Frosinone, serve il coraggio della paura

La squadra giallazzurra in caduta libera e per la prima volta in zona retrocessione dopo la sconfitta col Sassuolo. Occorre calarsi nella nuova realtà moltiplicando il carattere e la voglia di lottare. Un patto per la salvezza

Alessandro Salines

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La prima contestazione degli oltre 600 tifosi accorsi a Reggio Emilia (senza parlare della delusione del popolo dei social) è la spia di una crisi sempre più profonda del Frosinone reduce dalla quinta sconfitta nelle ultime 6 gare. La squadra giallazzurra, risucchiata in piena zona retrocessione, deve cambiare abito ed indossare l’elmetto.

Lo scenario adesso è ben diverso: se fino a qualche settimana fa il Frosinone viaggiava in una classifica tutto sommato rassicurante adesso deve calarsi in una realtà differente dove occorreranno prima di tutto carattere, fame e quel coraggio della paura che nel calcio ed in generale nella vita fa superare gli ostacoli più difficili.

Giallazzurri in caduta libera

Eusebio Di Francesco

La 28^ giornata ed il ko in casa del Sassuolo hanno condannato il Frosinone alla zona retrocessione. I ciociari sono precipitati al terzultimo posto occupato insieme all’Udinese che però deve giocare lunedì a Roma con la Lazio. Un crollo verticale. Dopo la vittoria col Genoa alla 13^ il Frosinone ha perso 10 posizioni ed aveva ben 8 lunghezze sulla zona retrocessione. In 15 giornate dissipata l’intera dote.

La classifica è sempre più corta dopo i successi di Sassuolo, Cagliari e Verona nello scontro diretto di Lecce ed il secondo ko consecutivo dell’Empoli (1-0 col Milan). Ben 7 squadre in 3 punti: dal Sassuolo a quota 23 alla coppia Cagliari-Verona a 26. Tutto aperto: si profila una volata finale da brividi ed occhio alla classifica avulsa ed anche all’eventualità spareggio in caso di arrivo a 2  al terzultimo posto.

Nonostante tutto il Frosinone sarà ancora padrone del suo destino. “Abbiamo preso forse un tiro e mezzo in porta in tutta la gara e ci troviamo di nuovo a parlare di una sconfitta – ha detto il tecnico Eusebio Di Francesco –  A questo si aggiunge anche il rigore sbagliato all’89’. Insomma, tutta una serie di situazioni che sicuramente non stanno girando dalla nostra parte. Questa però non dovrà essere una giustificazione. Ora dobbiamo solo fare mea culpa per quello che sta accadendo perché, come dico sempre ai miei ragazzi, siamo diventati realmente noi i padroni del nostro destino”.

Calendario tosto e la sosta

Soulé nella sfida contro la Lazio dell’andata

Le prossime partite non incoraggiano il Frosinone. Un percorso duro a partire dalla prossima partita contro la Lazio che non attraversa il momento migliore ma resta pur sempre una formazione forte, qualificata agli ottavi di Champions e “reginetta” uscente della Serie A. Dopo la sosta, trasferta a sul campo del Genoa. Poi Bologna e Napoli, squadre in corsa per l’Europa. Insomma c’è poco da stare tranquilli. Ma arrivati a questo punto bisogna raschiare il fondo del barile e cercare punti contro chiunque ed ovunque.

Ma anche le altre pericolanti non avranno un cammino in discesa. Anzi se si sommano i punti delle rispettive avversarie il Frosinone è quella che sulla carta sta meglio. Ad esempio già nel prossimo turno l’Empoli ospiterà il Bologna, il Cagliari sarà di scena in casa del lanciatissimo Monza, l’Udinese riceverà il Torino, il Verona affronterà il Milan ed il Sassuolo sarà di scena all’Olimpico contro la Roma. Il Lecce andrà a Salerno: più semplice solo in teoria ma nessuno regalerà niente.

A proposito di sosta. Il campionato si fermerà tra il 17 ed il 30 marzo. Sarà un periodo nel quale il Frosinone potrà ricaricare le batterie, riflettere sugli errori effettuati e cercare di preparare al meglio la volata finale. E magari presentarsi con qualche giocatore in più di quelli oggi infortunati.

Un patto per la salvezza

Capitan Mazzitelli (Foto: Federico Proietti © Ansa)

A 10 giornate dalla fine, c’è poco da inventarsi. Pregi e difetti sono noti anche ai muri. Serve stringere una sorta di patto salvezza. La squadra deve compattarsi, mettere da parte qualsiasi personalismo, alzare la concentrazione e sputare l’anima fino all’ultimo minuto del recupero dell’ultima giornata. Oggi la differenza con le dirette concorrenti sembra essere lo spirito, il furore agonistico, la percezione del pericolo. Sembra strano che in uno scontro diretto il Frosinone abbia chiuso con un solo ammonito (Ghedjemis). Occorre poi il coraggio della paura. Gli antichi Sumeri avevano inciso su una tavola questo motto: “La paura guardata in faccia si trasforma in coraggio, la paura evitata diventa timore… panico”. 

E capitan Mazzitelli ha fatto intendere che la squadra è consapevole di ciò che l’aspetta ed è pronta assumersi le responsabilità. “Dobbiamo ripartire dalla prossima, ci sono ancora tante partite da giocare – ha sottolinea il centrocampista – Sappiamo qual è il nostro obiettivo. Bisogna cercare di superare questa sconfitta dal punto di vista mentale, scaricare la tensione e poi ricaricarci per ripartire con la testa più libera. Dopo la partita non si parla tanto, ci siamo detti che il campionato non termina di certo a Reggio Emilia. C’è il tempo per fare tutto quello che vogliamo. Kaio Jorge? E’ amareggiato come tutti noi”.