“Potevo giocare in Nazionale, ora sogno d’insegnare calcio alle bambine”

Valentina Olmetti, simbolo del futsal femminile, a 34 anni è tornata sul parquet con l’AMB Frosinone. Una vita dedicata allo sport, il lavoro nelle scuole per conto della Figc e tante esperienze da trasmettere alle ragazze che vogliono praticare una disciplina

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Quando l’altra metà del pallone era un piccolo mondo semiclandestino con pregiudizi e discriminazioni, Valentina Olmetti era una bella “promessa” del calcio a 5 e avrebbe potuto sperare nella Nazionale (“Ma ai miei tempi non era facile affermarsi per una ragazza di 18 anni”, si è affrettata a precisare). Oggi che l’altra metà del pallone ha avuto ampi riconoscimenti con tanto di professionismo nel calcio a 11, Valentina ha 34 anni, una laurea, gioca e segna nell’AMB Frosinone in Serie C ed ha tanti progetti legati sempre al calcio e al futsal. E’ una delle giocatrici-simbolo del calcio a 5 ciociaro. Come lo sono Miriam Picchi e Tatiana Zorri nel calcio a 11.

La Olmetti ha giocato in Serie A, vinto tanto ma non mancano delusioni e rimpianti. Quando è caduta comunque si è sempre rialzata. La sua esperienza e la sua storia possono diventare d’insegnamento per tante bambine e ragazze che s’avvicinano allo sport. E per questo Valentina ha un pallino: una  scuola calcio dove mettere a disposizione delle allieve le sue conoscenze.  

I primi calci con i “maschietti”

Valentina Olmetti in azione

Nata a Ceccano ha iniziato a conoscere il calcio a 4 anni nel campetto sotto casa. Poi tante partite con i maschietti, la passione per il futsal, il trasferimento a Roma, tanta serie C. Poi il grande trionfo con la conquista della Serie A d’Elite a Ceprano, la voglia di smettere dopo la morte del papà e la rinascita nella AMB Frosinone, neo promossa in Serie C.

Ora trascina le giallazzurre: alla prima gara della stagione 3 reti, una delle quali spettacolare. Valentina, laurea triennale all’Isef al Foro Italico, specialistica alla Pegaso e un attestato di fisioterapista si racconta.

“Ho iniziato a giocare a 4 anni a Ceccano – ha ricordato – Spesso capitavano partite contro i maschietti anche molto più grandi di me e vincevo. Poi a scuola alle medie e superiori ho continuato a giocare preferendo il calcio a 5: c’è più tecnica e la palla gira più velocemente. Poi mi sono trasferita a Roma per studiare cambiando diverse squadre e giocando prevalentemente in Serie C”.

Gioie e dolori

Valentina in campo

Se si guarda indietro, Valentina ha ricordi belli e brutti con la consapevolezza che tutte le esperienze fannno crescere. “Sicuramente il momento più bello è stata la vittoria del campionato 10 anni fa a Ceprano che ci ha permesso di salire in Serie A d’elite – ha rivelato la OlmettiUna gioia indescrivibile: palazzetto pieno, tra l’altro segnai il gol decisivo della promozione. Compagne di squadra fortissime tra le quali Antonella Carta ed uno staff tecnico eccezionale di cui faceva parte anche il mio attuale tecnico Cianfrocca”.

Ma ci sono stati anche i dolori forti. Il momento più brutto è stato alla Bellator Ferentum quando ho perso papà, il mio più grande tifoso, la persona alla quale ero più legata – ha aggiunto – È stato un colpo tremendo ed avevo voglia di smettere. Rimasi ferma due mesi, poi le mie compagne e la società mi convinsero a tornare a giocare le ringrazio”.  

Negli ultimi 2 anni a causa della pandemia non ha giocato ma ha lavorato per conto della Figc, insegnando calcio nelle scuole. L’emergenza sanitaria mi ha fermato in campo ma da laureata ho iniziato collaborazioni con la Figc attraverso progetti specifici rivolti alle scuole. Ancora svolgo quest’attività”.

L’esplosione del calcio rosa

Le azzurre esultano dopo una vittoria (Foto: Threecharlie)

Valentina Olmetti non può che essere felice della crescita esponenziale del calcio a 11 e a 5 femminile ma altresì ritiene che non bisogna abbassare la guardia. Si deve lavorare ancora per confermarsi e migliorare sempre di più.

“Ho giocato un paio di partite nel calcio ad 11 con il Frosinone, svolgendo alcuni allenamenti ma non era il mio mondo anche se ho imparato molto e sono cresciuta come donna – ha sottolineato – Sono contenta del grande balzo avuto dal calcio femminile che vede ormai ragazze professioniste. Io ho il rammarico che quando avevo 18 anni era difficile giocare in prima squadra ed affermarsi”.

Oggi a 16-17 si ha la possibilità di giocare titolari arrivando anche in nazionale e facendo diventare una passione anche un lavoro. Anche il calcio a 5 è cresciuto molto a livello femminile ma ha ancora molto da lavorare per crescere ed affermarsi”.

Il ritorno in campo ed il sogno della scuola calcio

L’AMB Frosinone dopo la promozione in Serie C

E’ tornata a giocare con l’AMB Frosinone cercando di mettere a disposizione di un gruppo giovanissimo la sua esperienza. Nel frattempo coltiva il sogno di aprire una scuola calcio.

“Dopo i due anni di stop per covid era davvero difficile tornare a giocare ma mister Cianfrocca mi ha convinta – ha ammesso Valentina Olmetti Ora sono alla AMB Frosinone in un gruppo fantastico con giovani di talento che mi hanno accolta nel migliore dei modi. Io punto a mettere a disposizione della squadra la mia esperienza e regalare qualche segreto alle più giovani. Il mio obiettivo stagionale è quello di giocare e divertirmi mentre come squadra puntiamo alla salvezza”.

In futuro una scuola calcio dove insegnare alle bambine a partire dai 5-6 anni. “Mi piacerebbe ancora giocare per qualche anno e poi vorrei restare nel mondo del futsal aprendo una scuola calcio per bambine – ha chiosato Valentina – Ho vinto tanto anche a livello di campionati studenteschi, potevo fare ed ottenere di più. Purtroppo non ho accarezzato il sogno della Nazionale ma quando ero 18enne era davvero difficile”.