Elezione infinita: il voto di Torrice torna in discussione

Torna in discussione il risultato elettorale di Torrice. Il Consiglio di Stato vuole vedere le schede sequestrate dalla Procura della Repubblica. E stabilire se sono valide o nulle. Tra il sindaco Assalti e l'avversario Santangeli ci sono solo 4 voti di differenza.

Quei maledetti quattro voti in più. Sono le quattro schede che il 10 giugno 2018 hanno assegnato il Comune di Torrice al sindaco Mauro Assalti: 1.587 voti contro i 1.583 ottenuti invece dal suo avversario Alfonso Santangeli. Un risultato che torna in discussione: ancora una volta.

Il Consiglio di Stato ha chiesto di vedere 18 schede e poi deciderà se confermare l’elezione di Assalti oppure ribaltare il risultato e proclamare Santangeli.

Quelle 18 schede

Mauro Assalti

Alfonso Santangeli aveva subito presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, sostenendo che ci fossero una serie di voti da annullare al suo avversario.

A novembre del 2018 il Tar aveva accolto in parte le richieste di Santangeli e della sua lista “Torrice Insieme Rinasce”. I giudici amministrativi avevano disposto il riconteggio nelle sezioni 4 e 5. E non solo: anche la verifica di una ventina di schede votate da elettori affetti da problemi fisici e per questo erano stati accompagnati nel seggio, come previsto dalla Legge.

La verifica è stata effettuata a gennaio 2019 dalla Prefettura di Frosinone. Che trasmetteva la sua relazione finale al Tar, accompagnandola con una serie di allegati. La sentenza dei giudici amministrativi arrivava nel luglio 2019: conferma dell’elezione di Mauro Assalti.

Una decisione impugnata da Alfonso Santangeli di fronte al Consiglio di Stato.

L’indagine parallela

Il Palazzo di Giustizia di Frosinone

Nel frattempo si era messa in moto anche la Procura della Repubblica aprendo un’indagine penale parallela a quella Amministrativa.

La Procura aveva sequestrato 18 schede: erano quelle votate dagli elettori accompagnati al seggio. Gli investigatori stanno accertando il tipo di disabilità dei votanti: se fossero o meno compatibili con il voto. Ad esempio: se un elettore ha un braccio rotto, oppure un’artrosi grave, o è non vedente, allora ha bisogno di qualcuno che scriva meccanicamente la preferenza al suo posto. Ma a Torrice si sta verificando se una parte di quegli elettori fosse affetta da disabilità psichiche che non gli consentivano di scegliere alcun candidato.

Un’indagine penale che non punta a stabilire chi sia il vincitore delle elezioni: ma se le elezioni si sono svolte in maniera corretta.

Il Consiglio di Stato

Nel trasmettere il fascicolo ai giudici d’appello però mancano alcuni degli allegati. Il Consiglio di Stato li ha ritenuti importanti. Al punto di ritenere “che il ricorso non sia maturo per la decisione, occorrendo approfondire profili ad oggi non sufficientemente esplorati”.

A cosa si riferisce il Consiglio di Stato? Intanto alla relazione inviata al Tar della prefettura dopo avere riesaminato le schede delle sezioni 4 e 5. “Nella sua parte narrativa e descrittiva è completata anche da allegati cui fa espresso rinvio”. Sono allegati “relativi alle schede contestate e fatte oggetto di verificazione”. Gli allegati indicati con le lettere dell’alfabeto sono stati trovati, quelli indicati da numeri invece “non sono rinvenibili agli atti del fascicolo di primo grado né agli atti del presente fascicolo d’appello”.

Il Consiglio di Stato ha deciso di vedere le schede. Le vuole visionare e stabilire se siano nulle o valide. Lo farà nell’udienza del 7 aprile.