Frosinone, una volata-salvezza in curva ma non manca la fiducia

La lotta per non retrocedere passata ai raggi X. A 9 giornate dalla fine le difficoltà e le certezze della squadra di Di Francesco.

Alessandro Salines

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Sarà una volata-salvezza in curva e non ci sono dubbi. Ma la fiducia e le speranze non mancano perché il Frosinone ha le carte da giocarsi per tagliare il tanto agognato traguardo. Dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, scatterà la corsa finale con 9 partite che decideranno il destino delle 8 formazioni in lotta per non retrocedere.

Cosa aspetterà al Frosinone alla ripresa delle ostilità sabato 29 a “Marassi” con il Genoa? L’analisi della volata-salvezza. Difficoltà e certezze della squadra di Eusebio Di Francesco che dovrà cambiare passo per uscire dalle sabbie mobili.

DIFFICOLTA’-1. Calendario e difesa-colabrodo

Una fase della gara tra Frosinone e Lazio (Foto: Federico Proietti © Ansa

Iniziamo dal calendario. La ripartenza sarà tutt’altro che semplice. Nelle prossime 4 giornate il Frosinone giocherà 1 gara in casa e 3 fuori dove i giallazzurri hanno faticato racimolando solo 3 pareggi in 14 partite. Sabato 29 sfida a “Marassi” contro un Genoa tosto che ha conquistato 34 punti. Domenica 7 aprile lunch match alle 12.30 allo “Stirpe” contro il Bologna, grande rivelazione della Serie A ed in corsa per la Champions. Doppia trasferta a Napoli e Torino tra domenica 14 (sempre alle 12.30) e domenica 21 (alle 15). Un ciclo difficile in cui il Frosinone dovrà provare a tutti i costi a fare punti.

Poi ci sono i numeri che rappresentano un macigno al piede del Frosinone. Contro la Lazio è arrivata la sconfitta numero 17. Dal 2 dicembre in poi i canarini hanno incassato 12 ko in 16 partite con 3 pareggi e 1 vittoria col Cagliari. Senza parlare del dato dei gol subiti: ben 60, peggior difesa del campionato. Numeri che portano negatività ed alla lunga possono scoraggiare il gruppo. Soprattutto se non scocca quella scintilla indispensabile per ripartire.     

DIFFICOLTA’-2. Fragilità ed inesperienza

Kaio Jorge dopo aver sbagliato il rigore contro il Sassuolo

Il Frosinone nelle ultime settimane ha mostrato grande fragilità mentale. La formazione ciociara si è sciolta come neve al sole alle prime avversità. Spesso e volentieri ha subito un gol dietro l’altro, consegnandosi mani e piedi agli avversari. Con errori individuali e di squadra davvero gravi. L’inesperienza della rosa si è fatta sentire più del dovuto e probabilmente manca una vera leadership. La sensazione è che il Frosinone non riesca a calarsi nella bagarre-salvezza dove servono cattiveria agonistica, malizia, concentrazione ed uno spirito diverso. Solo 10 falli commessi ed un ammonito contro la Lazio la dicono lunga sull’atteggiamento di una squadra alla disperata ricerca di punti per salvarsi.  

Inoltre il Frosinone è stato spesso e volentieri monocorde. E’ mancato il famoso piano-B. Ovvero soluzioni di gioco alternative per garantire maggiore equilibrio. E non è solo un discorso di sistema di gioco. Spetterà a Di Francesco il compito di trovare nuove strade. A questo si deve aggiungere lo scarso apporto della panchina che nel girone d’andata era stata invece decisiva. C’è pure da dire che qualche giocatore negli ultimi tempi è stato poco coinvolto.

CERTEZZE-1. Gol segnati e scontri diretti

L’esultanza di Cheddira (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Le reti realizzate confortano il Frosinone in vista della volata finale. I giallazzurri vantano il nono attacco della Serie A con 37 reti segnate. Un buon bottino, il migliore tra le squadre in corsa per la salvezza. C’è un altro dato che regala fiducia. Mazzitelli e compagni anche contro la Lazio hanno lanciato segnali positivi al netto degli errori. Molto Bene il primo tempo e non sono neppure crollati dopo l’1-3. Sono rimasti in partita fino alla fine accorciando con Cheddira. Ma anche nelle altre partite il Frosinone non ha quasi mai abbassato la testa mettendo in difficoltà le avversarie.

Aspetto positivo sono inoltre gli scontri diretti che potrebbero diventare decisivi in un torneo così equilibrato. Il Frosinone è in vantaggio con Sassuolo, Empoli in attesa del ritorno, Cagliari e Verona. Pari invece con Salernitana ed Udinese ma si deve disputare il return-match. Mentre sono sfavorevoli con il Lecce.

CERTEZZE-2. Soulé ed il recupero degli infortunati

Matias Soulé (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il Frosinone può pensare positivo anche alla luce di una classifica cortissima (7 squadre in 5 punti). Se i giallazzurri arrancano, le altre pericolanti non volano. Nell’ultimo turno hanno perso quasi tutte. Solo il Lecce ha vinto contro la Salernitana salendo a quota 28. A proposito di calendario, non sarà facile neppure quello delle rivali. Alla ripresa 2 scontri diretti (Cagliari-Verona e Sassuolo-Udinese), l’Empoli sarà di scena a San Siro contro l’Inter ed il Lecce ospiterà la Roma. Nel turno successivo Cagliari-Atalanta, Empoli-Torino, Milan-Lecce, Salernitana-Sassuolo, Udinese-Inter e Verona-Genoa. E alla 32^ si continuerà con Atalanta-Verona, Inter-Cagliari, Lecce-Empoli, Sassuolo-Milan ed Udinese-Roma. Insomma un cammino tutt’altro in discesa.

Le chance salvezza del Frosinone inoltre non potranno non passare dal talento di Soulé, fresco di convocazione dalla Nazionale olimpica argentina in vista dei Giochi di Parigi. Il fantasista (10 gol segnati) sta incontrando qualche difficoltà ma resta il giocatore più pericoloso del Frosinone. Prima o poi dovrà tornare sui livelli dell’andata. Chissà se la chiamata del ct Mascherano non possa regalargli nuova linfa e ulteriori stimoli.

Il difensore Marchizza (Foto © Mario Salati per Alessioporcu.it)

Di Francesco infine potrà contare sul recupero degli infortunati di lungo corso. Il riferimento è a Marchizza, Oyono, Harroui e Bonifazi. Quattro potenziali titolari. Il tecnico avrà così a disposizione alternative importanti in vista della volata finale. In pratica 4 rinforzi pure se il merato è chiuso. Già a Genova potrebbe rientrare il terzino sinistro Marchizza che fino all’infortunio era stato uno degli elementi più importanti dello scacchiere di DiFra. Dopodiché dovrebbe toccare agli altri tornare in campo.