Il 2023 della svolta per Cassino

Il 2023 a Cassino, come il 2024, è segnato da sfide economiche. La trasformazione nell'industria automobilistica, con meno occupazione e grandi cambiamenti. I casi Skf, Tiberina, Grestone. L'Università di Cassino brilla. L'amministrazione comunale e la sfida di opere e progetti.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il 2023 di Cassino? Come il 2024: tutta una questione di prospettive. L’anno che volge al termine non è stato entusiasmante per la città all’ombra dell’abbazia. Colpa di un’economia che sta ridefinendo i suoi orizzonti, trasformando gli equilibri sui quali l’intero territorio si è appoggiato per decenni.

Il fronte Stellantis

Carlos Tavares

Un anno difficile soprattutto per quel che riguarda il lavoro: l’occupazione è continuata a scendere, gli ammortizzatori sociali sono aumentati a dismisura.

Il 2023 ha certificato il cambio del paradigma Stellantis: l’automotive del ventunesimo secolo non è più quello che ha caratterizzato la stagione precedente. Con il passaggio alle auto elettriche non sono più necessarie centinaia di pezzi e per assemblare i modelli sono sufficienti molti lavoratori in meno. Una realtà che è nata a Piedimonte San Germano occupando 12mila dipendenti e fino a pochi anni fa ne utilizzava ancora 8mila, nel 2023 è scesa sotto quota 3mila. In questi dodici mesi sono aumentate le uscite incentivate senza alcun turn over: le ultime assunzioni, appena 300, risalgono al mese di gennaio del 2018.

Il dato assolutamente positivo del 2023 è che a marzo si sia scomodato addirittura il Ceo Carlos Tavares per annunciare direttamente da Cassino Plant il futuro dello stabilimento. Avrà un ruolo centrale nello scacchiere della multinazionale ora francese: Cassino produrrà le auto del segmento premium basate sulla moderna piattaforma elettrica Stla Large. Per questo nel 2023 è iniziato il pensionamento della gloriosa Giorgio, la piattaforma sulla quale sono nate Giulia, Stelvio e Giulietta. Ed è iniziata la dismissione di un patrimonio immobiliare che è diventato non più funzionale: come la storica Palazzina Uffici che però da due anni era inutilizzata.

A gennaio si riparte a scartamento ridotto: un solo turno giornaliero. Con la prospettiva di aumentare sulla base dell’andamento del mercato. Il ritorno a pieno regime è previsto per il 2025 quando il Paese avrà realizzato la sua rete di ricariche.

Un nuovo tessuto

Uno dei capannoni Grestone

Il riassetto dell’automotive mondiale coinvolge anche la rete della sua componentistica. Anche realtà iconiche come la SkF di Cassino: ha lavorato a pieno regime anche durante gli anni della pandemia ma nel 2023 è più volte ricorsa agli ammortizzatori sociali. Alla cartiera Reno De Medici di Villa Santa Lucia sono scattati i sigilli a luglio e per tutto il secondo semestre dell’anno gli operai sono rimasti a casa. La Procura della Repubblica di Cassino ha elementi per sostenere che il pre trattamento dei reflui destinati al depuratore non avvenga in maniera ottimale. E questo determini problemi ambientali su tutta l’area e su tutta l’attività del depuratore consortile.

Il 2023 ha portato le risposte che attendevano i lavoratori ex Ideal Standard di Roccasecca oggi Grestone. In autunno il fondatore del gruppo industriale, Francesco Borgomeo ha annunciato in Regione Lazio l’offerta di acquisto vincolate depositata da un fondo americano che rileverà una parte del pacchetto azionario. Portando così le risorse con cui completare il progetto di trasformazione dell’impianto, rallentato dall’ondata di Covid e dalla speculazione sul prezzo del gas.

A fine anno un segnale molto forte arriva dalla Tiberina di Cassino: annuncia 30 milioni di investimento che sono stati ottenuti dopo un fondamentale accordo con il sindacato. Ha consentito di sedersi al tavolo di Parigi con Stellantis e contrattare, sulla base di una stabilità lunga tre anni.

Anche nel 2023 il territorio ha pianto vite spezzate sui cantieri ed infortuni nelle fabbriche: sono gli unici numeri che, purtroppo, continuano a salire e non a scendere.

Il sole dell’università

Marco Dell’Isola

A far brillare la città con il ‘Sol per Noctem‘ è stata ancora una volta l’Università degli Studi di Cassino: con l’aumento di immatricolazioni e con l’arrivo di molti studenti stranieri si conferma una vera eccellenza del territorio, una risorsa che molto ha dato e molto ancora può dare alla città martire e più in generale al Lazio Meridionale. Ci sono oltre mille studenti stranieri, con un aumento percentuale medio annuo di circa il 13,5%, il più alto tra tutti gli atenei italiani secondo Talents Venture.

