In carcere i clienti delle prostitute: ma solo se in auto

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Carcere per i clienti delle prostitute e per chi si apparta in auto: "Torni il reato contro il buon costume". Ma le escort vanno bene

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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La prostituzione è uno dei fenomeni più odiosi. Perché nella maggior parte dei casi ci sono donne costrette a vendere il loro corpo con il primo che passa. E uomini, o altre donne, che guadagnano una lauta percentuale sul lavoro delle prostitute.

Odioso perché è sfruttamento. Ancora di più perché è solo e soltanto carne per la carne: nessuno pensa a chi è costretta a quel lavoro per portare il latte a casa.

Poi c’è un altro livello. Quello che un tempo si chiamava ‘alto bordo’ ed oggi si chiama attività di escort. Si paga, tanto, ma si ha un servizio con una professionista del settore: che ha scelto volontariamente quel mestiere. Per fare soldi in fretta, per piacere personale, non sta a noi indagare oltre la volontarietà.

C’è stato un tempo in cui tutto questo era legalizzato. E tra le professioniste c’era chi si era fatta anche un certo nome. In Francia negli Anni 60 fu celebre nel mondo Madame Claude, al secolo Fernande Grudet, proprietaria di un bordello di alta classe, con una lista di clienti importanti, tra cui capi di Stato. Dei quali conosceva ogni preferenza. Si garantiva professionalità, pulizia, soprattutto discrezione.

Ecco, sono due mondi diversi. Nel primo ci sono schiave, nel secondo professioniste: fa una certa tristezza il mestiere. Ma è il più antico del mondo.

Per questo fa sorridere la proposta avanzata dal vice-ministro Cirielli: carcere per chi va con le prostitute ma solo in auto. Sostiene che “Va contrastato il degrado morale che affligge la collettività”. L’idea è far scattare l’arresto, a meno che non si adottino cautele come la copertura dei vetri della macchina.

Suscita un sorriso amaro, perché sembra già di vederle le ronde talebane della polizia morale a sbirciare tra i fogli di giornale per controllare se si vede o no

È la solita storia dei vizi privati e delle pubbliche virtù: basta che non si veda. Mentre le donne continuano ad essere picchiate e minacciate per obbligarle al marciapiede. Sarebbe quella invece la vera battaglia da affrontare. 

Anche perché così, si colpiscono sempre e solo i poveracci. Le escort vanno bene. Qualcosa non quadra.

Senza Ricevuta di Ritorno.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)