Historiale, il museo che non è un museo

Lo chiamano museo. Ma l'Historiale di Cassino è un unicum. Che proietta all'interno della storia e delle sue tragedie. Si è ingrandito. Ed ora fa parte di una rete nazionale

Gaetano De Angelis Curtis

Università di Cassino Laboratorio di Storia Regionale Dipartimento di Lettere e Filosofia

Lo chiamano ‘museo‘. Nelle guide turistiche lo definiscono così: perché non hanno un’altra espressione. Così provano ad aggiungere qualche altra parola per provare a completare il concetto: “di guerra“. In realtà l’Historiale non è un museo tradizionale di guerra ma un percorso uditivo, visivo, emozionale.

Com’è nata l’idea, com’è nato quel percorso ideato da Carlo Rambaldi il celebre papà di E.T. che è un unicum nel suo genere, ubicato a Cassino in un’area compresa tra il fiume Gari, le Terme varroniane e viale Bonomi, nei pressi della stazione ferroviaria?

Genesi di un percorso

L’ingresso dell’Historiale

Venne progettato in previsione del sessantesimo anniversario della Battaglia di Cassino nel 2004. Lo scopo era di onorare i caduti di tutte le nazioni che donarono la vita per il trionfo della pace e della libertà nonché per ricordare il sacrificio delle popolazioni locali, della città di Cassino e di quelle limitrofe. Complessivamente furono 36, ricomprese nel cosiddetto Martirologio del Cassinate: tutte coinvolte, tra il settembre 1943 e il maggio 1944, nei combattimenti bellici lungo il fronte della Linea Gustav. 

La struttura dell’Historiale sorge su quelli che erano i vecchi locali adibiti a mattatoio comunale, immobile realizzato subito dopo la guerra e poi nel corso degli anni adibito a ricovero degli automezzi comunali. In fase di adeguamento a struttura museale i progettisti hanno inteso mantenere l’immagine architettonica dei volumi originali, senza snaturarla ma riorganizzandola. La realizzazione fu possibile utilizzando parte dei fondi messi a disposizione dal Ministero dei Beni e dell’Attività Culturali per le celebrazioni del Sessantennale della Battaglia di Cassino

L’incarico di eseguire ideazione, progettazione, realizzazione e di allestire un museo artistico-scenografico-multimediale fu affidata, con lungimiranza, a Officine Rambaldi Spa società guidata dal genio creativo di Carlo Rambaldi. Già allora era firma illustre del cinema internazionale, maestro degli effetti speciali, famoso per i suoi 5 Oscar per la scenografia, fra cui i film Alien, E.T. e King Kong

Il genio di Rambaldi

Carlo Rambaldi (Archivio Rambaldi)

La stesso Carlo Rambaldi ha avuto modo di rendere noti quali sono stati i principi informatori alla base della realizzazione: «La sfida raccolta da Officina Rambaldi è quella di creare un allestimento storico capace di comunicare, raccontare in modo suggestivo e coinvolgente, i drammatici eventi di questo territorio e la sua rinascita. Abbiamo voluto portare all’attenzione nazionale il significato e la rilevanza di questi avvenimenti che trascendono il territorio locale, pur costituendo un omaggio alla memoria della popolazione e dei tanti caduti del conflitto».

«Nell’Historiale le tecniche e le tecnologie impiegate sono al servizio della storia e la contaminazione dei linguaggi – quello del cinema, delle arti visive e della comunicazione – ha lo scopo di presentare con efficacia e con codici più aderenti alla sensibilità del nostro tempo questa storia drammaticamente esemplare».

La società Officine Rambaldi in soli sei mesi di intensissimo lavoro, potendosi giovare delle conoscenze e delle esperienze di studiosi locali nonché della guida di storici e docenti universitari, realizzò l’Historiale. Così l’inaugurazione della struttura si tenne l’11 luglio 2005 alla presenza dell’allora presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini (mentre in concomitanza veniva inaugurata una mostra fotografica sugli eventi bellici nel Cassinate, dal titolo Memoria e Monito, organizzata dal Cdsc, Centro documentazione e studi cassinati). 

