Il Frosinone gioca bene e perde meglio: il paradosso che preoccupa

La sconfitta contro la Roma impone riflessioni approfondite su una squadra capace di dominare per un tempo ma poi crollare alle prime difficoltà. I numeri sono disastrosi a partire dai 5 punti racimolati nelle ultime 12. Ora serviranno più malizia, cattiveria e concretezza. La classifica intanto s’accorcia e fa paura

Alessandro Salines

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La situazione è grave ma non seria. La famosa frase del giornalista ed umorista Ennio Flaiano può descrivere il momento del Frosinone uscito sconfitto anche dalla partita contro la Roma (terza sconfitta consecutiva). Se fosse solo una questione di numeri, sarebbe un disastro. Ed invece l’analisi non può prescindere anche da una squadra che nel primo tempo ha messo sotto la Roma e poteva segnare 2-3 gol. Un Frosinone che come spesso è capitato in questa stagione costruisce gioco ed occasioni ma raccoglie poco o nulla.

Difficile quindi capire la psicologia della formazione di Di Francesco. “Abbiamo disputato il miglior primo tempo del campionato – ha detto amareggiato il tecnico Eusebio Di Francesco – È assurdo perdere così, il risultato è bugiardo. Non ho nessun problema ad affermare che meritavamo di aver più punti”. Fatto sta che il Frosinone per la prima volta sente sul serio la pressione della zona retrocessione, il fiato sul collo delle rivali ed i tifosi iniziano a preoccuparsi.

Turno sfavorevole

Suslov del Verona esulta (Foto: Emanuele Pennacchio © Ansa)

Stavolta i risultati delle dirette concorrenti non sono stati benevoli per il Frosinone come d’altronde il calendario dell’ultimo mese. Udinese, Empoli, Verona e Cagliari hanno mosso la classifica pur non vincendo. Hanno conquistato pareggi importanti perché anche 1 punto nella corsa-salvezza può essere decisivo. L’Udinese ha agganciato a quota 23 i canarini, mentre l’Empoli è salito a 22 ed il Verona ha raggiunto a 20 il Sassuolo. Il Cagliari ha fatto un passo avanti toccando 19. In definitiva il vantaggio sul terz’ultimo posto si è ridotto ancora: ora -3 con gli scontri diretti a favore del Frosinone aspettando il ritorno col Sassuolo. Davanti il Lecce (24) ha perso.

Insomma è esplosa la bagarre-salvezza con 8 squadre in 11 punti. Solo la Salernitana sembra avere un piede già in Serie B. Mentre dal Cagliari a 19 al Lecce a 24 tutte sono in ballo per gli eventuali altri 2 posti. A questo punto sarà battaglia punto a punto ed il Frosinone dovrà darsi una mossa. Tornando a muovere la graduatoria. “La classifica dobbiamo iniziare a guardarla e capire che bisogna rimettere fieno in cascina, mi auguro quando prima”, ha detto Di Francesco.

Eusebio Di Francesco

Fondamentali gli scontri diretti: il Frosinone ne avrà 2 di fila contro il Lecce in casa ed a Reggio Emilia col Sassuolo dopo il lunch-match di domenica con la Juve. Un doppio confronto che potrebbe indirizzare in un senso o in altro la strada verso la salvezza. Il Frosinone poi affronterà alla 34^ in casa la Salernitana e sarà di scena ad Empoli alla 35^. All’ultima giornata poi arriverà l’Udinese sperando che i giochi siano fatti. Servirà fare più punti possibili considerando che le partite con le cosiddette big sembrano segnate.

Numeri inquietanti

Huijsen autore del primo gol della Roma (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Nessuna squadra ha raccolto meno punti del Frosinone in Serie A da inizio dicembre ad oggi: appena 5 come Sassuolo e Salernitana (per i ciociari sono frutto di 1 successo, 2 pareggi e 9 sconfitte). Un andamento a dir poco lento. Una media da retrocessione. Troppe sconfitte poi: 14 come Sassuolo e Cagliari, peggio solo la Salernitana con 16.

Senza parlare della difesa che continua a prendere gol a raffica. Sono 52, record negativo della Serie A. Dall’inizio dell’anno la squadra giallazzurra viaggia ad una media di 3 gol a partita. Due soli clean sheet in 25 partite. Nei principali 5 campionati europei solo 2 formazioni hanno subito più reti: lo Sheffield United (65) ed il Burnley (55).

Squadra viva ma troppo fragile

Kaio Jorge (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il Frosinone anche con la Roma ha giocato col piglio giusto, dominando gli avversari nel primo tempo. L’ammissione di Daniele De Rossi è emblematica: “Nessuno ci aveva fatto soffrire come il Frosinone ha fatto fino all’intervallo”. E deve essere frustrante per Di Francesco avere una squadra in palla ed incassare l’ennesimo ko con un passivo pesante. La formazione ciociara è viva ma è un segnale incoraggiante o un campanello d’allarme? Se non si fanno punti giocando bene, c’è qualcosa che non va. Diventa complicato raggiungere gli obiettivi.

Allora cosa servirà d’ora in avanti? Fermo restando le assenze ed i limiti di qualità dell’organico che non si possono più colmare, il Frosinone dovrà alzare il livello di concretezza, cattiveria e malizia. I gol mangiati contro la Roma gridano vendetta. Non è concepibile che Huijsen arrivi indisturbato al limite dell’area: bastava un fallo e forse il primo tempo sarebbe finito 0-0. E’ arrivato il momento di sfoderare la sciabola. Un dato significativo: 12 ammoniti nelle ultime 7 partite (5 solo col Monza); 3 nelle precedenti 4, nessuna contro la Roma. Non è un delitto il furore agonistico anche quando tocca i limiti del regolamento.

Capitan Mazzitelli (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il Frosinone poi deve cercare di non uscire dalla partita quando subisce una rete come ha sottolineato Di Francesco. Nelle ultime partite è successo puntualmente. Mazzitelli e soci crollano mentalmente e fisicamente. Infine le scelte del tecnico che non dovrà guardare in faccia nessuno. Anche diventando impopolare. In questo momento più che mai dovrà prevalere il “noi” sull’io. Come d’altronde aveva sottolineato DiFra in tempi non sospetti.

La situazione è grave ma non seria.