Il Consiglio dalle due chiavi di lettura

Uno mette Ferentino al centro delle sue attenzioni, l'altro vuole Ferentino al centro della politica nazionale. Il Consiglio comunale delle ore scorse ha messo in evidenza le differenze tra il sindaco Fiorletta ed il predecessore Pompeo

Due chiavi di lettura per interpretare il Consiglio Comunale che si è riunito oggi a Ferentino. La prima chiave è amministrativa, cioè la gestione delle cose: l’Aula ha approvato all’unanimità quattro temi di stretta attualità che danno un nuovo impulso all’amministrazione Fiorletta.

In apparenza c’è poco altro del Consiglio comunale odierno: le varie mozioni presentate dalla minoranza sono state rinviate alla prossima assise. In realtà sta proprio qui la seconda chiave di lettura ed è tutta di natura politica. Rinviare quelle mozioni è un gioco di equilibrio e diplomazia: con il quale il sindaco Piergianni Fiorletta ed il suo avversario Antonio Pompeo incassano contemporaneamente ciò che volevano. Il primo schiva le tensioni, il secondo dimostra che quella al governo di Ferentino è un’alleanza costruita senza fondamenta politiche ma su un progetto amministrativo.

La giornata soddisfa tutt’e due: benefici delle convergenze parallele per chi viene dalla scuola democristiana.

Lo stadio e quel legame con Stirpe

La maggioranza viaggia compatta e mette a segno colpi di rilievo come il Gal, la videosorveglianza e la convenzione per la gestione dello stadio comunale.

Il sindaco Fiorletta dopo i primi mesi di inevitabile assestamento inizia a mandare segnali di rinnovamento alla città, anche sotto il profilo della continuità. Si perché alcuni mesi fa era tutt’altro che scontato il rinnovo della convenzione con la società Ferentino Calcio del patron Ciuffarella e la partnership indiretta con la Together, società che gestisce gli interessi del Frosinone Calcio.

L’accordo è stato raggiunto. Ma il Comune ha cambiato un po’ di cose: è raddoppiato il canone annuale a carico della società, la struttura non sarà più ad uso esclusivo del calcio ma il Comune potrà utilizzarla per eventi extra sportivi come concerti ed eventi. E poi sul muro apparirà una targa con ben visibile il nome “Stadio Comunale città di Ferentino” che in tanti reclamavano. Perché? All’interno c’è un’enorme scritta “Frosinone Calcio”: va bene che è la squadra di tutta la provincia e sta in Serie A… ma il campanile è campanile. Alla votazione: consenso unanime.

Dallo stadio riparte anche il Turismo

L’accordo è per 5 anni, vale fino al 2028: così da consentire l’attuazione del progetto di ampliamento e ristrutturazione che più volte si era augurato il patron Stirpe in diverse circostanze. C’era stato un periodo di stand-by con un inevitabile gelo tra le parti, coinciso con il commissariamento del Comune di Ferentino. L’amministrazione del sindaco Fiorletta ha sistemato la sintonia con Togheter potendo dire allo stesso tempo di avere ottenuto più cose per la città. A Ferentino per i prossimi 5 anni continuerà ad allenarsi la prima squadra di mister Di Francesco, la Primavera del baby-Totti e il settore femminile con la serie C nazionale. Poi tutto dipenderà dal progetto su Fiuggi dove Stirpe ha preso la gestione del centro nazionale di Capo i Prati.

Nel frattempo, lo stadio di Ferentino diventerà molto di più. Lo ha ricordato il sindaco nel suo intervento. Ha ringraziato il patron del Ferentino Antonio Ciuffarella ed il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe e ricordato le priorità del prossimo quinquennio: “Lavori di ristrutturazione della tribuna ospiti ora inagibile, rifacimento pista di atletica e nuovo manto erboso sullo stadio comunale“.

Questo accordo spalanca le porte anche per quell’asset chiaro a Fiorletta che può dare ampia e rinnovata visibilità alla città, anche per le strutture ricettive del territorio e permettere futuri investimenti nell’area vicina allo stadio.

Il Gal e quella privacy che bloccava le fototrappole

Consenso unanime è arrivato anche per l’adesione al Gal Ernici Simbruini per la programmazione leader 2023-2025. Gal letteralmente sta per “Gruppo d’Azione Locale” è lo strumento promosso dall’Unione Europea per sviluppare le comunità rurali. In sostanza nuove sinergie per ottenere finanziamenti euroepi e realizzare progetti per la città, sia dal punto di vista turistico che culturale e paesaggistico.