L’ateneo diventa sempre più motore della crescita. Come accade con il Corso di Alta Formazione in Management per lo sviluppo delle aree interne: un unicum a livello nazionale che registra subito cinquanta iscritti alla prima edizione. È rivolto agli amministratori locali e a tutti gli operatori dello sviluppo locale: che tanti nominano e pochi conoscono davvero. Due nuovi corsi vengono attivati nel polo didattico di Frosinone.

Pasquale Angelosanto

Durante l’anno Censis colloca Unicas in quarta posizione nella categoria piccoli atenei: svetta per una serie di parametri con score di 84,3. È dalla sua Aula Magna che il generale dei carabinieri Pasquale Angelosanto, l’uomo che ha arrestato il boss Matteo Messina Denaro mette in guardia. Spiega che le mafie sono preparate, hanno studiato, posseggono una visione delle cose ed una strategia per realizzare i loro piani. Hanno infiltrato lo Stato ed hanno puntato ai livelli più alti: quelli degli “organi di governo di rilievo costituzionale”. In pratica: Camera, Senato e Governo. Concetti espressi senza giri di parole nel corso della sua lectio magistralis.

A dicembre il mondo dello sport nazionale si dà appuntamento in quella stessa Aula Magna: per assistere alla consegna della laurea Honoris Causa all’olimpionica Valentina Vezzali. Lì c’è la consegna del diploma di laurea ad uno studente detenuto nel penitenziario di Cassino per omicidio che proprio attraverso lo studio ha acceso una nuova luce al suo interno.

Piazze, fontane, strade

Rendering di Piazza Diamare

Dal punto di vista amministrativo il 2023 segna l’anno della svolta per Enzo Salera. Con l’inaugurazione di piazza Diamare prima e la pedonalizzazione del Corso della Repubblica poi (opera ancora in fase di ultimazione) il sindaco è destinato a passare alla storia quale che sia l’esito delle prossime elezioni. Ha dato un volto nuovo a Cassino, dandole finalmente un gusto architettonico e mettendo fine al razionalismo post fascista del dopoguerra. Che per mezzo secolo hanno reso Cassino brutta come un dormitorio.

Non è stata una scelta unanime. Nel percorrerla Enzo Salera ha mostrato coraggio laddove altri si erano arenati. Non si è fatto intimidire da esposti e da proteste: è riuscito ad ottenere i fondi ed ha finalmente consegnato un nuovo centro urbano alla città. Non solo: ha intercettato anche le risorse del Pnrr per la costruzione di nuovi asili nido e nuove scuole. La città oggi è un cantiere a cielo aperto.

Cantiere aperto

Enzo Salera con Sarah Grieco

Non a caso, lo scorso mese di giugno, il sindaco ha voluto chiamare ‘cantiere aperto‘ la sede del centrosinistra in via Carducci. Perché il primo cittadino nel corso di quest’anno ha aperto anche le porte della sua maggioranza. Con il rimpasto di febbraio è riuscito ad abbracciare varie anime del centrosinistra che nel 2019 non erano con lui, a partire dalla portavoce de ‘Le Democratiche‘ Sarah Grieco.

Oggi nel centrosinistra non ci sono più spazi per costruire alternative. Il sindaco ha chiuso agli avversari interni le praterie che si sarebbero invece potute aprire. Non è un caso che quando si sono iniziati ad incrinare i rapporti con Barbara Di Rollo, la presidente del Consiglio abbia cercato un dialogo con esponenti del centrodestra nell’ormai ‘famoso’ pranzo della Foresta. Un pranzo nella località Foresta di Cervaro dove gettare le basi per un’alternativa al bis di Salera; operazione dalla quale la presidente è stata subito sconfessata ed isolata.

La compattezza della sua maggioranza il sindaco l’ha dimostrata ancora una volta nei giorni scorsi riuscendo a rieleggere il capogruppo comunale Pd Gino Ranaldi in Provincia con i soli voti di Cassino.

A perdere il treno è stata invece l’opposizione: il 2023 doveva essere l’anno per gettare le basi sulle quali costruire una valida alternativa. Ad oggi, nel momento del passaggio tra vecchio e nuovo anno, nel campo avverso a quello dell’attuale amministrazione non c’è ancora il nome di un candidato sindaco. Da un lato i civici hanno abbracciato il progetto delle Primarie, dall’altro i Partiti ancora non riescono a fare quadrato attorno ad una candidatura. La storia insegna che la politica è l’arte dell’impossibile, dunque la partita nel 2024 sarà tutta da giocare.