Innovazione per la Storia

Una delle sale dell’Historiale

Il genio e la creatività di Officine Rambaldi hanno fatto dell’Historiale una struttura altamente innovativa, con funzioni di grande attrattore, che si evidenzia già a partire dal nome scelto.

Historiale è un neologismo appositamente coniato da Officine Rambaldi che in termini linguistici e una crasi cioè una sintesi tra le parole Historia e Memoriale. Dunque fin dal nome emerge l’obiettivo che si è data la struttura museale e cioè quello di ricordare, raccontandoli in forma uditiva e visiva, gli eventi storici che coinvolsero questo territorio affinché non se ne disperda la memoria collettiva e personale delle martoriate popolazioni locali.

Della battaglia di Cassino vengono descritte le vicende belliche, le strategie militari, le conseguenze sulla società locale prima dell’infuriare della guerra, durante la guerra e dopo la guerra con la forte ripresa del flusso emigratorio. Gli eventi sono tradotti in un percorso multimediale che propone un viaggio attraverso le varie fasi che partono dall’anteguerra, si riflettono sulla drammatica devastazione, e infine si concludono con la celebrazione della rinascita. Così l’efficacia dei linguaggi utilizzati, delle proiezioni di documentari e filmati d’epoca, delle fotografie consentono di generare nei fruitori delle dinamiche emozionali e conoscitive.

Il percorso

L’allestimento interno dell’Historiale si sviluppa attraverso la storia, dall’evocazione dell’opera di San Benedetto alle tappe più emblematiche di un drammatico secolo. Un Novecento segnato da due conflitti mondiali con Cassino e il Cassinate che hanno vissuto uno dei momenti più cruenti e distruttivi nella Seconda guerra mondiale. Fu conseguenza delle strategie militari attuate, della costruzione della Linea Gustav, del bombardamento dell’abbazia di Montecassino con la sua quarta distruzione, della distruzione di Cassino e di altri centri limitrofi. Fino a giungere alla rinascita del territorio e alla ricostruzione.  

Per raccontare i drammatici eventi accaduti su quel territorio in cui era stata attrezzata la formidabile linea difensiva tedesca, Officine Rambaldi ha fatto uso di tecniche che riescono a coinvolgere e attirare il grande pubblico e non solo chi è interessato a temi bellici, facendo ricorso alla contaminazione dei linguaggi (teatro, arte contemporanea), a voci del tempo, a testimonianze, a testi di commento, a stimoli musicali, a brani filmici e a immagini che finiscono per coinvolgere il visitatore in un’esperienza multisensoriale.

Lungo il percorso espositivo è possibile vedere filmati di repertorio, ascoltare le voci dei protagonisti del tempo e le testimonianze orali degli abitanti del luogo, guardare le fotografie delle distruzioni provocate dalla guerra. I visitatori sono aiutati a comprendere le strategie e le tattiche militari degli eserciti scontratisi a Cassino con l’ausilio di proiezioni olografiche del Teatro ottico, in cui vengono spiegate da un ufficiale tedesco e da un militare americano, oppure tramite plastici.

Le riprese di John Houston

Re Vittorio Emanuele III

Sono presenti filmati di repertorio, come quelli registrati dal regista John Houston (al seguito dell’esercito americano), oppure brani audio. È possibile ascoltare la comunicazione alla radio del generale Badoglio dell’armistizio, le voci di Mussolini, Hitler e Stalin, i comunicati di Radio Bari, le testimonianze degli abitanti del luogo nonché delle donne che hanno vissuto la crudele vicenda degli stupri. In aiuto del visitatore arrivano materiali di vario genere come mappe, cartine, stimoli musicali e artistici, lettere degli emigrati. 

Nell’Historiale viene dunque documentato il calvario delle comunità dell’odierno Lazio meridionale, con le conseguenze del conflitto che portarono al riaprirsi della desolante pagina dell’emigrazione.