E’ poi l’unanimità è arrivata anche sull’Approvazione del Regolamento per l’utilizzo e la gestione degli impianti di videosorveglianza comunale. Con l’approvazione della nuova normativa del Garante della Privacy si potranno controllare, monitorare e uniformare le nuove telecamere per questioni di interesse comune come la sicurezza urbana, il traffico e i rifiuti. Che significa?

Con questa manovra, si riesce a sbloccare un complesso meccanismo burocratico che nei prossimi mesi cercherà di porre rimedio a diversi problemi della città, uno su tutti quello della “sicurezza”. Un argomento del quale in campagna elettorale tutta la coalizione aveva trovato immediatamente unità d’intenti.

Schermaglie sulla manutenzione

Il dibattito dell’assise si è dilungato molto su le ormai consuete scaramucce tra consiglieri comunali di opposte vedute, Lanzi, Bernardini e Magliocchetti su tutti.

Ad incrociare le lame sono stati anche il sindaco Fiorletta ed il suo predecessore. Il tema è quello della manutenzione. Il primo cittadino ha giustificato i ritardi sostenendo che in bilancio «ci sono appena quarantuno euro per la manutenzione e pulizia delle strade». Ha spiegato che sta tagliando dagli altri capitoli per trovare i fondi «Per fortuna alcuni cittadini ci stanno aiutando in maniera spontanea e con le loro attrezzature hanno pulito parchi e giardini senza chiedere un solo euro». Lamenta i pochi fondi lasciati dall’amministrazione Pompeo su quel capitolo ma assicura che con le variazioni di bilancio diventeranno 30mila euro.

Pompeo ha messo i classici puntini sulle i. Ribadendo che sul suo bilancio non può essere sollevata alcuna critica: «i revisori hanno confermato che è a posto. Se i fondi sulla voce manutenzione sono pochi è per scelta politica: vuol dire che abbiamo impiegato i soldi in altre iniziative La nuova amministrazione dovrebbe adoperarsi per trovare i fondi ma finora non lo ha fatto e per questo la città è sporca».

La trappola politica

Antonio Pompeo

Ma il momento più politico è stato quello del rinvio delle varie mozioni presentate dalla minoranza, Pompeo e Musa. In particolare quella depositata il 18 luglio dall’ex presidente della Provincia di Frosinone è una mina politica vagante che Piergianni Fiorletta dovrà essere abile a disinnescare.

In pratica, Antonio Pompeo due mesi fa ha presentato un Ordine del Giorno sull’autonomia differenziata: il Governo Meloni sta varando una serie di riforme che il centrosinistra nazionale contesta. Il Partito Democratico ritiene che quelle norme divideranno l’Italia creando due velocità una per il Nord ed una per il Sud. È una posizione che impegna tutto il Pd ad ogni livello. Al punto che il Segretario provinciale Luca Fantini ha esortato tutti i quadri Dem a far schierare contro la riforma i Comuni. (Leggi qui: Fantini azzera la Segreteria e vara la rivoluzione Pd).

Antonio Pompeo proponendo quell’Ordine del Giorno ha mandato in cortocircuito la maggioranza. Il sindaco Piergianni Fiorletta non può sottrarsi: è la sua ala del Pd ad avere lanciato l’appello. Ha firmato per metterlo in discussione nel Consiglio e con lui ha firmato la sua maggioranza. Ma l’amministrazione Fiorletta è sostenuta anche da consiglieri che sono iscritti a Lega e Fratelli d’Italia. Cioè forze politiche che su scala nazionale invece appoggiano quella riforma. Per essere chiari? Maurizio Berretta ha detto alla Lega che lui non voterà quel documento, altrettanto ha fatto sapere Giuseppe Virgili a FdI.

Il rinvio ha evitato una spaccatura imbarazzante. Fiorletta è soddisfatto per avere schivato il siluro. Pompeo è soddisfatto per avere dimostrato che a guidare Ferentino c’è una coalizione del tutto sganciata dalla politica. Sta tutta qui la sintesi della loro differenza nella visione: per il primo Ferentino è centrale, per il secondo Ferentino deve essere al centro del mondo politico nazionale.