Pd, gli sherpa tornano al lavoro: studiano un Patto di Desistenza

Un ‘Patto di Desistenza’ tra i due grandi contendenti. Stanno lavorando a questo progetto gli sherpa che dopo mesi di silenzioso lavoro sotterraneo sono riusciti a riavvicinare la componente cattolica del Pd che fa capo al senatore Francesco Scalia e la componente socialista che fa riferimento al presidente dell’Asi Francesco De Angelis.

I rapporti tra i due contendenti erano stati riallacciati ormai da mesi. A luglio c’era stata una lunga telefonata (leggi qui il precedente) e nelle settimane successive si era arrivati ad un tentativo di conciliazione ai massimi livelli, direttamente al Nazareno a Roma (leggi qui la cronaca). Ma oltre la cordialità non si era andati: troppi i nodi umani e politici rimasti da sciogliere. I portatori di pesi, poco alla volta, sono riusciti a sbrogliare buona parte della matassa. Arrivando alla proposta di riunificazione del gruppo Pd in Provincia.

Ora se la vedano direttamente i big: saranno loro a decidere se portare in porto l’operazione oppure affondarla. Gli sherpa nel frattempo fissano un altro obiettivo: il Patto di Desistenza in vista delle prossime elezioni Comunali. Vogliono evitare un altro suicidio politico come quello registrato alle elezioni provinciali (il Pd di Scalia che candida Antonio Pompeo alla presidenza ed il Pd di De Angelis e Simone Costanzo che schierano Enrico Pittiglio), alle Comunali di Ceccano (primarie regalate ad un ex Pd Luigi Compagnoni che per candidarsi ha dovuto guadare il fiume fino alla sponda Psi, perdendo di fronte al candidato di centrodestra a causa delle lacerazioni interne) ed a quelle di Pontecorvo.

Nella road map che gli sherpa hanno in mano viene ipotizzata questa intesa: Francesco Scalia non interferisce sulla candidatura del sindaco Pd ad Alatri ed in cambio Francesco De Angelis lascia il campo sostanzialmente libero a Sora. Più raffinata la strategia ipotizzata per Cassino: dove i due contendenti eviterebbero di schierare candidati in contrapposizione, favorendo una soluzione unitaria la cui scelta verrebbe lasciata interamente nelle mani dei referenti Cassinati.

Il che taglierebbe dalla corsa Marino Fardelli, con il quale c’era un impegno di massima con Francesco Scalia ma che a questo punto verrebbe sacrificato sull’altare della Realpolitik. Un altare sul quale il consigliere regionale ex Udc non sarebbe molto disposto ad essere immolato: in settimana ospiterà il governatore Nicola Zingaretti, per lui c’è una strada che porta alla riconferma alle Regionali, ma la tentazione di candidarsi a sindaco di Cassino è altrettanto forte. E se dovesse scegliere questa strada si candiderebbe comunque, con o senza Patto di Desistenza, con o senza il Pd.