Fiscalità di vantaggio, via a 113 milioni per le fabbriche

In pubblicazione i risultati del bando che assegna 113 milioni alle aree industriali del Lazio. È la norma sulla 'Fiscalità di Vantaggio'. Cosa è finanziabile. Chi prenderà i soldi.

La risposta alla fuga delle industrie dalla provincia di Frosinone e dai territori del Lazio sta in 113 milioni gli euro. Sono destinati ai territori del Consorzio Industriale del Lazio per alimentare il Fondo di Contrasto alla Deindustrializzazione. Li ha assegnati l’Agenzia per la Coesione Territoriale: nel bando aveva messo in chiaro un aspetto e cioè che quelle somme sarebbero andate a chi produce. In pratica alle imprese manifatturiere per potenziare o riqualificare le fabbriche già presenti nel Lazio ma anche per avviare l’insediamento di nuove attività.

Sono i fondi della Fiscalità di vantaggio, la norma che durante lo scorso governo venne messa a punto dall’onorevole Claudio Mancini e dal presidente del Consorzio Industriale ed ex parlamentare Ue Francesco De Angelis. In questi giorni è in pubblicazione sul sito dell’agenzia per l’attrazione degli investimenti Invitalia l’elenco con l’assegnazione dei contributi.

A quel punto, resterà solo da dare concreta attuazione ad un provvedimento particolarmente atteso dalle aziende.

In parti uguali 22,6 milioni

Francesco De Angelis e Claudio Mancini

I 113 milioni complessivi andranno al Consorzio Industriale del Lazio. Che li dividerà in parti uguali tra i 5 ex Consorzi che il 2 dicembre 2021 si sono fusi in un’unica entità. Ad ogni ex Consorzio andranno circa 22,6 milioni di euro. Nello specifico all’ex Asi – Area di Sviluppo Industriale di Frosinone, all’ex Cosilam – Consorzio Industriale del Lazio Meridionale, all’ex ConsInd – Consorzio Industriale del Sud Pontino, all’ex consorzio Roma -Latina ed all’ex Consorzio Industriale di Rieti.

Il bando finanzia le spese sostenute dal 30 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2023. Spese per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi, attrezzature e beni, anche immateriali. Per tutte le attività? No, il requisito principale è appartenere al settore manifatturiero, il secondo è che le spese siano andate a coprire la ristrutturazione o la realizzazione del capannone in cui viene svolta l’attività manifatturiera; i cambiamenti legati all’innovazione di prodotto o di processo, cioè lo sviluppo del proprio prodotto o il miglioramento del modo in cui viene realizzato.

Rientrano nelle spese finanziabili anche gli investimenti immateriali; le spese per abbattere l’inquinamento ed i consumi elettrici e raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale. Il tetto delle somme finanziabili è di 200mila euro per impresa.

Vantaggi fiscali

La norma sulla fiscalità di vantaggio è quella andata a bilanciare i disastrosi effetti della chiusura della Cassa per il Mezzogiorno grazie alla quale venne stimolata la nascita dell’Industria in un Centro Italia ancora tutto a vocazione agricola. Alla sua chiusura, le aree vennero classificate ad Obiettivo 1 (la Campania, l’Abruzzo ed il Molise) mantenendo una serie di vantaggi ed agevolazioni; oppure ad Obiettivo 2 (la provincia di Frosinone e la provincia di Latina) che quei vantaggi li avevano in misura del tutto residuale. Accadde che decine di aziende sbullonarono gli impianti e li spostarono di pochi chilometri oltre il confine.

È una situazione che si sta riproponendo ora con la norma che sta istituendo le Zes, le Zone ad Economia Speciale.

La norma sulla Fiscalità di Vantaggio è passata attraverso l’approvazione in Parlamento, il decreto della Presidenza del Consiglio ed ora quello dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.

Nuova linfa

Foto Igor Todisco

Peril presidente del Consorzio Industriale del Lazio Francesco De Angelis “Nuova linfa al territorio con contributi utili per interventi di sostegno alle aziende e finalizzati a contrastare fenomeni di deindustrializzazione. Nessun’area del Consorzio Industriale del Lazio sarà dimenticata. Le risorse sono state infatti ripartite in maniera equa sulle zone dei vecchi consorzi industriali. La fiscalità di vantaggio permetterà ai nostri territori di essere più competitivi e più appetibili anche per nuovi investimenti che saranno supportati con aiuti economici diretti”.

Il bando va a finanziare per la stessa identica ragione anche l’ìarea industriale delle Marche. In particolare l’area che fa riferimento al Consorzio per lo sviluppo industriale Piceno Consid. Il principio è lo stesso che ha portato all’approvazione della norma partendo dal Sud Lazio.

Il bando aveva una dotazione totale di 136 milioni di euro. Una quota di 22,6 milioni è a disposizione anche delle aziende che insistono su quell’area, alla stessa maniera degli ex Consorzi del Lazio.

I fondi verranno assegnati secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, previo rispetto dei requisiti.