È un Pd a trazione La Penna – Sarubbo

Il risultato delle Primarie congressuali in provincia di Latina dicono che il Pd pontino è sempre più a trazione Sarubbo - La Penna. La grande affluenza al voto. Ma ancora tensioni

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Un Pd pontino sempre più a trazione La Penna-Sarubbo. È la fotografia che emerge dai risultati del Congresso regionale del Lazio, convocato per eleggere il successore del senatore Bruno Astorre. Anche in provincia di Latina, Daniele Leodori è risultato vincente quale nuovo segretario regionale, con numeri che hanno sfiorato quelli del congresso nazionale. (Leggi qui: Vincitori e vinti, intese e rotture: come cambia il Pd con Leodori Segretario).

Innanzitutto i votanti: sono stati 5.755, erano 6.117 alle Regionali dello scorso febbraio. In 5.704 (pari al 99,11%), hanno votato per Leodori, 51 (lo 0,89%) ha votato per Mariano Angelucci (Lazio Democratica) l’altro candidato alla Segreteria regionale. 

L’analisi dei numeri

Foto: Saverio De Giglio © Imagoeconomica

Un’affluenza non scontata, considerando che in provincia di Latina diversi Comuni sono andati più volte al voto negli ultimi mesi tra Politiche, Regionali, Amministrative, Primarie nazionali del Pd. Quella della Federazione di Latina è stata la quarta migliore affluenza nel Lazio: in vetta c’è l’afflusso monstre di Frosinone dove sono andati ai gazebo 11.087 elettori; la federazione Roma Est ne ha portati 7.543, Roma Nord invece ne ha portati 5.844, la federazione di Latina 5.755.

Delle tre liste a supporto di Daniele Leodori, l’en plein spetta alla lista Rete Democratica che ottiene 3.132 voti, pari al 54,42%, e nove eletti in assemblea (Marilena Bono, Marilisa Di Milla, Gloria Mastrocicco, Gerarco Melchionna, Maria Civita Paparello, Erasmo Pimpinella, Antonio Santamaria, Claudio Sperduti, Marta Testa). È la lista che ha avuto il supporto proprio del segretario provinciale, Omar Sarubbo e del Consigliere regionale (nonché ex Segretario provinciale), Salvatore La Penna.

Seconda, con 1.307 voti e il 22,71% è la lista Il Pd delle opportunità. Elegge 4 membri (l’ex sindaco di Pontinia e ex presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici; Jessica Ionta; Gennaro Ciaramella; l’ex presidente provinciale del partito, Mauro Visari).

La terza lista di Leodori Lazio democratico ottiene 1.265 voti pari al 21,98%. Anche questa elegge quattro membri di assemblea (l’ex assessore comunale di Latina Gianmarco Proietti, tornato nel Pd dopo la sua esperienza nella Latina bene comune di Damiano Coletta; Paolo Rizzo; Elena Felline; Lorenzo Corea).

I nuovi equilibri

Salvatore La Penna ed Enrico Forte

In totale sono quindi 17 gli eletti pontini all’assemblea regionale. Se la lista risultata più votata Rete democratica è quella più vicina a Sarubbo e La Penna, Lazio democratico ha visto la maggiore vicinanza dell’ex consigliere regionale (nonché ex candidato sindaco del capoluogo nel 2016), Enrico Forte e soprattutto della new entry del Pd Valeria Campagna, presente nella direzione nazionale di Elly Schlein, dopo la sua adesione al Partito (proveniva da Lbc, movimento nel quale fu eletta consigliera comunale appena 18enne nel 2016).

Il Pd delle opportunità è infine quella che appare come la più prossima all’area che tuttora si identifica intorno all’ex segretario provinciale, nonché ex senatore, Claudio Moscardelli, fattosi da parte dal ruolo attivo nel Partito in attesa che venga chiarita la sua posizione nelle indagini sui Concorsi Asl.

Una vittoria, quella di Leodori, che viene celebrata da Omar Sarubbo ricordando che il Partito del Lazio «ha davanti a sé una stagione di opposizione decisa al governo regionale che già dalle prime mosse si rivela corporativo, ideologico ed accentratore». Mentre Salvatore La Penna parla di «bellissima giornata di partecipazione con un dato importantissimo di affluenza. Sono molto soddisfatto dello straordinario risultato, nella nostra provincia e nel Lazio, della lista Rete Democratica, che abbiamo costruito e sostenuto insieme a tante e tanti militanti, attivisti, circoli, amministratori».

Veleni interni

Sesa Amici (Foto: Alessandro Paris © Imagoeconomica)

Non è ancora tutto rose e fiori nel Pd pontino, scosso ormai da anni da duri scontri tra correnti. Non è un caso che Forte, nel 2016, di fronte a un centrodestra completamente diviso, non sia nemmeno riuscito ad arrivare al ballottaggio, giungendo terzo dietro Nicola Calandrini di FdI e Damiano Coletta di Lbc.

Prova ne sia la missiva firmata da diversi esponenti di vertice 24 ore prima del voto per il congresso regionale. Indirizzata a Sarubbo e alla Schlein, in quella lettera una quarantina di esponenti (tra cui l’ex sottosegretaria Sesa Amici, l’ex prima cittadina Carla Amici, l’ex assessora regionale Rita Visini), parlavano di «completa assenza di discussione su quale partito, su quale linea politica e programmatica si intende ricostruire l’insediamento territoriale e quale alleanza sociale nella regione Lazio».

E del fatto che «il congresso poteva e doveva essere l’occasione perché vi fosse una riflessione seria fuori dalle logiche di posizionamento delle correnti, di capi e capetti, per rilanciare con forza la centralità di una cultura politica alta, capace di rappresentare un’alternativa alla destra». Parlando di «circoli annullati come luoghi di confronto ma chiamati a svolgere le funzioni di comitati elettorali», gli esponenti del Pd chiedono il cambiamento delle modalità di elezione dei componenti delle assemblee, partendo proprio da quelle dei circoli. Ritengono «non più rinviabile la convocazione di un’assemblea programmatica provinciale che affronti nuove opportunità e modalità di organizzazione, per analizzare e comprendere i problemi delle nostre comunità». 

La risposta di Sarubbo

Omar Sarubbo

Lettera cui – senza rispondere direttamente – Sarubbo ha implicitamente controbattuto oggi, nel suo comunicato sull’esito del congresso. Lo ha fatto ricordando che «il 1 luglio terremo la già annunciata Conferenza Programmatica Provinciale presso l’infermeria di Fossanova dove rimetteremo al centro del nostro dibattito le politiche per lo sviluppo del territorio e l’idea di futuro che vogliamo per i nostri figli. Parleremo di economia, lavoro e formazione, assetto del territorio, sanità, ciclo dei rifiuti e delle acque, mobilità, ambiente ed altri temi di interesse collettivo».

Un’occasione in cui il Pd pontino potrà affrontare le proprie criticità interne.