Gol ed una dose massiccia di “garra charrùa”, la salvezza passa da là

Al Frosinone bello e “giochista” nell'ultimo step della stagione che inizia domenica a Torino, dovrà sostituirsi una squadra “animalesca”. I canarini oggi sono stabilmente sul podio del fair-play, alle spalle di Sassuolo e Inter. L'analisi delle rimonte completate: nelle 17 volte in cui Turati & Co si sono trovati in svantaggio, conquistati appena 8 punti su 51

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Numeri di tutti i tipi per raffronti su gol, tiri di destro, sinistro e di testa. Ma anche tiri nello specchio e fuori lo specchio, legni, chiare occasioni da gol. E pure passaggi, assist, parate, angoli e punizioni. Naturalmente poi expected gol, gol in contropiede o dentro l’area, rigori realizzati o sbagliati, gol nel primo o nel secondo tempo. E per un quadro completo, pure possesso palla, capovolgimenti di risultato e poi ancora percentuali di ogni tipo. Tutto per non spiegare che nel calcio moderno si vince anche mutuando dal calcio dei nostri nonni una sana e immancabile dose di “ignoranza collettiva”. Quella che più comunemente, volendo usare il politically correct, va sotto la targhetta di “agonismo”.

Il Frosinone, come già evidenziato la scorsa settimana, è una squadra (“giochista”) che fa del fair-play una caratteristica propria. Ha appena 49 ammoniti, al terzo posto dopo l’Inter (che esercita il dominio con intensità e tecnica). E dopo il Sassuolo. Prima del Napoli, Torino e Atalanta. Per fare un esempio: sul podio dei “cattivi” ci sono il Lecce, il Verona e la Salernitana. Ma subito ai margini c’è l’Udinese. E l’Empoli è al settimo posto.

Fares Ghedjemis

Dalla partita interna con il Monza a quella con la Roma, per la squadra di mister Di Francesco appena 10 cartellini gialli. Dei quali 3 contro i brianzoli di Palladino (oltre ad una espulsione diretta dalla panchina) e 3 contro il Cagliari. Proprio la gara contro i sardi può insegnare qualcosa: i gialli per Soulé, Zortea e Kaio Jorge sono arrivati nella ripresa, esattamente quando i canarini hanno esercitato il massimo sforzo per rimontare e battere la squadra di Ranieri, gettando al di là dell’ostacolo la famosa ‘garra charrùa’, l’arma segreta tanto cara all’Uruguay. Nelle ultime 4 partite, 3 ammonizioni (1 contro il Verona, 1 in casa col Milan e 1 a Firenze costata la squalifica di Romagnoli). E nessuna contro la Roma.

Per dare un’idea: il gol che ha dato il vantaggio ai giallorossi è nato da uno slalom gigante di Huijsen passato senza ostacoli tra Kaio Jorge e Mazzitelli distanti tra loro almeno 20 metri e la rete di Azmoun è partita da una percussione centrale di Cristante che ha trovato la carreggiata libera. Stesse dinamiche che avevano portato gol anche al Monza e al Milan al ‘Benito Stirpe’.

La difesa Juve, l’attacco frusinate che ribalta poco

Max Allegri ed Eusebio Di Francesco, avversari domenica

Si volta pagina e quella che si apre mette davanti la Juventus che non arriva da un momento proprio idilliaco ma è sempre la Juventus. In casa bianconera in questi giorni si punta il dito sulla difesa: fino al 21 gennaio – come riporta il Corriere dello Sport – la media dei tiri subìti era di 11.6 con 2.7 nello specchio e 0.6 gol a partita; nelle ultime 4 gare, la media è schizzata a 13.3 tiri totali, 4.5 nello specchio e 1.3 gol a partita incassati. All’Allianz si chiude il secondo ciclo di 13 partite.

Ostacolo insormontabile? Nel calcio dal punto di vista teorico nulla sarebbe insormontabile. Di Francesco potrebbe recuperare qualche giocatore sicuramente funzionale ma è chiaro che il ritorno in campo è da valutare anche nell’ottica della prima partita dopo uno stop. A 13 giornate dalla fine il Frosinone però deve cambiare passo su tanti aspetti, a cominciare da quello caratteriale. La grande bellezza non porta più punti, soprattutto quando diventano doppi e pesanti come macigni. Va bene cercare di fare un gol in più dell’avversario con un atteggiamento sempre propositivo, a patto che si facciano davvero.

