«Quando diecimila euro fruttano più di un milione»

Convenzione tra Comune di Ceccano e Università Tor Vergata per sviluppare percorsi di prevenzione e cura per anziani e fragili disagiati. Li porteranno avanti gli studenti di Infermieristica, mentre si fronteggerà anche il rincaro degli affitti per i fuori sede. Ma per l’onorevole Ruspandini è soprattutto tempo di confronti. Il corso di laurea è nato con «un investimento irrisorio», mentre per il campus di Chimica «non ci voleva molto a capire che sarebbero stati sperperati i soldi dei cittadini».

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

L’occasione è arrivata con la convenzione tra Comune di Ceccano e Università Tor Vergata: per la promozione di percorsi innovativi di prevenzione e cura per anziani e persone in stato di disagio, attraverso il locale corso di laurea in Infermieristica.

Massimo Ruspandini, Deputato e già Senatore, ha preso la palla al balzo. «Quando diecimila euro – ha sentenziato – fruttano più di un milione». Quel milione fu investito nel 2006 fa nella realizzazione di un campus universitario di Chimica Applicata nell’Abbazia dei Padri Passionisti: tra monti e campi della Badia. Sarebbe stata poi trasferita a Roma per dichiarato insuccesso.

Ruspandini, oggi presidente provinciale di FdI, fu l’unico consigliere comunale a votare contro l’istituzione del corso di laurea triennale della stessa UniRoma2. Allora stava con Alleanza Nazionale all’opposizione dell’Amministrazione guidata dal sindaco socialista Antonio Ciotoli. «Non ci voleva molto a capire – ha detto a riguardo – che sarebbero stati sperperati i soldi dei cittadini a centinaia di miglia, a milioni in realtà, ma non fui ascoltato».

«C’è chi ridacchiava all’epoca»

Da sx, il sindaco Caligiore, il rettore Levialdi Ghiron, il deputato Ruspandini e la prorettrice Alvaro

Quando diventò assessore provinciale alle politiche giovanili, invece, Ruspandini sostenne l’attivazione di Scienze Infermieristiche nell’ex ospedale Santa Maria della Pietà: l’odierna Casa della salute.

«Con un investimento pubblico irrisorio di 10mila euro da parte della Provincia, tanta buona volontà e qualche intuizione virtuosa dal 2011 – ha concluso – centinaia di studenti vivono, studiano e affittano le case anche di chi ridacchiava all’epoca».

È entrata nel vivo così, con le rivendicazioni del due volte parlamentare di casa, la conferenza stampa in cui Comune e Università hanno sottoscritto e presentato l’accordo triennale. Al suo fianco il sindaco Roberto Caligiore, di cui è stato vice per tre anni prima dell’approdo a Palazzo Madama, e l’amico Daniele Maura, prima consigliere provinciale e oggi regionale. A moderare la consigliera comunale Simona Sodani, delegata alla Pubblica Istruzione.

Un modello da esportare

La Casa della Salute di Ceccano

Sono intervenuti, nell’occasione, il rettore Nathan Levialdi Ghiron, la prorettrice Rosaria Alvaro, la direttrice del corso Loreana Macale e il presidente dell’ordine provinciale Gennaro Scialò.  La Alvaro, docente di Scienze Infermieristiche, è da inizio anno la prima infermiera prorettrice d’Italia. La Macale era nel primo gruppo che portò a casa l’iniziale diploma universitario nel polo di Sora e Ceccano.

Scialò è stato il fautore e primo direttore del corso di laurea. Oggi, tra Sora e Ceccano, sono iscritti più di 500 studenti. Nell’Udi di Ceccano, l’Unità di degenza infermieristica, c’è un “reparto scuola”: la “Dedicated education unit“, l’unica a livello europeo.

Si punta ormai a far diventare Infermieristica un punto di riferimento. L’ex Ala Mosconi, edificio fatiscente situato dietro alla casa della salute, dovrebbe del resto diventare Ospedale di comunità a vocazione sociosanitaria grazie ai fondi del Pnrr. Il Magnifico Rettore si è detto certo che «la stipula di un nuovo atto convenzionale darà linfa e impulso a un rapporto già consolidato nel corso degli anni, a testimonianza del successo già avuto dall’iniziativa».

Gli studenti come architrave

Il Rettore Nathan Levialdi Ghiron

Levialdi Ghiron ha fissato l’obiettivo: «Oltre al benessere diffuso sul territorio, è creare modelli da esportare anche in altri territori per far crescere le comunità. La componente geriatrica rappresenterà una vera e propria sfida nazionale e regionale, in cui l’architrave saranno proprio gli studenti».

La prorettrice Alvaro ha voluto anche ricordare il compianto Carlo Mirabella, direttore generale della Asl ai tempi dell’approdo delle già Scienze Infermieristiche a Ceccano. La nuova manager Sabrina Pulvirenti, o meglio Commissaria, sarà in carica dal primo novembre. Era stata inizialmente invitata la facente funzioni Eleonora Di Giulio, ma ormai è tornata esclusivamente alla Direzione amministrativa. La Asl, pertanto, è stata rappresentata da Scialò.   

«Ora dobbiamo chiederci se gli studenti sono in grado di potersi permettere l’Università – ha dichiarato la Prorettrice -. Allora abbiamo pensato alla possibilità di farli abitare insieme alle persone del posto, aiutando soprattutto coloro che non arrivano a fine mese a pagare le bollette e altro».

