L’europartita tra FdI e Lega ed i possibili effetti su Frosinone

Le Europee di giugno determineranno dinamiche importanti, influenzando il Governo e le amministrazioni locali. A Frosinone l'impatto potrebbe vedere cambiamenti nell'amministrazione

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Lo spartiacque saranno lo Europee di giugno 2024: i risultati dei Partiti avranno un peso rilevante nel panorama politico nazionale e di governo. Innescheranno conseguenze. Lo avranno ancor di più nel centrodestra e nei rapporti di forza tra FdI e Lega, con Forza Italia a fare da terzo incomodo.

E non è detto affatto che gli azzurri siano destinati a fare il terzo. A giustificare il dubbio sono tutti i sondaggi diffusi in queste ore. Quello pubblicato da Ipsos vede un testa a testa tra Lega e Forza Italia, con oscillazioni per entrambi tra l’8 e il 9%.

I leader di FdI e Lega, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, nelle dichiarazioni ufficiali pubbliche fanno a gara per smontare la tesi della competizione esasperata tra i rispettivi Partiti. Provano a minimizzare. Ma nei fatti si danno le classiche “randellate sui denti“.

Non passa giorno che non incrocino le lame, sempre in chiave elettorale e sui temi di maggiore impatto politico. L’ultimo scontro ha lasciato il segno: è quello sull’ipotesi del terzo mandato per i Presidenti delle Regioni, che a Salvini servirebbe portare a casa come il pane per evitare fibrillazioni. E soprattutto per stoppare le legittime ambizioni di leadeship del Partito da parte dei vari Luca Zaia e Massimiliano Fedriga. I quali, alla scadenza del governo della regione rischiano di ritrovarsi “disoccupati”. E questo li rende pericolosissimi.

Nasci incendiario, muori pompiere

Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Foto © Imagoeconomica)

Una dialettica, quella tra i due azionisti di maggioranza del Governo, figlia di due fattori. Da un lato c’è la svolta istituzionale e moderata di Giorgia Meloni, “nasci da incendiario, muori da pompiere canta Ligabue. L’esatto opposto di quello che sta facendo Matteo Salvini che invece si sta destrizzando sempre di più, per intercettare quel consenso orfano dell’originario Msi.

L’altro fattore: l’imminenza delle elezioni, appunto. Dopo le Europee ed in funzione dei risultati ottenuti, le dinamiche del Governo, le nomine nei vari enti pubblici e nelle partecipate saranno determinate dalle percentuali ottenute dai Partiti. Qualcuno arriva ad ipotizzare addirittura una crisi di Governo, pilotata. Con la quale riequilibrare gli assetti sulla base dei nuovi valori emersi dalle Europee.

Potrebbero cambiare anche i rapporti nelle varie amministrazioni locali, con FdI pronta a far valere tutto il proprio peso elettorale ottenuto e quindi procedere all’incasso.

Gli effetti sul Comune di Frosinone

Riccardo Mastrangeli (Foto © Stefano Strani)

Fino alle Europee di giugno non ci sarà alcun genere di problema per l’amministrazione comunale di Frosinone guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli. Al momento è proiettata con grande determinazione nella lotta all’inquinamento e ad assumere provvedimenti, anche impopolari se serve, per la tutela dell’ambiente e della salute delle persone. Fino al voto per le Europee al massimo si potrà verificare il cambio di un assessore in una lista civica. Un cambio naturale, tutto interno alla lista e non determinato da alcuna crisi politica o di rapporti.

Anche se è difficile che accada (nessuno ha oggettivamente questo interesse) tuttavia qualcosa di più importante e significativo potrebbe verificarsi a risultato Europeo acquisito a Frosinone da Lega e Fdi. È vero che, anche recentemente, tutti si sono affrettati a dire che la Giunta è lo specchio del Consiglio Comunale e del risultato ottenuto da Partiti e liste civiche a giugno del 2022. E che la eventuale scomposizione dei Gruppi non determinerebbe effetti sugli assetti di Giunta. Esiste un documento in tal senso firmato nel 2022 da tutti i Consiglieri comunali di maggioranza. Ma è pur vero che in politica, gli accordi valgono per il momento nel quale sono stati siglati. Dopo, tutto è fluido e in divenire.

E se dalla sede nazionale di Via della Scrofa dovesse effettivamente partire l’ordine alle varie amministrazioni locali di far valere le percentuali di Partito ottenute alle Europee da FdI, allora sarebbe tutto più complicato. Anche a Frosinone, sarebbe difficile mantenere lo status quo della Giunta e dell’amministrazione.

Come e quanto

Massimo Ruspandini

Per questo, Fratelli d’Italia guarderà anche a come si muoverà il sindaco Riccardo Mastrangeli durante questa campagna elettorale per l’Europa. È chiaro che farà “propaganda” per la Lega. È’ del tutto naturale e fisiologico, vista la sua connotazione di “sindaco civico in quota Lega”. Ipse dixit. Ma molto dipenderà anche dal come. Ed in quel caso la forma diventerà sostanza.

Se cioè Mastrangeli farà una campagna elettorale soft per la Lega, oppure più consistente. Come ha fatto a dicembre 2023 per le elezioni Provinciali. La circostanza, a molti esponenti di FdI ha fatto storcere parecchio il naso. Perché è chiaro a tutti che a Frosinone, in Provincia, si gioca una duplice battaglia: quella per le Europee ovviamente, ma anche ed ancora una volta per la leadership locale del centrodestra. Ed il Comune Capoluogo è un indicatore importante e di riferimento. Per tutti.

Per questo, dopo l’estate e una volta metabolizzato il risultato per le Europee FdI potrebbe avere interesse a non esercitare più il ruolo di guardia pretoriana del sindaco, qualora si dovesse manifestare qualche altro consigliere di maggioranza più “malpancista” degli attuali, più determinato (o determinati) a creare problemi veri all’amministrazione, quindi di tenuta di numeri in aula o con richieste di assessorati. Come è stato, di fatto fino ad oggi, insieme alla lista del Vice Sindaco Antonio Scaccia e alla lista Ottaviani.

Basta non muoversi

In caso di problemi, a quel punto Fratelli d’Italia potrebbe limitarsi a fare da semplice spettatore, osservando quello che succede senza agitarsi più di tanto per salvaguardare l’imperatore Riccardo e la sua domus augustana. Aspettando l’evolversi degli eventi  e delle cose.

Il non fare, in politica equivale comunque a fare qualcosa. Un oggettivo, logico, razionale, quanto spietato, cambio di strategia politica. Alle prossime elezioni Comunali di Frosinone, quando si celebreranno, FdI farà pesare sicuramente la logica dei numeri e delle percentuali ottenute. Lo farà pesare a Lega e Forza Italia nel momento dell’indicazione del candidato sindaco del centrodestra, .

Non a caso a Cassino il Partito della Meloni ha dato il via libera alla candidatura a sindaco di Arturo Buongiovanni senza strapparsi i vestiti. Se avesse imposto un suo nome avrebbe depotenziato il peso specifico della sua richiesta su Frosinone. Accendendo a Cassino il disco verde sulla candidatura del presidente del Movimento per la Vita Fratelli d’Italia mantiene intatta la possibilità di giocarsi le carte sul Capoluogo, quando bisognerà darle.

I risultati delle elezioni Europee rappresentano quindi il primo passo per un eventuale cambio di strategia. Non lo sanno solo i dirigenti di FdI e della Lega. Lo sanno tutti. Ecco perché le elezioni Europee sono così importanti in Italia. E a Frosinone ancora di più.