La formica Bpc apre il suo nido a Roma

La Banca Popolare del Cassinate, ha annunciato dal Campidoglio l'inizio della sua avventura a Roma. Un'innovazione nella tradizione. Presenti il sindaco Gualtieri, Gianni Letta, il professor Cottarelli, Maurizio Stirpe, sollecitati da Bruno Vespa

Di fronte ai progetti troppo ambiziosi Donato Formisano, lo storico presidente della Banca Popolare del Cassinate rispondeva con una metafora. Breve ed efficace. “La formica quando vuole morire mette le ali” diceva, ricordando a tutti che il primo ruolo per una banca di territorio è quello di essere formica e cioè custodire il risparmio degli operai e dei pensionati che si rivolgono ai suoi sportelli. Un modello che ora Bpc esporta a Roma dove oggi ha annunciato che nelle prossime ore aprirà il primo dei suoi sportelli.

L’annuncio in Campidoglio

Le banche di territorio hanno dimostrato in questi anni di avere un loro ruolo, si sono profondamente rinnovate riuscendo però a restare fedeli alla loro tradizione che è quella di dare poco a tanti e non tanto a pochi”: con queste parole il professor Vincenzo Formisano ha annunciato oggi nella sala della Protomoteca in Campidoglio l’apertura della prima filiale della Banca Popolare del Cassinate nella Capitale. Fa parte di un progetto più ampio per l’espansione su Roma: le indiscrezioni parlano di quattro sedi.

L’annuncio del presidente di Bpc è avvenuto nel corso del workshop sul tema “Banche di territorio: tra innovazione e tradizione”. Un confronto al quale è intervenuto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: guidava la Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo quando prese posizione con una misura che salvò le Popolari; a quel tempo c’era chi riteneva che nel mercato ci fosse spazio solo per le grandi banche.

C’è posto per tutti i sistemi bancari e la regolazione – ha detto oggi Roberto Gualtieri – deve essere amica di questa diversità che ha portato Bpc a scegliere di aprire anche sul nostro territorio”. Guarda alla competitivià ed alla salute dei conti, l’economista che oggi guida la Capitale: “C’è assolutamente un ruolo, soprattutto poi quando sono buone banche, in salute come la Popolare del Cassinate che è capace di fare buona attività di credito a sostegno delle imprese, delle famiglie e dell’economia reale. Noi siamo contenti che venga a Roma a rafforzare e sostenere la vitalità ed il rilancio della nostra economia”.

La lucidità di Letta

Gianni Letta tra Carlo Cottarelli e Bruno Vespa

Nel suo intervento l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ha sostenuto che “le banche di territorio, senza rinunciare alle moderne tecnologie, all’informatica, all’intelligenza artificiale ed ai moderni algoritmi conservano però il valore dell’uomo e guardano alla persona ed ai suoi progetti”.

Per l’economista Carlo Cottarellil’apertura di Bpc a Roma dimostra che sbagliava chi quindici anni fa profetizzava la fine delle Popolari scommettendo solo sui ricchi profitti delle grandi banche. All’epoca facevano grandi profitti ma poi tutto è cambiato. Ci riuscivano perchè assumevano grandi rischi: poi è arrivata per loro la grande crisi del 2008 – 2009”. Mentre il vicepresidente di Confindustria Maurizio Stirpe ha ribadito che “bisogna guardare ai territori che sono maggiormente sviluppati rispetto ai nostri e seguire quel tipo di percorso. Il Lazio con le sue province non devono rammaricarsi per non essere state inserite nelle aree Zes”.

Presenti il Segretario generale dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, Giuseppe De Lucia Lumeno; la rettrice dell’Università Roma Sapienza Antonella Polimeni e la professoressa Rosa Lombardi, ordinario di Economia aziendale; il vicedirettore Generale dell’Abi Gianfranco Torriero. A coordinare i lavori è stato Bruno Vespa.

La sede in via Mercadante

La sede di via Mercadante 22

Il taglio del nastro della nuova filiale avverrà sabato in via Mercadante 22 “nel cuore della città, nel quartiere Parioli – dice il presidente BpC Vincenzo Formisanoabbiamo scelto una bellissima struttura, costruita ai primi del Novecento e che, con la sua architettura, la sua suggestiva atmosfera, ricorda e racconta lo stile e la tradizione delle eleganti case italiane. L’abbiamo scelta non solo per la sua bellezza, ma perché è una dimora che ha una storia e nella quale tante storie si sono intrecciate”.

Anche nella scelta della sede torna l’uomo messo, per importanza, prima dei conti. “La nostra è una banca che fa della relazione personale con soci, clienti, stakeholders il proprio punto di forza, è una banca che guarda alle storie delle persone, con la consapevolezza che dietro ai numeri dei bilanci, dietro ad ogni prodotto bancario ci sono aspettative, desideri, progetti