Con chi non arriva a fine mese

La Prorettrice Rosaria Alvaro

E poi ancora: «Il territorio – è andata avanti la Alvaro – può anche accompagnare gli studenti alle discussioni delle loro tesi, eventi che restano sempre fuori dalla conoscenza della comunità di accoglienza. Abbiamo chiesto al sindaco di istituzionalizzare questo rapporto per rendere più partecipi anche le scuole contro l’abbandono scolastico».

Ha poi preso parola la direttrice di Infermieristica. Loreana Macale è una che si mette la mano sul cuore davanti al codice deontologico. «Un articolo importante dice che il tempo di relazione è tempo di cura – ha esordito -. È una professione che, oltre all’aspetto della missione, può essere accanto alle fragilità sociali. Per gli studenti può rappresentare un’opportunità di apprendimento e di ritorno dal punto di vista economico».

Da qui, di nazional fattura, il problema dei canoni di locazione alle stelle. «In tanti hanno grande volontà e forte motivazione, ma devono fare i conti con affitti che aumentano ogni anno – così la vice di Levialdi Ghiron -. Non è attrattivo a tal punto che decidono allora di andare a studiare a Roma, perché c’è più vita. Già lo fanno nella maggior parte dei casi, perché vogliono andarsene dalla provincia, uscire fuori di casa per fare un’esperienza in una grande città».  

Sempre meno infermieri

Una rappresentativa degli studenti di Infermieristica di Ceccano

A Scialò, presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri, «averne una come Prorettore fa venire i brividi, qualcosa che non avremmo potuto mai immaginare minimamente». Lui viene da «un mondo in cui si diceva che, se il destino è contro di noi, è peggio per lui». Non gli dispiace affatto il nuovo vento che tira alla Pisana, per usare un eufemismo, ma vuole che vengano mantenute le promesse.

«La Regione è ora più vicina alle nostre istanze professionali, ma stiamo vivendo una stagione molto critica – ha argomentato -. Non abbiamo più infermieri a sufficienza e nei prossimi anni avremo grossi problemi. Sarebbe opportuno se un domani gli studenti avranno un riconoscimento professionale e soprattutto economico. Sono certo, però, che il nuovo corso della Politica prenderà in considerazione anche questo».

Premesse a parte, «il nostro obiettivo è la persona, non il paziente. Lo faremo anche con questo progetto, con una spazialità diversa, a trecentosessanta gradi». La Asl di Frosinone, tra gli altri, ha approvato quattro mesi fa il progetto dell’Ospedale di comunità: 20 posti per la presa in carico di anziani e malati cronici. Che contribuiscono, altrimenti, all’intasamento del pronto soccorso dell’ospedale Spaziani di Frosinone.

Gli alloggi tabù della Badia

C’è la questione affitti, ma Scialò scarta ancora oggi l’ipotesi di recupero degli alloggi realizzati invano all’Abbazia per Chimica Applicata. Per tutta una serie di ragioni. «Soprattutto perché – ha motivato – lo studente di infermieristica è molto diverso da tutti gli altri, compresi quelli delle altre professioni sanitarie. Abbiamo studenti impegnati su attività di tirocinio, aula e didattica opzionale praticamente sette giorni su sette».

Da qui le sue conclusioni: «Seguono la turnazione degli infermieri della Asl e utilizzare una struttura come quella della Badia li metterebbe in condizione disagiata. Se non hanno un mezzo proprio, in mancanza di appositi trasporti, è difficile fare i turni di notte».

La soluzione, a primo acchito, potrebbe essere la garanzia di una navetta per gli studenti verso le strutture sanitarie in cui fanno tirocinio. Pare, però, che i Padri Passionisti non avessero gradito lo stile di vita dei giovani ospiti di un tempo: non chissà cosa, semplici effusioni amorose che cozzavano con la Spiritualità.      

Ceccano città aperta

La sottoscrizione della convenzione tra Comune e Università

Il sindaco Caligiore ha messo sin da subito a disposizione «la Casa comunale per la consegna delle lauree in Infermieristica, un momento di condivisione con il territorio, così come può esserlo coinvolgerli di sera o nei giorni liberi negli eventi culturali promossi dal Comune di Ceccano». Che sono di certo più aperti al divertimento e alla spensieratezza.

«In ogni caso – ha tenuto a precisare – gli studenti non sono mai stati anonimi o “fantasmi” in giro per la città. Il corso di scienze infermieristiche è conosciuto e la città li ha accolti bene nel tessuto territoriale». Anche per il consigliere regionale Maura «è un progetto importante per Ceccano e per tutto il territorio, sperando di collaborare in futuro anche con le amministrazioni dei Comuni limitrofi».

Qualche giorno fa discuteva con il presidente Francesco Rocca a proposito del nuovo sistema ospedaliero provinciale e regionale. Che deve essere sempre più pronto all’assistenza sociosanitaria di una popolazione sempre più anziana. «C’è la necessità di rafforzare il reparto geriatrico, più di reparti di pediatria che lasciano il tempo che trovano – ha sottolineato Maura -. Aumentano i casi di Alzheimer e non ci sono strutture sul territorio capaci di affrontare queste situazioni».