Quella parola che deve correre per salvarci

Correre: la parola deve correre se vogliamo che raggiunga più persone. E possa aiutarle a comprendere. Perché molte dimenticano

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno. (2 Ts 3).

C’è uno strano verbo che viene utilizzato qui per la Parola: Paolo, scrivendo ai Tessalonicesi,  dice che la Parola deve correre, perché soltanto se corre, se raggiunge il maggior numero di persone possibili. Allora verremo liberati dagli uomini corrotti e malvagi.

E chi sono costoro? Sono quelli che non hanno timore di Dio, se ne infischiano delle regole, delle indicazioni, dei consigli, delle leggi morali. Ma siamo anche noi stessi, quando non consentiamo alla Parola di correre.

Nella loro vita, nella nostra vita subentrano altri principi. Quelli della sopraffazione e della prepotenza, quelli che scardinano il mondo, e che li trasformano in esseri malvagi e corrotti.

Quei valori dimenticati

Foto: Petra ‘Pezibear’

Magari sono anche andati al catechismo da bambini ma ben presto quelle regole imparate quando erano piccoli  ora sembrano non valere più: contano l’onore e la reputazione piuttosto che la giustizia e la compassione. Contano la ricchezza e lo stare tranquilli, piuttosto che la solidarietà e la compassione. E così questi uomini, o noi stessi quando ci troviamo nella stessa condizione, man mano si allontanano dalla fede.

Ecco allora il significato dell’originale espressione di Paolo: la parola di Dio deve correre, raggiungere queste persone, convertirle, spingerle a cambiare vita, in modo che la loro esistenza cessi di essere il regno della corruzione e della malvagità e divenga l’espressione stessa dell’azione di Dio nel mondo.

È la Parola dunque  che ricrea le persone, è la Parola che separa la vita vera dalla corazza di conformismo con cui abbiamo cercato di nasconderla.

La Parola che deve correre

Ma se questa Parola non corre. Se questa Parola non raggiunge il maggior numero di persone, i malvagi e i corrotti domineranno la terra senza che ci sia più posto per la fede. C’è bisogno dunque di chi la faccia correre. Di chi la testimoni, di chi mostri come la Parola sia in grado di cambiare la vita.

Nel libro di Ezechiele si parla di un combattimento che avviene fra le schiere angeliche. Da una parte gli angeli che si sono ribellati a Dio, seguendo Lucifero, lo splendido portatore di luce che si è lasciato corrompere ed è diventato malvagio. Dall’altra l’esercito guidato da San Michele che si fregia del motto che esprime al massimo grado l’idea del timore d Dio: chi è come Dio?

Quel combattimento è il simbolo di ogni battaglia che avviene nella nostra coscienza nel momento in cui veniamo toccati dalla Parola che corre in mezzo a noi. E ciascuno è chiamato ad accoglierla o a respingerla. Quel combattimento, come scrive Paolo nella lettera ai Romani, al capitolo 13, versetto 12, ha bisogno delle armi della luce: Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno.