Salera si prepara a volare, Abbruzzese a lasciare (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. In autunno Abbruzzese si dimette e lascia il seggio a Di Mambro: "Me lo ha promesso". Salera si prepara a volare: in Polonia

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII.
Cassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Aula consiliare.
Montecassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Albaneta.

*

LA SCORTA DI ENZO SALERA

La prima volta di Enzo Salera con fascia tricolore dietro il gonfalone del comune di Cassino alla processione della Madonna dell’Assunta, protettrice della città. Con una scorta rosa di qualità. Accanto, la presidente d’aula Barbara Di Rollo, poi il vice sindaco Francesco Carlino e le tre assessore di ferro Concetta Tamburrini, Barbara Alifuoco e Chiara Delli Colli. Quattro donne  che formano il cuore pulsante della squadra di governo del neo sindaco che annoverà anche  il gran comunicatore l’assessore Danilo Grossi (voce narrante di Zingaretti), Emiliano Venturi e Luigi Maccaro.

In prima fila alla processione anche il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli con consorte. Defilati l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro (in jeans), il cattolicissimo Franco Evangelista sempre presente a tutte le processioni (nonché cugino del sindaco Salera), l’ex consigliere Giuseppe Sebastianelli ed altri. L’ex sindaco Carlone ha rifiutato di salire sul palco perché «nel 2016 io quel palco lo avevo abolito in quanto l’incoronazione si fa in mezzo al popolo non sui palchi per farsi vedere».

C’è aria nuova  nell’aula Di Biasio tanto che lo sciame d’api sonnecchia dopo  gli anni duri dell’Amministrazione D’Alessandro per gli urli vaganti. Annota il cronista antico Domenico Tortolano de Il Messaggero, in aula dal secolo scorso (1963 d.C): “C’è troppa serietà in aula. Il dogma imposto da salerà è “Guardate avanti e basta”. Nessuno cita il passato“. Invece all’epoca di D’Alessandro tutti a gridare: ”È tutta colpa di Petrarcone”. Per questo ritornello sono andati tutti a casa dopo due anni e 8 mesi.  Ed anche per merito (o demerito) di Rossella Chiusaroli, che si ribellò al “sistema Abbruzzese”.  E lo ha ribadito in una recente e interessante intervista.

Abbruzzese incantato dalla presidente

Mario Abbruzzese, sindaco mancato e capogruppo della sua lista ma non del centrodestra in aula (non lo hanno riconosciuto tale gli altri consiglieri), nelle prime tre sedute consiliari ha cercato di mettere in difficoltà la presidente Barbara Di Rollo. L’abbronzatissima  Barbara lo ha fulminato ogni volta con i suoi sorrisi ammalianti. 

«Presidente, lei non conosce il regolamento, io ho diritto a parlare tutto il tempo che mi serve». Replica secca della presidente: «Consigliere, si segga. Ha già parlato troppo, non si capisce quello che vuole».

E così di seguito.  Abbruzzese vorrebbe ricordare ai presenti che lui è stato presidente dell’assemblea della Pisana e perciò se ne intende di regolamenti.  Ma nessuno ha voglia di sentirlo.  E in autunno lascerà l’ingrato scranno per cederlo al primo dei non eletti Carmine Di Mambro. «Me lo ha promesso», ripete l’ex consigliere.  

SALERA GLOBE TROTTER

Dal 9 giugno scorso, data storica della sua elezione a sindaco con un margine astrale, Enzo Salera è sempre in movimento. On the road. A piedi, in macchina, treni, corriere, aerei. Processioni religiose, matrimoni, funerali, inaugurazioni, convegni, tavole rotonde.

Una sola conferenza stampa. Mai annunci pubblici. Solo poche interviste. Tutte moderate. L’ordine “Stiamo lavorando”. E così assessori e consiglieri di maggioranza. 

Ed Enzo Salera dopo una cerimonia  all’ambasciata polacca dei giorni scorsi  è pronto per il suo primo viaggio all’estero come sindaco di Cassino. Dal 31 agosto al 2 settembre sarà a Danzica su invito del sindaco di questa città per le cerimonie dell’80° anniversario dell’inizio della seconda guerra mondiale.

IL MODELLO SALERA

La vittoria di Enzo Salera a sindaco di Cassino, inaspettata nel centrodestra e in parte anche nel centrosinistra sia locale che provinciale e  regionale, ha impressionato il mondo della politica tanto da definirlo “il modello Salera”. Ed ora si tende ad importarlo ed esportarlo in altre realtà locali in vista di prossime elezioni.

Il modello Salera ha determinato, con una squadra minima ma attenta, una pulizia etnica senza precedenti nel centrodestra  e in quella parte critica del centrosinistra abituati ai vecchi schemi politici contro ogni rinnovamento. Finora Salera non ha sbagliato nulla.

Lo attendono al varco. Ma in questi casi, il primo nemico dal quale diffidare è se stesso.