La differenza tra Gina Lollobrigida e Incocciati al Senato Latina – Frosinone

Al Senato nel collegio Latina - Frosinone si va verso la sfida tra due glorie: Gina Lollobrigida e Beppe Incocciati. Ma sono due casi diversi e per nulla sovrapponibili. Ecco perché

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Gina Lollobrigida  a 95 anni tenta la carta della politica, candidandosi a Latina e Frosinone per Italia sovrana e popolare. Questa iniziativa ha un precedente nel 1999 si era Democratici di Romano Prodi per le Europee, ma l’eterna Lollo aveva appena 74 anni.  Ora l’attrice sarà in corsa al collegio Uninominale del Senato a Latina ed in quello Proporzionale Latina – Frosinone.

Sarebbe contento mio padre nato nel 1931 che ci avrebbe pensato sopra un poco su questa opzione, salvo poi votare (come ha sempre votato) Comunista. Questa volta però avrebbe avuto un dubbio (o una motivazione) in più. Perché la splendida Gina viene schierata da una lista che mette insieme ben 15 tra associazioni e movimenti di matrice comunista – sovranista tenuti insieme dal comune dissenso verso il sistema.

Buontemponi in cerca delle classiche cinque righe di gloria? Mica tanto. In quelle quindici sigle ci sono nomi come quello dell’esponente comunista Marco Rizzo e quello dell’ex magistrato Antonio Ingroia. E Gina Lollobrigida che c’entra con loro? L’ex pm di Palermo oggi è il suo avvocato e lui ha sempre avuto un’ammirazione politica verso Fidel Castro.

L’ombra di Maradona

Beppe Incocciati

In quello stesso collegio proporzionale che unisce le province di Latina e Frosinone Gina Lollobrigida rischia di dover fare i conti con un’altra gloria. Non della celluloide ma che in tv oggi ci va ancora, che non calcava le scene bensì i prati in erbetta degli stadi di calcio.

Dalle file di Forza Italia filtra che è tenuto in forte considerazione anche questa volta Beppe Incocciati, calciatore fiuggino arrivato allo corte di Berlusconi e passato poi per la maglia azzurra della Nazionale Under 21 e quella celeste del Napoli. Non un Napoli qualsiasi ma quello in cui militava il migliore Maradona. (Guarda qui).

Della serietà sia del calciatore che dell’uomo, Silvio Berlusconi conserva una buona memoria. Che ogni tanto sul tema gli viene rinfrescata da Antonio Tajani. Non è un caso se Incocciati oggi sia il volto che commenta il calcio sui canali Mediaset. Nemmeno è un caso se nel 2018 venne candidato in una posizione border e per poco non entrò in Senato. (Leggi qui: Una Camera per Beppe Incocciati).

Non è uno specchietto per le allodole, non è una bandiera issata per attrarre i nostalgici degli anni Novanta. Incocciati è uno che alla cosa pubblica ci crede. Anni fa fu assessore allo Sport nella città delle terme. A lui si deve l’intuizione di trasformare Capo i Prati in un luogo nel quale far compiere il ritiro alle grandi squadre del calcio nazionale.

Gina l’eterna

Gina Lollobrigida (Foto Caleo / Imagoeconomica © )

Tutta altra storia quella di Gina Lollobrigida. Lei era così famosa che in Francia il suo diminutivo Lollò era diventato sinonimo di grazie giunoniche. È classe 1927 e sicuramente la sua corsa porterà una ventata di gioventù: nel senso che molti degli altri candidati, dentro sono molto più vecchi di lei che invece alla sua età ha il coraggio delle nuove sfide.

C’è da sospettare però che chi l’ha scelta lo abbia fatto con altre motivazioni. Ormai la politica è cercare di fare rumore per avere un titolo sui giornali. Parliamo di Lollobrigida, di “contratti” elettorali sottoscritti e negati, di complicate riforme costituzionali mentre 

Ehi! della gondola / Qual novità? / Il morbo infuria…Il pan ci manca…
Sul ponte sventola / Bandiera bianca! –
Arnaldo Fusinato, L’ultima ora di Venezia .19 Agosto 1849 

Come avversario Pippo Baudo

Pippo Baudo, Gina Lollobrigida e Nino Manfredi (Foto: Carlo Carino © Imagoeconomica)

Fa sorridere la situazione che sicuramente è grave ma certamente non è seria per giocare con Ennio Flaiano

Centro di lei nel collegio del Senato gli altri potrebbero schierare Pippo Baudo, anche se è solo del 1936 quindi ancora troppo giovane. Altri potrebbero puntare su Jonny Dorelli pure lui classe 1937.

Queste rischiano di non essere elezioni ma un brutto esercizio di cattivo gusto. Perché una cosa è schierare in campo un Incocciati che sulla gestione dei territori s’è cimentato ed ha dimostrato d’avere cose da dire; mentre la Lollobrigida, monumento vivente alla nostra cinematografia migliore, dimestichezza con delibere, determine, interpellanze ed interrogazioni può esibirne molta meno.

E pensare che questa democrazia l’abbiamo conquistata contro chi voleva portare manipoli in parlamento, ora tentano di farne un reparto di geriatria.

Un brutto sogno, peccato che è vero. Tutto vero.

Il maestro Alberto Manzi per alfabetizzare gli italiani fece in Tv un programma “Non è mai troppo tardi“. Ma lui intendeva per imparare a leggere e a scrivere, non per rappresentare il futuro.