Sebastianelli vince le Primarie e spacca il fronte

Il risultato delle Primarie di Cassino. Vince Sebastianelli. Veleni sui numeri. E su una parte dei votanti: alle urne anche chi c'era nulla con il centrodestra. Cosa cambia ora per le Comunali

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Adesso, se il centrodestra vuole chiamare Giuseppe Sebastianelli, deve prima comunicare ufficialmente il ritiro della candidatura di Arturo Buongiovanni. Dopo due giorni possono chiamarmi e dopo tre giorni gli rispondo perché le regole delle partite si scrivono insieme ai cittadini, io su questo non torno indietro“: la vittoria di Giuseppe Sebastianelli arriva nel giorno del suo compleanno. È lui a vincere ciò che resta delle Primarie con cui i civici di centrodestra dovevano deisgnare il candidato sindaco di Cassino da contrapporre al Dem Enzo Salera.

Poco conta per Sebastianelli il fatto che due terzi dei candidati si sia ritirata strada facendo. E meno ancora conta il fatto che proprio gli ispiratori delle Primarie le abbiamo poi abbandonate a metà strada, scegliendo di convergere sull’avvocato Arturo Buongiovanni jr, presidente del Movimento per la Vita. Sul quale si sono attestati anche Lega e Forza Italia, oltre a buona parte del mondo civico di centrodestra.

I numeri delle Primarie

Un momento dello spoglio

Alla fine, a votare per queste Primarie sono andati in 1.251. Poca roba se paragonata al corpo elettorale di Cassino. Molta roba se si considera che buona parte delle truppe s’è già schierata.

I detrattori delle Primarie diranno che non sono state Primarie ‘limpide‘: nel senso che i 4 seggi sui quali era organizzato il voto non erano collegati tra loro in maniera telematica. Quindi era possibile per un elettore andare a votare in tutti e quattro, senza che ci fosse un sistema informatico ad impedirlo. E c’è chi giura di averlo fatto, prendendosi anche la briga di inviare le foto alle redazioni.

E poi c’è la replica del fenomeno al quale s’è assistito con il Congresso Pd che ha eletto Elly Schlein Segretario. Cioè a votare c’è andata non solo la gente che voleva scegliere il candidato sindaco ma anche ma molti che con quella parrocchia politica c’entravano meno di nulla. Volevano alterare il voto.

Per restare ai numeri: di quei 1.251 ben 715 hanno votato per Giuseppe Sebastianelli. Poco più di duecento voti di vantaggio rispetto al suo competitor, Giorgio Di Folco che ha incassato 495 preferenze ed ha vinto nel centralissimo seggio in piazza Diamare dove ha raccolto 448 voti contro i 292 di Sebastianelli.

Il risultato è la rottura

Una fase dello spoglio

La cosa più bella – dice il videomaker Giorgio Di Folco alla sua prima esperienza in politica – è stato l’entusiasmo dei miei elettori. Venivano al seggio, mi abbracciavano, mi incoraggiavano. Davvero una bella dimostrazione d’affetto. Un possibile accordo con i partiti di centrodestra? Assolutamente no, per me i Partiti sono finiti“.

E qualora il messaggio non fosse abbastanza esplicito, Sebastianelli e Di Folco lo ribadiscono all’unisono con un post sui social. Lo pubblicano pochi minuti dopo lo scrutinio che si è svolto in Aula Pacis. Scrivono: “Un risultato eccezionale che sarà un punto di partenza per entrambi che ora inizieremo a preparare la lista da presentare alle amministrative di giugno 2024. E per festeggiare questo successo, ho scelto la foto che ci ritrae insieme al pugile Gianmarco Cardillo, campione italiano dei pesi massimi, perché noi due, io e Pistoia, come bravi pugili, le ‘abbiamo suonate’ ai partiti di questa nostra, amatissima, città“.

Cosa cambiano le Primarie

Silvestro Petrarcone ai seggi delle Primarie

Ma cosa cambia, davvero, dopo le Primarie di ieri per il centrodestra di Cassino? Al netto del coraggio e della coerenza dimostrata da Sebastianelli e Di Folco nel portare a compimento il progetto avviato, queste primarie a due indicano una forte spaccatura nel centrodestra. E soprattutto in FdI: non è un caso che a presenziare alle Primarie sono stati anche autorevoli esponenti del Partito di Giorgia Meloni.

Non gente di secondo piano. Tra loro, la presidente della compagine giovanile Chiara Trotta, il consigliere comunale Franco Evangelista e Silvestro Petrarcone che solo pochi giorni fa ha ritirato la sua disponibilità come possibile candidato di Fratelli d’Italia. (leggi qui: Ruspandini, il caffè con Buongiovanni ed il ritiro di Petrarcone).

Non è un caso che Giuseppe Sebastianelli a fine giornata rimarca: “Da oggi siamo il primo schieramento alternativo all’amministrazione Salera. Gli altri vanno in giro con comunicati stampa, noi andiamo in giro 1.251 persone“. 

Ha votato pure la sinistra

Fausto Salera

Ma è proprio sulla partecipazione che alcuni esponenti del centrodestra accendono i riflettori. E battezzano la giornata come ‘le primarie di Salera‘. Perché? Alcuni esponenti vicini al sindaco, tra cui anche il consigliere del Pd Fausto Salera, si sono infatti recati ai seggi per votare. Sembrerebbe, inoltre, che qualcuno abbia votato in più seggi senza alcun controllo.

Poco cambia, certamente, da un punto di vista sostanziale: anche nelle primarie organizzate nella migliore maniera possono capitare questi episodi. Restando alla sostanza politica, le primarie rafforzano certamente il sindaco del centrosinistra Enzo Salera, dal momento che nel centrodestra le divisioni si acuiscono, ma è un risultato che non dispiace neanche a Fratelli d’Italia che a meno di quattro mesi dal voto deve ancora decidere quale candidato schierare alle prossime elezioni.

L’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro

Sembra di riavvolgere il nastro e tornare indietro esattamente a cinque anni fa, 18 febbraio 2019, quando alcuni consiglieri di centrodestra staccarono la spina al sindaco D’Alessandro. Da quel giorno, praticamente, hanno consegnato la città in mano al centrosinistra e ancora non sono in grado di ritrovare l’unità per provare a riprendersela. Anzi!