Se Gesù ci chiede di spezzare i legami familiari che ci soffocano

Le parole che non ti aspetti. E che sembrano voler disgregare un istituto "sacro" ma che in realtà inneggiano alla libertà: anche di credere

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.

Mt 10, 37-39

Sono sicuramente tra le parole più provocatorie di Gesù. D’altronde è un maestro, un insegnante e deve preoccuparsi che coloro che ne seguono gli insegnamenti capiscano bene che cosa egli voglia dire. Ecco allora la durezza delle parole che sembrano disgregare l’istituto familiare. Possibile che Gesù ci chieda di trascurare la nostra famiglia, i nostri parenti più stretti?

Certamente, nel momento in cui la famiglia non è più una scelta di libertà ma diventa un condizionamento nella vita libera del discepolo di Cristo. Ricordate l’espressione la verità vi farà liberi? Bene, per comprendere quelle parole di Gesù, sarebbe sufficiente pensare a una cosa. A quante volte l’istituzione familiare o, per dire più semplicemente i legami familiari, spingano le persone a comportarsi male. A non essere onesti, a cercare sotterfugi.

Sacra Famiglia col cagnolino – Dipinto di Bartolomé Esteban Murillo – Museo del Prado, Madrid

Certo, chi ha responsabilità in queste famiglie agisce, di solito, per il bene dei figli. Ma spesso può confondere, ad esempio, il desiderio di possesso con l’amore per i figli. Un malinteso senso dell’onore con la necessità di avere principi chiari. Insomma non è detto che vivere in una famiglia, di per sé, garantisca la realizzazione piena delle persone.

A volte, anzi, ne condiziona fortemente lo sviluppo, diventandone financo l’ostacolo principale. E generando tutta una serie di turbamenti, talvolta difficili da superare. La psicologia del profondo ha reso questi ragionamenti comprensibili oggi. Ma al tempo di Gesù, come fino ad un secolo fa qui da noi, la struttura familiare non ammetteva critiche.

Naturalmente, Gesù non vuol scrivere alcun trattato di sociologia familiare. E tutti siamo fermamente convinti del ruolo essenziale che la famiglia svolge nella formazione di ciascuno. Però riconosciamo anche che ci possono essere comportamenti devianti che sono in grado di trasformare la famiglia in un luogo in cui i disturbi della personalità vengono creati e rafforzati nel tempo.

Ecco dunque la necessità che i discepoli di Cristo siano in grado di abbandonare tutte le convenzioni, le regole, le abitudini. Per seguire il loro maestro, anche quelle convenzioni, regole, abitudini, che ci vengono dagli ambienti più intimi della nostra vita, come la famiglia e dalle quali appunto è più difficile staccarsi. Per difendere le proprie scelte, la propria libertà di discepoli di Cristo.

E’ un momento difficile, una necessità di decisione che richiede tutto l’impegno del nostro di discernimento. Per metterci, se occorre anche contro i nostri legami familiari. A volte tali legami possono essere soffocanti e i discepoli di Cristo devo amare così tanto il loro Signore da avere il coraggio di reciderli.