I numeri dell’Historiale

L’ingresso dell’Historiale

L’Historiale sorge su un’area complessiva di circa 1.200 mq al cui centro si eleva la struttura espositiva che ospita il percorso di visita. Il quale si sviluppa lungo quattordici sale multimediali allestite su una superficie di 800 mq, con 10 km di cavi, 120 mq di grandi schermi, 22 monitor, 32 lettori DVD, 7 videoproiettori, 8 sistemi di programmazione audio-video, 65 casse audio, 250 metri di binari sospesi, 280 sorgenti luminose, una testa parlante, un teatro ottico.

Il percorso di visita appare così suddiviso:

Sala 1: Sala Ingresso – Sala 2 Testa parlante.

L’eclissi della coscienza europea (la voce narrante di un immaginario monaco benedettino, preannuncia i grandi eventi che hanno drammaticamente segnato il XX secolo)

Sala 3: 1914-1945L’Europa in fiamme

La Prima guerra mondiale, il difficile ventennio intermedio e il Secondo conflitto mondiale

Sala 4 – La Patria divisa: l’armistizio

Qui è possibile ascoltare il brano originale della voce del generale Badoglio che nel tardo pomeriggio dell’8 settembre 1943 annuncia agli italiani la sottoscrizione dell’armistizio inizialmente scambiato per l’annuncio della fine della guerra.

Sala 5: Una terra tra due fuochi

Qui viene raccontata l’accanita resistenza delle truppe germaniche al poderoso esercito alleato. Un confronto che obbliga le popolazioni locali ad abbandonare i paesi e le proprie case, attuando inizialmente uno sfollamento volontario divenuto poi coatto.

Sala 6: Il simbolo violato

L’ingresso nella Sala 6 è preceduto dal passaggio davanti al Martirologio dei Comuni della Gustav. Lì viene indicata la percentuale di distruzione delle città e dei paesi dell’odierno Lazio meridionale. Poi, una volta nella Sala 6 si assiste al repertorio di brani frammisti a filmati dei momenti immediatamente precedenti il bombardamento e la distruzione di Montecassino. Senza commento ma con un intenso sottofondo musicale del Dies Irae di Giuseppe Verdi. Contemporaneamente un olivo, albero simbolo del territorio, viene simbolicamente strappato dalla terra a rievocazione dei bombardamenti e delle distruzioni patite.

Sala 7: Le pietre della memoria

Qui si assiste alla devastazione civile e morale conseguente ai bombardamenti. È rappresentata dal verso di una poesia di Thomas Stearns Eliot, Cori da «La Rocca», inciso sulla parete. E dalla ricostruzione dei resti di un bombardamento di un ambiente casalingo.

Sale da 8 a 11 – Il percorso bellico

Qui inizia il percorso nella guerra, attraverso quattro sale. Nella 8 vengono descritte le forze in campo. Ci sono gli eserciti che hanno combattuto a Cassino con i loro inni nazionali e le fotografie dei loro comandanti. Invece nella Sala 9 si spiega perché le battaglie di Cassino. C’è l’interessante confronto delle strategie militari degli eserciti che si combatterono a Cassino spiegate da un ufficiale tedesco e da un militare americano nel cosiddetto «teatro ottico» particolarmente suggestivo per l’uso della tecnologia olonica che li rende reali.

Nella Sala 10 si spiegano Territorio e strategie: c’è il plastico dell’area del Cassinate e quello della ricostruzione di una battaglia lungo il fiume Gari. Infine nella Sala 11 ci sono i Testimoni dell’inferno: le testimonianze orali di uomini e donne che vissero nel Cassinate in quei drammatici momenti. E che patirono la distruzione, le violenze fisiche, gli stupri.

Sale da 12 a 14 – La ricostruzione

Nelle ultime tre sale c’è il ‘dopo. Dopo la guerra. Partire o restare? Cioè il dilemma della popolazione se alimentare il nuovo forte flusso migratorio o permanere su un territorio malarico, devastato e privo di tutto. Nella Sala 13 viene raccontato Il sogno della rinascita con la ricostruzione morale e fisica degli abitanti e del territorio. Infine la Sala 14: Omaggio alla terra del martirologio, una scultura realizzata da Carlo Rambaldi e donata alla struttura.