Claudio Ranieri

Tra Verona, Milan, Fiorentina e Roma (4 gol totali) i giallazzurri hanno sprecato malamente almeno 15 occasioni limpide come l’acqua di un ruscello. Un altro dato da non sottovalutare riguarda l’analisi delle rimonte del Frosinone in questo campionato: su 17 partite nelle quali i canarini si sono trovati in svantaggio, solo 2 volte è stata completata la rimonta (vittorie con il Sassuolo e il Cagliari, 6 punti) e altre 2 volte si è arrivati a pareggiare (con la Fiorentina in casa e a Verona, 2 punti). Otto punti totali su 51 a disposizione. E di queste 4 situazioni positive, solo 1 è arrivata in trasferta.

L’inarrestabile Inter affossa la Salernitana

Simone Inzaghi (Foto: LPS / Marco Iorio / DepositPhotos)

Non c’è storia per chi affronta l’Inter: lo ha toccato con mano anche la Salernitana del nuovo corso di Liverani, il terzo allenatore della stagione dopo Paulo Sousa e Pippo Inzaghi. Arrendevoli i granata campani, scossi anche all’interno da qualche problema tra il gruppo e il neo allenatore. E aria di contestazione che potrebbe portare a qualche cambiamento nelle gerarchie. Se ne capirà di più nella settimana di avvicinamento alla partita di sabato in casa col Monza.

Se la Juve va a scartamento ridotto e non va oltre il 2-2 a Verona, in casa di una squadra che sembra giochi a memoria da 2 anni e invece si ritrova a giocare insieme da 20 giorni, non va affatto meglio al Milan che – complice anche un turn over massiccio –  si scioglie a Monza (4-2), davanti al suo ex ad Galliani e con l’immagine di Silvio Berlusconi che aleggia sull’U-Power dal giorno della sua scomparsa. Rossoneri nervosi (espulso Jovic) e in ombra, torna in discussione il tecnico Pioli. E soprattutto Leao non segna da 16 giornate.

Atalanta e Bologna volano verso l’Europa

Teun Koopmeiners dell’Atalanta (Foto: Michele Maraviglia © Ansa)

Vanno a gonfie vele per l’Europa che conta l’Atalanta (3-0 al Sassuolo che si accinge a cambiare l’allenatore ma prima deve trovarne uno che accetti la patata bollente) e il Bologna (che vince 2-1 in rimonta a casa della Lazio che stende un tappeto rosso con il duo Provedel-Luis Alberto e con l’irriconoscibile Casale che aveva rilevato Patric infortunato). I biancocelesti se la prendono con l’arbitro Maresca per una mezza dozzina di decisione sballate ma per la squadra di Sarri resta il problema del chip che ogni tanto si scollega dalla testa, oltre chiaramente a infortuni e squalifiche.

Nei guai anche il Napoli che agguanta il pari in casa col Genoa solo a 1’ dal 90’ dopo che i grifoni erano passati nella maniera più semplice con Frendrup. De Laurentiis pare deciso a cambiare allenatore per la terza volta, Mazzarri dovrebbe lasciare il posto al ct della nazionale Slovacca, l’italiano Calzona, per il quale si sarebbe raggiunto un accordo con la federazione per tenerlo anche come selezionatore in vista dei prossimi Europei di calcio. Ma sui tempi della decisione c’è un po’ di confusione, anche perché mercoledi c’è la Champions e il Barcellona.

Sanabria e Brescianini

Infine Bellanova e Zapata stendono il Lecce che resta nel gruppone delle 8 pericolanti e l’Empoli fa un punto in casa nel derby con la Fiorentina che nel giro di 4 giorni tra il ko di Bologna e il pari del ‘Castellani’ ha cancellato i ricordi del 5-1 troppo facile con il Frosinone. Italiano non la legge bene e Nicola si prende un punto.