciuto anche lui allo Sporting Lisbona ed al quale s’ispira per l’eccezionale professionalità del pluri Pallone d’Oro.

“Mi piace CR7 per la sua perseveranza – ha spiegato “Momo”Anche io cerco di seguire il suo esempio allenandomi tutti i giorni anche quando sono in vacanza con la famiglia. Il mio motto è testa bassa e pedalare. Tuttavia il mio impegno costante e la passione non sono bastati per arrivare in Serie A che ho solo sfiorato. Resta un grande rammarico”.

Famiglia, gol e CR7.