Oltre il museo

La Sala Atelier

Alla struttura espositiva vera e propria dell’Historiale si affiancano vari ambienti utilizzati per biglietteria e direzione, per servizi di ristorazione. In un box a sé stante è collocato un plastico dell’antica Cassino. Inoltre c’è la Sala Atelier adibita allo svolgimento di convegni emostre che è attrezzata con apparecchiature multimediali e con un pianoforte. Sulle sue pareti sono state collocate delle gigantografie della distruzione dei Comuni del martirologio.

Invece negli spazi esterni, lungo una delle pareti perimetrali, si trovano accatastate le pietre della Torre Campanaria con un pannello esplicativo che ne raconta la storia. (Leggi qui: La torre campanaria muta testimone di miracoli e distruzioni).

Vicino alla Biglietteria è collocato un carro armato. Il mezzo corazzato, residuato bellico, per anni si trovava situato nel parcheggio di fronte  alla Stazione di Cassino.

La War Exposition

Il carro armato che era alla stazione

Da poco più di un anno l’area dell’Historiale si è dotata di una ulteriore area espositiva. A partire dal 2 giugno 2022 quattro ambienti di fronte all’accesso principale al Museo sono stati utilizzati per allestirvi una nuova e interessante esposizione. Si tratta della «War Exposition Gustav Line Cassino 1944» che va a combinarsi perfettamente con il percorso di visita dell’Historiale. Le quattro sale offrono l’esposizione di un’ampia quantità di manufatti e reperti bellici provenienti dal fronte di guerra rinvenuti proprio sul territorio che è stato interessato dalla Linea Gustav e in particolare dai dintorni di Cassino e Montecassino.

Si tratta di vivide testimonianze dedicate all’V armata americana, anche con canotti, barchini e altri materiali utilizzati per l’attraversamento del fiume Gari. Alla VIII armata britannica, alla tedesca Wermacht, mostrata anche attraverso la ricostruzione di un bunker tedesco. E poi ai soldati polacchi oltre a neozelandesi e francesi che ricordano ai visitatori la durezza del conflitto.

Non solo armi, munizioni, divise, volantini originali di propaganda. Ci sono anche materiali che offrono uno spaccato umano della guerra con i tanti militari che vi hanno sostato.Hanno lasciato giochi passatempo, rasoi, pettini, creme, scatolette, materiali personali. Oltretutto la mostra non è statica in quanto viene effettuata una rotazione dei materiali in visione. 

La rete museale

Una delle sale

Una delle ultime novità è data dal recente accreditamento del museo Historiale nel circuito dell’Organizzazione Museale Regionale del Lazio. Cos’è? È la realtà che riunisce musei, sistemi museali e parchi archeologici. Ma solo quelli capaci di assicurare progetti educativi qualificati, oltre che determinati requisiti di  accessibilità, multimedialità, inclusività. Il riconoscimento con inserimento nel circuito è l’atto conclusivo di un processo lungo iniziato quattro anni or sono avviato con l’obiettivo del rilancio della struttura.

Dalla sua costituzione mai l’Historiale aveva ottenuto questo riconoscimento. Sarà ora possibile provvedere alle presentazione di specifici progetti per ottenere finanziamenti da parte della Regione Lazio.

Un altro aspetto di forte novità è dato dall’avvio, entro brevissimo tempo, dei  lavori per la rimozione delle barriere sensoriali e cognitive. Si farà con un investimento di oltre 200mila euro su fondi Pnrr. Il progetto «porterà all’implementazione del sito web con strumenti dedicati agli utenti con ridotte capacità sensoriali, alla realizzazione di un info point attivo anche da remoto. Verrà realizzato un sistema di prenotazione ad hoc gestito da personale con una formazione specifica dedicata ai temi dell’accessibilità». La direzione spera anche di arrivare al rinnovamento totale delle attrezzature interne.Con il passare degli anni sono divenute tecnologicamente obsolete, sono da sostituire con macchinari capaci di offrire una migliore qualità audiovisiva. E considerati i tempi di ecosostenibilità: con minore assorbimento in termini di energia, di garantire una più ottimale fruibilità, anche multilingue, e un risparmio dei consumi.